Da ormai alcuni mesi le prime pagine dei giornali economici parlano dello stesso fenomeno: l’inflazione. L’inflazione è come il sale, per rendere più saporito un piatto è necessaria ma se poi sbagli la dose anche il miglior piatto non avrà un buon sapore. O sarà addirittura immangiabile.
Allo stesso modo il suo effetto è positivo entro certi livelli (la Bce ha infatti l’obiettivo di mantenerla intorno al 2%), ma poi rischia di provocare la stagnazione o la recessione se cresce a ritmi elevati.
Per i risparmiatori l’effetto è altrettanto deleterio. Considerando l’ingessamento degli stipendi, se il costo della vita aumenta il reddito reale disponibile si riduce e il patrimonio si erode. La perdita di potere d’acquistoimpone al risparmiatore di investire il denaro con l’obiettivo minimo di coprire tale effetto.
Governi e banche centrali non escludono un’inflazione strutturale. Questo ha portato i risparmiatori anche più prudenti a cercare un porto per i propri risparmi in grado di avere un rendimento reale positivo (rendimento meno inflazione).
Le caratteristiche: durata, cedole e premio fedeltà
La nuova emissione di BTP ITALIA va proprio in tale direzione. Garantisce a scadenza il rimborso del capitale investito, e assicura al sottoscrittore la copertura dall’inflazione oltre che un alpha, costituito da uno spread fisso più due premi fedeltà.
L’emissione avverrà il prossimo 20 giugno e terminerà il 23 giugno per gli investitori retail. Poi ci sarà una seconda fase per gli istituzionali che partirà il 23 giugno. La scadenza sarà invece tra i 6 e i 10 anni.
Le caratteristiche precise verranno divulgate il 17 giugno. La presenza del doppio premio fedeltà che sicuramente verrà corrisposto a metà del periodo e poi a scadenza, rende ancora più appetibile lo strumento anche se la finalità principale rimane il rendimento indicizzato all’inflazione che allo stato attuale è molto allettante.
I risparmiatori potranno rivolgersi ai propri sportelli bancari o consulenti per la sottoscrizione.
Chi deve sottoscriverlo
Naturalmente ogni strumento finanziario va valutato in base alle caratteristiche del singolo investitore, con particolare riferimento alla propensione al rischio e all’orizzonte temporale di riferimento.
Nel caso di una durata decennale la sensibilità dei prezzi sarebbe più elevata, e l’investitore deve esser disposto anche a portare a scadenza il Btp. Una scadenza a 6 anni invece renderebbe il titolo di Stato meno volatile con variazioni tendenzialmente più contenute, cosi da avvicinare anche risparmiatori con profili più prudenti.
Dopo tali dovute premesse lo strumento è ideale sia per investitori con profili più moderati che più dinamici ed è inserito in un contesto ideale.