Gli effetti del coronavirus si abbattono anche su Deutsche Bank: il gruppo bancario prevede la chiusura del 20% delle sue filiali in Germania. A pesare sono gli effetti dell’epidemia?

L’epidemia ha colpito anche il colosso bancario tedesco. A causa degli effetti del coronavirus, infatti, Deutsche Bank ha previsto di chiudere almeno 100 filiali in Germania, il 20% delle filiali, una su cinque.
La decisione sarebbe arrivata in seguito alle valutazioni sui cambiamenti in atto nel post-COVID: risparmiare sui costi di gestione e incrementare i servizi online sono adesso le priorità.
Gli effetti della pandemia sono stati evidenti anche nel settore bancario della potenza economica tedesca. Sono cambiate le abitudini dei clienti dopo il lockdown e la necessità di capitalizzare tali mutamenti nell’approccio alla banca sta spingendo a una diversa strategia.
Il coronavirus ha ulteriormente modificato le esigenze dei servizi di consulenza e delle filiali. Anche i clienti che in precedenza non avevano molta familiarità con l’online banking ora eseguono molte semplici transazioni bancarie da casa sul proprio computer o iPad.
Di conseguenza, il piano del colosso bancario tedesco prevede la riduzione a circa 400 delle 500 filiali ora attive sul territorio nazionale dove le località urbane saranno le più colpite dagli interventi di chiusura.
La rivale di Deutsche, la Commerzbank, ha recentemente deciso di chiudere 200 delle sue 1.000 filiali e sta valutando la possibilità di disattivarne altre centinaia.
Personalmente credo che il coronavirus abbia solo accelerato un movimento già in atto : con i tassi di interesse così risicati e persistenti per lungo tempo per le Banche tradizionali fare utili dal prestare denaro è diventata un’operazione i cui margini non permettono più di mantenere la capillarità degli sportelli ed inoltre sono decisamente aumentati i rischi nel prestare denaro.
Non a caso è aumentata la raccolta dei consulenti finanziari a scapito degli istituti bancari tradizionali, trovati del tutto impreparati ad affrontare in breve tempo gli sconvolgimenti che la pandemia ha portato e con tempi tecnici lenti nell’adeguarsi alle nuove richieste poste dal mercato.
Avvalersi di un consulente, anche nel momento più duro come quello del lockdown, ha innanzitutto permesso al mio assistito di non sentirsi solo e di sapere di poter contare su una persona sempre pronta a tranquillizzare ed ascoltare.
Quando le certezze vengono meno il tuo consulente c’è sempre!