L’escalation tra Russia ed Ucraina, continua a pressare l’economia mondiale, determinando un blocco degli scambi e contribuendo ad importanti quotazioni di beni energetici e materie prime. Tutto questo determinerà una crescita lenta nel breve periodo, crescita che viene ancor più frenata da un terzo attore, ovvero l’ inflazione.
La BCE, prevede un inflazione molto elevata che si attesta in Europa su un livello del 6,8% tale resterà elevata per tutto il 2022, per poi decrescere nel 2023 attraverso aumenti di tassi d’ interessi di cui il primo previsto già per luglio 2022.
Molti di voi si chiederanno come mai siamo arrivati ad un livello così elevato. Tutto è partito nel 2020 con la pandemia, infatti noi cittadini dopo esser stati per mesi e mesi chiusi dentro le nostre abitazioni, alla riapertura abbiamo iniziato a richiedere più servizi, più prodotti, tanto che la necessità di produrre maggiormente si è manifestata in un periodo in cui era più complicato farlo.La produttività non è stata sufficiente. Non è stata in grado di rispondere alla domanda altissima che arrivava dal mercato così hanno cominciato a far lievitare i prezzi dei prodotti creando i presupposti per un aumento parziale dell’inflazione. Il restante aumento è stato determinato dalla guerra, combattuta in un territorio importantissimo per materie prime soprattutto per quelle energetiche.
Quindi inflazione elevata e tassi ufficiali relativamente bassi, determinano una condizione in cui i nostri patrimoni ogni giorno perdono una piccola parte del loro valore.
Ma quest’inflazione tanto elevata cosa determina per gli individui?
Con un’inflazione così elevata mantenere 50 mila euro in conto corrente comporta a dover sostenere dei costi abbastanza impegnativi tali da penalizzare investimenti, risparmi e progetti futuri.
Consideriamo di possedere un patrimonio pari a 50 mila euro e immaginiamo di lasciare questi soldi fermi sul conto corrente perché pensiamo che non sia il momento giusto per fare degli investimenti. Bene se a fine anno guardassimo il nostro estratto conto potremo notare che con un’inflazione del 6,8 % avremo generato una perdita certa del potere di acquisto di 3400 euro. Questo vuol dire che su base mensile avremo perso 283,33 euro e invece su base giornaliera la perdita sarebbe stata di 9,31 euro.
Facendo questa considerazione, ci rendiamo conto che questa perdita può essere paragonata ad una rata di un piccolo prestito, ad un affitto di un immobile o di un automobile.
Pertanto se non cambiamo da subito le nostre abitudini e se non mettiamo da parte la nostra emotività mantenere 50 mila euro in conto corrente determina nel 2022 una spesa fissa giornaliera di circa 10 euro.