Più trading facciamo, più tendiamo a migliorare o peggiorare le nostre performance?
A rispondere a questa domanda sono i professori di finanza Brad Barber e Terrance Odean, della University of California, che hanno esaminato, nel loro studio, l'attività di trading di più di 66.000 clienti, nel periodo 1991-1996.
Il risultato del loro studio è chiaro: se, come investitori (e come consulenti finanziari, aggiungo), non siamo in grado di mantenere le posizioni in ottica di lungo termine, saremo condannati a raccogliere le briciole.
La compravendita compulsiva è infatti un ottimo modo per trasferire ricchezza dalle nostre tasche a quelle della banca intermediaria; eppure, la nostra mente tende facilmente a cadere vittima e intrappolata nel "guadagno facile" e nell'idea che ci si possa arricchire in poco tempo.
Il punto è che se qualcuno conoscesse veramente l'algoritmo o il sistema per guadagnare e tradare il mercato con ampio profitto, si terrebbe il segreto per sè anzichè condividerlo con gli altri.
Se teniamo a mente questo semplice aspetto, al prossimo invito che riceviamo per Webinar promozionali, o per Corsi dal potenziale mirabolante, abbiamo fatto bingo.
Ecco che investire, piuttosto che fare trading, tramite un piano ben diversificato, e gestito tramite strumenti efficienti, diventa la soluzione per valorizzare al meglio i nostri risparmi, soprattutto se durante il nostro percorso, invece di muoverci compulsivamente, abbiamo la pazienza di restare fermi, anche se tutto intorno a noi si muove.
Chi avesse piacere ad approfondire ulteriormente i temi in evidenza, può contattarmi per un consulto.