Cosa muove i risparmiatori verso una o l'altra direzione?
Da una parte, lo speculatore, sulla base di proprie convinzioni, tecniche o emotive, compra un prezzo perchè fiducioso di rivenderlo ad un livello maggiore (o, inversamente, vende perchè convinto di poter ricomprare ad un prezzo inferiore), l'investitore compra per mantenere, nel tempo, seguendo una strategia più di attesa (emotiva e comportamentale), tenendo conto delle possibili oscillazioni future di breve-medio periodo, seguendo un diverso obiettivo.
E' chiaro quindi che anche nell'investitore coesiste un fattore speculativo, seppur secondario, nel momento in cui per entrambi, l'azione è mirata comunque alla generazione di un profitto.
All'interno di una realtà di mercato comunque complicata, e da cui c'è sempre da imparare, e in cui previsioni e valutazioni finiscono spesso per essere tradite (giusto nel corso del drawdown di marzo 2020, molti richiamavano a crolli analoghi a quelli della "Grande Depressione", salvo poi assistere al rialzo ininterrotto ad oggi delle Borse), è bene comunque prendere le misure di ciò che possiamo, o non possiamo, fare.
Fra ciò che dovrebbe accadere, su cui speculare per prendere profitto e guadagnare, e ciò che accadrà, c'è di mezzo il mare.
Lo stesso Michael Burry, noto per il Big Short del 2008, ha dovuto chiudere di recente lo short su Tesla ("just in time", fra l'altro, visto il successivo ulteriore rialzo del titolo), perchè, per quanto possa aver ragione, Mr. Market è al momento di un'altra opinione, e la sua è quella che conta più di tutte.
E se speculare è difficile per lui, non oso immaginare per tutti gli altri, dotati di meno strumenti ed esperienza sul mercato.
Chi fosse quindi interessato ad approfondire le dinamiche d’investimento, può contattarmi per un consulto.