La forma di prepensionamento Ape Social erogata dall’INPS è attiva dal 2017 e a fine di quest’anno, nel dicembre 2020, terminerà la sua sperimentazione. Continuare a parlarne non è utile soltanto perché resta ancora tempo fino al 30 novembre per presentare la propria richiesta (che verrà valutata entro il 31 dicembre), ma anche perché sono in molti in rete a chiedersi in che cosa consista concretamente. Di fatto, si tratta di “un’indennità a carico dello Stato” che accompagna alla pensione alcuni specifici soggetti. Si tratta di persone infatti che hanno almeno 63 anni, 30 anni di contribuzione alle spalle e versano anche in una delle seguenti condizioni. La prima è che siano in stato di disoccupazione e non usufruiscano di un sussidio di disoccupazione da almeno tre mesi. La seconda è che abbiano una persona in carico riconosciuta dalla legge 104 del 1992. La terza è che abbiano un’invalidità superiore al 74%. La quarta è che abbiano – a differenza delle prime tre – 36 anni contributivi alle spalle e abbiano svolto negli ultimi dieci anni almeno sette anni di cosiddette attività gravose. C’è poi un particolare tipo di Ape social, detto Ape Social rosa, destinato alle madri: prevede infatti che sia applicato uno sconto sulle precedenti condizioni di 12 mesi di contribuzione per ogni figlio, con un limite massimo di due anni.
MoneyController offre la possibilità di approfondire il tema nella sezione La Finanza per tutti, che si è arricchita di tre nuove voci su questa importante misura previdenziale: