Mettiamoci il cuore in pace se pensiamo che raggiungeremo presto il target del 2% di inflazione tanto richiesto dalle banche centrali per terminare gli interventi di rialzo dei tassi. Più che una questione tecnica potrebbe diventare un vero e proprio miracolo qualora accadesse nel 2023, anche se i dati ci confortano e il ritorno alla normalità è già cominciato. Altra cosa positiva è che i tassi a breve sono significativamente più alti di quelli a lungo. Ed è proprio questa condizione, in prospettiva di una normalizzazione della situazione, che offre una grande opportunità per tutti quegli investitori che hanno subito l’ANNUS HORRIBILIS dell’obbligazionario.
ANNO 2022: PROFONDO ROSSO PER I MERCATI OBBLIGAZIONARI
Dalla slide seguente, preparata da T. Rowe Price, possiamo farci una ragione di quanto male sia andato l’anno appena trascorso.
Tuttavia la politica monetaria delle banche centrali se ben utilizzata, può offrire l’opportunità di sfruttare la situazione attuale a proprio vantaggio, alla ricerca di rendimento, proprio per il paradosso che la curva dei tassi a breve è più alta di quella a lungo periodo. Un grafico di T. Rowe Price, aggiornato al fine dicembre 2022 e che già abbiamo avuto modo di conoscere, ci fornisce uno spunto interessante perché ci rivela come l’anno appena trascorso sia stato per il mercato obbligazionario il peggiore degli ultimi 34 anni.
Le righe grigie rappresentano infatti gli andamenti obbligazionari di tutti questi anni. Con Best e Worst viene evidenziata rispettivamente la media dei 5 anni migliori e di quelli peggiori, mentre con Average osserviamo la media di tutti gli anni escluso il 2022, che è rappresentato dalla riga nera. Una cosa positiva che si può notare è che al secondo peggior anno per il mercato obbligazionario (1994) segue l’anno con la migliore performance in assoluto (1995). Questo non ci deve fare pensare che il 2023 sarà l’anno del recupero, ma deve essere preso piuttosto come spunto per rispondere alla seguente domanda: meglio rimanere fermi sulle proprie posizioni, e questo in virtù proprio del funzionamento delle obbligazioni a tasso fisso (durata e rendimento cedolare predefinito a scadenza), oppure apportare delle modifiche tattiche sul portafoglio, andando alla ricerca di correttivi volti al recupero delle perdite in un tempo minore, proprio grazie all’ inversione della curva dei tassi?
IL RIMEDIO È AGIRE
Sicuramente quello che possiamo affermare è che se si sono subite grandi perdite su strumenti di breve periodo, rimanere fermi sulle proprie posizioni costituisce un errore che potrebbe costare caro. L’attuale scenario consente all’investitore attento di scegliere se rimanere in stand by, eventualmente accettando consapevolmente le perdite, oppure lasciare che il flusso cedolare provveda a riportare in parità il capitale investito. Il consiglio è però quello di non aspettare ad attuare correttivi sul portafoglio: la ricerca di un recupero più veloce e più probabile della performance perduta è a portata di mano. Dato che i rendimenti sono tornati, all’investitore è permesso di usare la matematica finanziaria per calcolare l’eventuale recupero e il tempo necessario per il suo raggiungimento, pur in presenza della variabile costituita dalla politica monetaria delle banche centrali, ancora non perfettamente definita in termini di rialzi. Naturalmente la situazione offre anche la possibilità di programmare interessanti guadagni futuri in attesa che l’inflazione ritorni sui livelli attesi. E quanto prima questo sarà tanto più veloci saranno i tempi di recupero.
CONSAPEVOLEZZA E AZIONE
Per quanto riguarda l’evoluzione dei rendimenti nel tempo sino agli attuali, possiamo avvalerci della figura che segue.
Se poi volessimo evidenziare invece su quali categorie di titoli obbligazionari concentrare maggiormente la nostra attenzione, ci viene in aiuto l’immagine qui sotto, che ci permette di osservare l’evoluzione nel tempo del differenziale degli spread delle categorie di titoli obbligazionari.
LE CONCLUSIONI PER L’INVESTITORE
Per concludere, l’invito per l’investitore che predilige le obbligazioni è di rivedere attentamente la propria posizione, poiché è arrivato il momento per agire. Sarà quindi sufficiente effettuare una corretta valutazione della componente obbligazionaria del portafoglio, concentrandosi sulla duration e sulle cedole future, oltre che sul prezzo di acquisto, naturalmente tenendo conto del livello di rischio preferito. In questo modo sarà più semplice apportare modifiche tattiche al portafoglio per consentire un’accelerazione dei tempi di recupero. Avere poi liquidità a disposizione offre una ulteriore opportunità d’acquisto, visto l’andamento di questo mercato.
Facciamo in modo che tutte le opportunità offerte dai mercati non vadano mai sprecate.