Investire in maniera remunerativa ed efficiente non è mai stata una attività semplice, oggi resa ancora più difficile dai rendimenti o meglio, dai “non rendimenti” offerti da una ampia fetta di investimenti obbligazionari .
Il quadro generale è evidenziato nella tabella allegata, che mostra alla fine del 2020 (oggi le cose non sono praticamente cambiate) i rendimenti dei titoli di stato nazionali a seconda delle diverse durate dei titoli selezionati.
Per capirci, un investitore che opti per sottoscrivere un titolo di stato francese a 3 anni non solo non riceverà remunerazione, ma avrà garantito una perdita di 0,66% annuale.
Va meglio per l'investitore in Titoli del tesoro Italiano che invece limiterà la propia perdita allo 0,17% annuo, tuttavia quest'ultimo se decidesse di investire con una scadenza decennalericeverebbe un rendimento lordo annuo pari allo 0,79% , corrispondente ad un 0,69% annuo netto! ...non certo rendimenti generosi dunque.
Se tuttavia il risparmiatore volesse comprare titoli in dollari americani emessi dal tesoro USA, già con una scadenza triennale avrebbe un rendimento positivo (0,18% annuo) ma dovrebbe sopportare i rischi e le opportunità delle variazioni del rapporto di cambio Eur/usd ,... non c'è che dire, con questi presupposti, il campo di azione è tutt'altro che entusiasmante per l'investitore obbligazionario.
Di contro gli investimenti alternativi, quali le azioni non offrono rendimenti certi ed espongono il risparmiatore a rischi in termini di minusvalenze poco auspicabili.
Con uno scenario di questo tipo, ogni aspetto dell'investimento selezionato dai risparmiatori acquista importanza, un ulteriore ambito rilevante a cui dare il giusto peso sopratutto per gli investitori di medio lungo periodo, è rappresentato dall'aspetto fiscale degli investimenti.
Quando selezioniamo i nostri investimenti, non dobbiamo trascurare il peso delle ritenute fiscali a cui sono sottoposti gli investimenti stessi, che determinano la differenza fra rendimento lordoe rendimento nettodei nostri attivi (quello a cui tutti facciamo riferimento).
In Italia distinguiamo in termini generali 3 aliquote, una relativa ai titoli di stato, governativi ed equiparati pari al 12,5%, una per i fondi pensione al20%e per la restante casistica che comprende ampie categorie quali le azioni o le obbligazioni societarie trattate con ritenute del 26%.
Oltre alle aliquote altri aspetti distinguono le tassazioni sugli strumenti di capitale, individuandone 2 tipologie di reddito tassabile.
Il TUIR agli articoli 44 e 45 elenca in maniera precisa i componenti che individuano la categoria dei redditi di capitale , definiti secondo il criterio di cassa e ascrivibili alle cedole delle obbligazioni e ai dividendi pagati dalle azioni.
Questo tipo di reddito è considerato una sorta di remunerazione di impiego del capitale ed è certo o prevedibile e comunque legato al titolo che lo genera.
Esiste poi un'altra tipologia di redditi prodotti dagli investimenti chiamati redditi diversi.
Questi sono definiti agli articoli 67-71 del TUIR, a differenza dei redditi da capitale non hanno stretta attinenza con l'utilizzo del capitale ed hanno una valenza residuale .
Nell'ambito finanziario per esempio il cd capital gain generato a seguito di negoziazione di un titolo azionario o obbligazionario rientra in questa categoria di reddito .
Chiediamoci ora, perchè è importante sapere se gli strumenti in cui investo generano redditi di capitale o redditi diversi ?
La normativa Italiana, nell'ambito dell'armonizzazione dei diversi regimi applicabili al risparmio, prevede per l'investitore la possibilità di compensare le minusvalenze con le plusvalenze generate .
Nel sistema dichiarativo ciò avviene per azione dell'investitore che riporta in dichiarazione dei redditi le poste di plusvalenza e minusvalenza e sul saldo pagherà l'imposta, nell'ambito del risparmio gestito è l'intermediario che al termine di ogni periodo di imposta compenserà le partite in plusvalenza e quelle in minusvalenza applicando la tassazione all'investimento globale.
Nel regime delrisparmio amministrato(deposito titoli ) sarà l'istituto di credito che agirà (su delega del risparmiatore) come sostituto di imposta del contribuente applicando la tassazione sulle operazioni in plusvalenza e riportando entro 4 esercizi le minusvalenze a compensazione.
Attenzione però !, le minusvalenze sono compensabili solo con le plusvalenze dello stesso tipo, ovvero minusvalenze da redditi diversi si compensano con plusvalenze da redditi diversi e non con plusvalenze da redditi di capitale.
E' quindi evidente che la buona consulenza deve tenere conto di questi aspetti senza limitarsi a scegliere gli ambiti di investimento tralasciando il trattamento fiscale degli stessi; in altri termini vanno privilegiate scelte che contemplano la possibilità, ove possibile, di realizzare compensazioni fiscali fra strumenti di investimento selezionati , ciò ottimizzerà il risultato finale per l'investitore.
Ma il beneficio di una buona selezione degli strumenti di investimento in ambito fiscale è quantificabile e se si quanto pesa sul capitale investito ?
Non è facile poter quantificare con un numero il vantaggio per l'investitore nel ottimizzare la scelta degli strumenti di investimento tenendo conto anche della fiscalità, sopratutto per la varietà di strumenti e la complessità della normativa fiscale nazionale.
Per fortuna, l'ambito consulenziale finanziario ci viene in aiuto, nel dettaglio, Ebaf Consultig una società specializzata nel settore della consulenza tributaria, si è cimentata nella realizzazione di una app in grado di quantificare il “vantaggio cliente” determinato dall'utilizzo di un investimento in UNIT (dove esiste piena compensazione fra plusvalenze e minusvalenze degli strumenti finanziari) rispetto ad un equivalente investimento (in termini di asset class) in fondi di investimento (OICR) dove esistono minusvalenze e plusvalenze non compensabili.
Pur tenendo conto della maggiore onerosità dello strumento Unit rispetto agli OICR, ipotizzato in 0,4% annuo sul capitale investito e per portafogli con volatilità intorno al 6% annuo, con un orizzonte temporale di 10 anni e un turnover di portafoglio del 100% nei 10 anni (considerato un valore medio) il beneficio per l'investitore nell'utilizzo di strumenti fiscalmente più efficienti è pari al 8,26% del capitale , equivalente a 0,82%su base annua.
In altri termini se ipotizziamo un investimento iniziale di eur 1.000.000,00il vantaggio annuo in termini di risparmio fiscale è pari a eur 8260 che in 10 anni sono eur 82.600,00, una cifra tutt'altro che trascurabile e che fornisce un chiaro valore al corretto approccio nella scelta degli investimenti anche con attenzione alla fiscalità degli strumenti scelti.
La Unit, paga le ritenute una volta sola all'atto del disinvestimento, ecco perchè (linea blu) al termine del periodo subisce un calo repentino, tuttavia tale linea resta abbondantemente sopra il valore degli stessi investimenti effettuati in OICR sui quali vengono periodicamente,all'atto del turnover del portafoglio, le ritenute (linea Rossa)
Non trascurare l'incidenza fiscale nelle scelte di investimento, se anche tu vuoi sapere come contenere il peso delle imposte sul valore dei tuoi investimenti contattami e sarò felice di selezionare per te gli investimenti più efficienti fiscalmente, nel rispetto del tuo profilo di rischio.