Il recupero fiscale delle perdite derivanti da investimenti finanziari è un tema che crea molta confusione tra i risparmiatori e spesso non trova risposte puntuali neppure dagli addetti ai lavori.
Di seguito uno schema molto utile che riassume la possibilità di compensare o meno ciascun rendimento associato ad un investimento finanziario:
Oggi tratteremo il tema prendendo come riferimento i Btp.
I titoli di Stato possono generare due tipologie di rendimenti: quello derivante da flusso cedolare (i Btp staccano cedola ogni semestre) e quello dalla differenza tra valore di acquisto e valore di vendita. Se viene acquistato in collocamento e viene venduto a scadenza non c’è questo secondo rendimento. Il sottoscrittore infatti prende esclusivamente il flusso cedolare.
Il rendimento cedolare viene considerato reddito da capitale. Quello derivante da compravendita reddito diverso. Qui la differenza più importante: il reddito cedolare non è compensabile con le perdite pregresse. Sono invece compensabili quelle derivanti da capital gain.
TEMPESTICHE DI RECUPERO: È possibile recuperare le minusvalenze maturate nell’anno in corso e nei 4 anni successivi.
QUANTO SI RECUPERA?Qui un’altra particolarità del trattamento fiscale dei Btp. Come noto, i titoli di Stato italiani e in generale quelli in whitelistsono trattati con maggior vantaggio dal legislatore scontando una tassazione del 12,5% rispetto al 26% di tutti gli altri strumenti finanziari.
Naturalmente questo ha implicazioni anche sull’entità del recupero. Le minusvalenze da Btp vengono abbattute del 48,08% (che poi è la differenza tra 12,5 e 26%).
A titolo esemplificativo.Prendiamo come riferimento il Btp (isin: IT0005170839) quotazione odierna 96,50 e cedola dell’1,60% (distribuzione lorda dello 0,80% a giugno e dicembre). Immaginiamo di chiudere l’operazione a gennaio prossimo con quotazione 100.
Il cliente avrà cosi incassato due cedole dello 0,80% e un capital gain (dato dal differenziale di vendita e acquisto) di 3,50 euro per ogni quota acquistata. Da un punto di vista fiscale, le due cedole rappresentando redditi da capitale verranno entrambe tassate. Il capital gain (essendo redditi diversi) è invece compensabile con perdite pregresse presenti nello zainetto fiscale.
STRATEGIE DI RECUPERO: L’utilizzo di Btp come di obbligazioni (attenzionando bene il rating) è una modalità molto consigliata di recupero delle perdite presenti nello zainetto fiscale in quanto non assoggetta a particolari rischi. Questo perché si acquista strumenti (escluso chiaramente eventuali default) che rimborsano capitale nominale. Bisogna esser abili nell’acquistarli in momenti di particolare volatilità e gestire le scadenze in quanto come sottolineato precedentemente è possibile recuperare perdite nei 4 anni successivi.
Vengono purtroppo commessi errori comuni nella gestione del recupero delle minusvalenze. Uno su tutti quello di disfarsi di titoli in forte perdita congiuntamente anziché attendere la maturazione di guadagni. Questo comporta il decorrere dei 4 anni in maniera anticipata.
Oltre ai Btp ci sono altri strumenti che permettono un recupero più veloce ma con maggior volatilità come i certificati, che tratteremo successivamente.