29 febbraio 2020: una data particolare al termine di una settimana molto complicata a livello mondiale a causa del coronavirus che ha avuto effetti negativi non solo, purtroppo, di tipo sanitario, ma anche a livello economico e finanziario.
Le prime notizie negative dalla Cina sono arrivate nel corso di gennaio 2020 e nei miei precedenti articoli del 2 febbraio e del 22 febbraio 2020, ho spiegato come fosse possibile proteggere gli investimenti ricorrendo da un lato alla pianificazione finanziaria e alla costruzione bilanciata dei portafogli, dall’altro utilizzando strumenti particolari quotati a copertura acquistabili presso qualsiasi banca.
Oggi vorrei evidenziare in quale misura queste soluzioni stiano davvero funzionando, confrontando alcuni portafogli di investimento reali con due fondi comuni global-macro di una notissima società di gestione internazionale.
Questi due fondi conferiscono al gestore ampia possibilità di manovra, potendo utilizzare, in varia misura, praticamente tutti gli strumenti disponibili sui mercati finanziari sfruttando sia momenti di rialzo, sia momenti di ribasso e vengono di solito venduti spiegando ai clienti come si possa guadagnare anche quando i mercati finanziari vanno male.
Nel confronto che segue - basato sui dati dall’inizio dell’anno ad oggi - i due fondi in questione (che utilizzano sostanzialmente le stesse logiche con diversi pesi percentuali degli strumenti utilizzati e differente livello di rischio/volatilità) sono rappresentati dal colore blu scuro e dal rosso.
Il fondo più “tranquillo” - rappresentato dal colore rosso - dall’inizio dell’anno perde il 4,37% con volatilità pari a 10,65 ed evidenzia quindi un indice di Sharpe negativo.
Il fondo più dinamico - rappresentato dal colore blu scuro - dall’inizio dell’anno perde il 6,22% con volatilità pari a 22,85, evidenziando un indice di Sharpe negativo.
Gli altri tre colori rappresentano l’andamento reale di portafogli di investimento, realizzati con utilizzo bilanciato di diverse tipologie di strumenti finanziari quotati.
Il colore verde rappresenta il portafoglio di un investitore con profilo di rischio medio-alto basato su un’ampia diversificazione per classi di investimento, senza utilizzo di ulteriori protezioni e da inizio anno perde 1,35% con volatilità pari a 5,6 e indice di Sharpe leggermente negativo.
Il colore arancione rappresenta lo stesso portafoglio appena considerato - quello verde - in cui sono state realizzate delle protezioni acquistate utilizzando parte della liquidità il giorno 10 febbraio 2020: questo portafoglio da inizio anno ha un risultato positivo pari a 1,36% con volatilità 2,99 e indice di Sharpe positivo di 0,165.
Il portafoglio azzurro è di un investitore con profilo di rischio alto, diversificato su varie asset class e con notevole componente in singole azioni europee e americane, che ha acquistato delle protezioni venerdì 21 febbraio, utilizzando parte della liquidità che era stata a suo tempo creata prendendo beneficio da precedenti investimenti. Questo portafoglio da inizio anno presenta un rendimento positivo vicino al 3% con volatilità pari a 3,93 e indice di Sharpe positivo pari a 0,264.
Sebbene l’indice di Sharpe non sia il più indicato per valutare fondi comuni alternativi, viene comunque considerato una valida misura del portafoglio di un investitore: più è elevato in positivo, migliore è la qualità del portafoglio dal punto di vista del rapporto tra rendimento realizzato e rischio.
Mentre i due fondi considerati nel confronto non sono disponibili presso tutte le banche, i portafogli di colore verde, arancione e azzurro possono essere realizzati presso qualsiasi banca e SIM.
Il consulente finanziario autonomo, autorizzato e obbligato dalla normativa a non avere alcun tipo di vincolo con banche e intermediari, potrà consigliare come strutturare i portafogli di investimento adeguati a ciascun investitore in base allo specifico profilo di rischio e alle esigenze espresse, suggerendo qualora necessario l’utilizzo di strumenti di protezione.