Quando si parla di investimenti una tra le parole più ricorrenti è OBIETTIVO. Questo teoricamente dovrebbe rappresentare il motivo per il quale quel denaro viene sottratto al consumo. In realtà l’investimento deve essere considerato propriamente prima del consumo, cioè come quel denaro che nel tempo sarà in grado di soddisfare esigenze presente e future, scelte fondamentali prioritarie per l’individuo o la per la famiglia. Proprio per questo investire dovrebbe rappresentare una scelta finalizzata alla soddisfazione di un bisogno, non semplicemente il posizionamento di un surplus finanziario. Lo sono ad esempio l’acquisto di una casa, il denaro necessario per fare fronte al costo da sostenere per gli studi di un figlio o ancora, la somma necessaria per anticipare il pensionamento. Semplificando, investire è intraprendere un viaggio e tutte le variabili principali devono essere il più possibile scandagliate e definite, in modo da evitare di commettere errori.
USO DELLA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
Ma cosa significa e a cosa serve pianificare un investimento? Per rispondere a queste domande possiamo partire da una delle definizioni che possiamo facilmente trovare cercando sui motori di ricerca web, tuttavia per chi scrive, pianificazione finanziaria è il processo cognitivo che porta un investitore ad analizzare e riconoscere i bisogni propri e della sua famiglia, cercando di progettare presente e futuro in modo puntuale e definito, riducendo al minimo gli aspetti non oggettivi, che non dipendano cioè dall’espressa volontà dell’investitore. Il difficile quando si parla di ciò, è riuscire a ben delineare quelli che sono i reali bisogni, facendo attenzione a non confonderli con semplici desideri. Questi infatti non necessitano di una specifica quantificazione temporale (un giorno mi piacerebbe avere una casa al mare) o del quantum necessario per la sua realizzazione (chissà quanto mi servirà?), a differenza di quanto invece è necessario fare quando l’identificazione di un obiettivo diventa elemento determinante e fondante per la sua concretizzazione (es. tra 5 anni voglio acquistare una casa a Rimini, che costerà intorno ai 200mila euro). Per questo il peso del desiderio è infatti di molto inferiore rispetto a quello di un obiettivo, che per definizione necessita di una seria rappresentazione oggettiva e quantificabile nei suoi elementi principali. In definitiva è come se questo fosse solo un sogno ad occhi aperti la cui realizzazione dipende solo dalla volontà di realizzarlo, passando quindi all’azione.
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
La cosa più difficile è invece proprio quella di riconoscere quello che si vuole per sé o per la propria famiglia in modo specifico e in un determinato periodo di tempo. Ecco che gli elementi fondanti sono rappresentati dalle parole cosa, quanto e quando. Va da sé naturalmente che bisogna che ci sia consapevolezza che quel risultato sia raggiungibile e non diventi semplicemente un tentativo di realizzare qualcosa che è davvero impossibile. Ciascun obiettivo lontano o vicino nel tempo necessita di una sua propria definizione, che non può che passare per una quantificazione. Senza questo elemento si dovrà necessariamente parlare solo di desideri. Quando si investe, soprattutto in caso di mercati negativi, un desiderio offre all’investitore minore motivazione per resistere in caso di violenti ribassi, determinando una minore capacità di evitare l’errore di liquidare l’investimento.
Quando si investe, soprattutto in caso di mercati negativi, un desiderio offre all’investitore minore motivazione per resistere in caso di violenti ribassi, determinando una minore capacità di evitare l’errore di liquidare l’investimento. Un vero obiettivo ha viceversa meno motivi per essere “smontato”: garantire al proprio figlio il capitale necessario per frequentare una delle migliori università al compimento del 19 anno di età, ha meno probabilità di essere liquidato, rispetto al semplice sogno di vederlo laureato in un futuro più o meno lontano.
LE REGOLE DA SEGUIRE
Naturalmente la premessa necessaria è che la pianificazione dell’investimento avvenga seguendo alcune semplici regole che sono l’esplicitazione del questionario Mifid, che ogni investitore deve compilare prima di procedere all’investimento. In questo sono contenuti i limiti di azione entro i quali si può costruire un solido portafoglio, in grado di ottenere il risultato atteso. In un mondo finanziario dove sappiamo che le certezze sono solo chimere, diventa assolutamente necessario fare in modo che tutto il processo di investimento sia vincolato all’obiettivo, oltre che alle condizioni soggettive e oggettive di ogni singolo investitore e alle sue preferenze (tempo, rischio, preferenze d’investimento, situazione finanziaria famigliare o personale, ecc.). Solo in questo modo si potrà verificare se c’è coerenza tra l’obiettivo dichiarato, la situazione patrimoniale dell’investitore e la probabilità di ottenere quanto ci si prefigge mediante tale pianificazione.
LE DOMANDE NECESSARIE
Per tracciare la rotta ottimale del proprio investimento, quel percorso che consente di procedere riducendo al minimo la possibilità di imbattersi in sorprese o deviazioni, è sempre necessario prendere consapevolezza di quanto si sta per fare. Alcune domande preliminari possono aiutare per la definizione di ciò di cui stiamo parlando, tenendo sempre in considerazione che la finanza non è certezza e che i cigni neri esistono, potendo per questo mettere in crisi anche l’investitore più preparato. Infatti un corretto processo di investimento non elimina l’incertezza del risultato ma ne aumenta enormemente la probabilità di successo. Rispondere correttamente diventa così un buon punto di partenza per il viaggio che si sta per intraprendere, in modo da evitare il più possibile di incorrere negli errori dovuti a bias comportamentali, che spesso sono generati in particolare da una non precisa definizione dell’obiettivo stesso. Di seguito alcune delle domande necessarie per la definizione di un reale obiettivo di investimento a cui bisogna rispondere prima di investire:
· Il risultato del mio investimento a cosa sarà destinato?
· Tra quanto tempo il capitale dovrà essere impiegato?
· Quale è il rendimento minimo che dovrò conseguire per avere le risorse sufficienti per realizzarlo?
· Quanto peso ha quell’obiettivo di investimento rispetto ad altri e cosa sono disposto a tralasciare o sacrificare pur di raggiungerlo?
· Ho particolari preferenze nella scelta degli strumenti finanziari che userò?
CONCLUSIONI
Ciò di cui abbiamo parlato non elimina totalmente il rischio che qualche variabile possa dover essere corretta, tuttavia tracciando una precisa rotta da percorre, consente di iniziare quel viaggio chiamato investimento con la più alta probabilità di raggiungere il risultato atteso. Pertanto la cosa importante è quella di individuare e riconoscere le reali motivazioni che ci spingono ad investire poiché, senza una loro precisa identificazione, ogni investimento potrebbe essere a rischio fallimento.