
Carola Carpinello
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Come costruire un capitale e vivere sereni
Scritto il 29.05.2019Elezioni europee, Brexit, Italexit si o no, guerra commerciale USA-Cina, flat tax vs debito pubblico…. Sono solo alcuni (pochi) eventi che scuotono i mercati finanziari e che preoccupano tutti noi sotto svariati punti di vista. Senza scomodare teorie finanziarie il lavoro di un consulente finanziario, molto semplicemente, consiste nel dare uno scopo, una “finalizzazione” agli eventi che non possiamo governare, consentendo ai propri clienti di raggiungere obiettivi prefissati. L’acquisto futuro di una casa, l’accumulo di un capitale per gli studi dei figli, per un progetto, sono numerosissimi i motivi per cui si risparmia e si costruisce un capitale. Una tecnica che combina efficacia ed efficienza si chiama PAC (Piano di Accumulo); è una tecnica di investimento che prevede il versamento periodico e automatizzato di una somma prefissata, solitamente in un fondo. Come molti strumenti e/o tecniche viene largamente sottoutilizzato o indirizzato per fini “marginali” mentre invece è un sistema che utilizzato bene fa ottenere l’obiettivo di costruzione di capitali importanti. Viene pubblicizzato per accumulare piccole somme solitamente per il “non si sa mai”, trascurando, non sempre, ma accade, proprio il rapporto efficacia/efficienza. Il piano di accumulo deve avere un orizzonte temporale adeguato per poter indirizzare l’accumulo verso fondi azionari, i quali, per loro natura, combinano alto rischio e alta volatilità. Acquistando su mercati che oscillano, con frequenza ottimale mensile, il prezzo medio di acquisto tenderà a smorzare le oscillazioni; non avrà importanza azzeccare il momento di entrata o di uscita dell’investimento (attività che ha a che fare più con l’azzardo che con la pianificazione finanziaria), ciò che importa è il monitoraggio costante con il consolidamento delle plusvalenze quando si manifestano e l’aumento dell’investimento quando serve ad abbassare il costo medio, cioè in momenti di mercato in ribasso. Il vantaggio più grande è il controllo della volatilità e del rischio: acquistando quote di fondi con cadenza periodica, il prezzo varia di volta in volta a seconda del momento di mercato. Per via delle oscillazioni, dunque, capita di acquistare gli strumenti a prezzi più o meno alti. Il prezzo medio di acquisto tenderà di conseguenza a normalizzarsi, neutralizzando il rischio di comprare sempre a un prezzo troppo alto. Ricapitolando, con la tempistica adeguata (almeno 6/7 anni), con un investimento “base” automatizzato e con il controllo (aumento nei momenti di ribasso, consolidamento nei rialzi) si possono costruire capitali importanti. Infine, ma forse più importante di tutto, gli eventi che scuotono i mercati finanziari potranno essere vissuti (almeno dal punto di vista finanziario ;-)), serenamente, perché volatilità e rischio sono governati e rivolti in nostro favore.
Continua a leggereCosa si aspetta un risparmiatore da un consulente finanziario?
Scritto il 16.04.2019Nella mia più che ventennale esperienza dietro la classica risposta “guadagnare” (possibilmente in fretta e senza rischio) si celano tuttora le speranze e le ambizioni delle persone, tante, variabili e “storicizzate”. La casa, la pensione, gli studi dei figli, la protezione di familiari fragili, gli investimenti aziendali, la protezione dell’azienda, gli “sfizi” piccoli o grandi. Per quanto possano essere diversificate le aspettative delle persone ciò che accomuna chi si rivolge ad un consulente è cercare un rapporto di fiducia reciproca. La fiducia si costruisce giorno dopo giorno, esattamente di pari passo con la costruzione/protezione del patrimonio. In 25 anni il mondo è cambiato, la normativa si è fatta molto stringente ma per chi, come me ha sempre dialogato con i clienti costruendo le interviste, andando molto più a fondo dei questionari mifid compliant, le norme non sono che una conferma che la direzione è quella giusta. Altro principio che accomuna la maggior parte dei risparmiatori ed investitori è la trasparenza; conoscere i costi che si sostengono per farne un raffronto con i benefici (o essere aiutati a farlo) è diventato fondamentale e anche qui, la trasparenza crea fiducia. Prendendo il giusto tempo, fattore molto soggettivo, per una prima conoscenza finanziaria, la scelta del o dei prodotti è una logica conseguenza e non un obiettivo del consulente. Nei prossimi post cercherò di trattare macro temi con possibili soluzioni. Prossimo argomento: Costruzione del capitale
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