Un lettore mi ha scritto in privato chiedendomi di tradurre in linguaggio comprensibile l’indicatore SRRI, cioè quel numero compreso tra 1 e 7 che è contenuto nel KIID. Quest’ultimo, come in molti sanno, è il documento che viene consegnato obbligatoriamente all'investitore e che, contenendo una serie di informazioni chiave, è parte integrante del documento d’offerta dei fondi comuni, ormai dal luglio 2011. Prendo spunto da questa richiesta per approfondire l’argomento.
L’Indicatore Sintetico di Rischio e Rendimento consente all'investitore di acquisire consapevolezza sulla volatilità del prodotto che sta per acquistare. In molti parlano di volatilità come rischiosità di un prodotto anche se dovrebbe essere intesa come oscillazione dei rendimenti del fondo intorno alla sua media, in un determinato periodo storico. Semplificando al massimo possiamo dire che il nostro SRRI ci dice quanto il fondo che stiamo valutando è rischioso attraverso una semplificazione: al numero [1] corrisponde un rischio basso e un rendimento potenzialmente basso, mentre al numero [7] corrisponde un rischio alto, con un potenziale di rendimento molto più elevato. Per valutare a quanto ammonta questa volatilità i più curiosi e volenterosi potranno scaricare il documento che contiene il range di oscillazione che ho allegato al mio post.
Questo indicatore basa la propria quantificazione sulla deviazione standard dei rendimenti settimanali di un fondo, su un orizzonte di osservazione di cinque anni, cioè sulla misura statistica di dispersione dei rendimenti attorno alla loro media. Ciò indica appunto quanto è stata ampia, in un certo arco temporale, la variazione dei rendimenti di quel fondo.
Per scoraggiare chi mi legge ad utilizzare come parametro di scelta di un fondo UNICAMENTE questo indicatore di rischio e rendimento, facendo la gioia dei più tecnici tra i miei lettori, mi si permetterà una brevissima digressione sulla deviazione standard. Essendo infatti questa una quantità elevata al quadrato rappresentata da un numero sempre positivo, appare evidente che NON POSSA ESSERE USATA DA SOLA come unico parametro per la scelta di un fondo. Questo perché volatilità e SRRI come indicatori di rischio non rappresentano la direzione di oscillazione (+, -), ma danno solo l’ampiezza dell’oscillazione. Una volatilità del 5% significa che il valore del fondo d'investimento interessato ha oscillato in media fino a +/- 5% all'anno negli ultimi cinque anni rispetto alla propria media, ma la stessa media può essere anche negativa!!!
Per approfondire l’argomento KIID, nelle prossime settimane, in attesa di Mifid II, analizzeremo altri elementi che possono certamente aiutarci nella scelta di un fondo.
Attendo come sempre i vostri sempre preziosi commenti.
GB Donini
giovanni.donini@solfin.it
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