Com’è possibile che nel 2022 il telefono venga impiegato per veicolare spesso truffe finanziarie?
E com’è possibile che nel 2022 le persone si facciano “fregare” per telefono?
L’ultima l’ho scoperta leggendo il quotidiano finanziario Handelsblatt e l’ha congegnata un tizio che è stato simpaticamente chiamato dalle autorità “Il lupo di Sofia” prendendo spunto dal bellissimo film di Martin Scorsese “Il lupo di Wall Street” (dove Leonardo DiCaprio è uno spregiudicato broker) che racconta la storia del truffatore Jordan Belfort.
Entrambi usavano il telefono: il lupo di Wall Street per piazzare penny stocks, azioni a bassa capitalizzazione che consentivano ai broker che le vendevano guadagni maggiori delle aziende quotate a Wall Street, perché erano poco liquide e lo spread tra il prezzo per chi comprava e per chi vendeva era molto largo, consentendo a chi le intermediava (il broker appunto) di guadagnare tantissimo.
Il lupo di Sofia aveva un call center che operava dalla Bulgaria (da qui il nome), ma ne aveva altri tre in Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Georgia: tutti proponevano investimenti in criptovalute e altre attività molto rischiose a investitori tedeschi e austriaci, che dopo venire adescati telefonicamente venivano convinti a investire soldi su una piattaforma online che prometteva mirabolanti guadagni.
Oltre 300 le vittime delle piattaforme che avevano anche nomi curiosi Safemarkets (praticamente un ossimoro, visto che in inglese "safe" sta per sicuro che accostato ai mercati finanziari "markets" fa un po' strano), Optionsstarsglobal e XTraderFX (la X in queste piattaforme curiosamente compare spesso).
Alle vittime sono stati sottratti 8,7 milioni di euro nel periodo marzo 2016-marzo 2019 da un gruppo di super esperti informatici che avevano organizzato la frode. Uno dei complici del gruppo è stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione. Anche lui come il lupo di Wall Street faceva uso di droga quindi al momento pare sia stato messo in un centro di riabilitazione.
I clienti venivano attirati con la promessa di conseguire guadagni elevati operando su CFD (contratti per differenza), valute estere o criptovalute tramite le piattaforme messe in piedi dal gruppo di cyber truffatori. Tuttavia, le transazioni non avevano luogo: i soldi versati non venivano investiti, ma prelevati direttamente dai criminali informatici. Gli investitori venivano convinti a investire sempre più soldi per ripianare le perdite. Ovviamente hanno perso tutto.
Quello che mi colpisce in questa storia, e che riscontro nella mia attività di consulenti finanziario, è che sempre più persone si fidino più di chi non conoscono che delle istituzioni ufficiali. Inoltre, molte persone che hanno dei risparmi, hanno idee totalmente “balenghe”(termine piemontese che adoro) sul mondo degli investimenti. Un po’ perché puntano sul colpo grosso, come se investire fosse un casinò, un po’ perché non riescono più a capire (e penso sia a causa dei social) la diversa credibilità, tutela legale, reputazione, solidità dei diversi interlocutori con cui vengono a contatto.
Umberto Eco (di cui si è ricordato in questi giorni che avrebbe compiuto 90 anni) spiegava che “la conoscenza consiste nel filtraggio delle informazioni. L'informazione può nuocere alla conoscenza, come accade con internet, perché ci dice troppe cose. Troppe cose insieme fanno il rumore e il rumore non è uno strumento di conoscenza".
E quando si parla di soldi e investimenti il “filtraggio” dell’informazione buona da quella cattiva (spesso in conflitto d’interessi totale) è vitale.
In SoldiExpert SCF fare consulenza finanziaria indipendente significa soprattutto questo, stando senza compromessi dalla parte dei risparmiatori.