Era parecchio tempo che non scrivevo un articolo non avendo spunti tali per cui farlo.
Tutto parte da un confronto tra amici di un mese orsono, uno dei miei clienti storici si confronta con un suo carissimo amico sul tema investimenti.
Le due persone avendo un portafoglio molto simile come percentuale azionaria e bonds, come strumenti finaziari etc in teoria dovrebbero avere un rendimento da inizio anno o nel tempo molto simile con differenze minime.
In questo caso non è stato così la differenza di rendimenti erano molto evidenti su diversi orizzonti temporali , in pratica l’amico del mio cliente aveva una differenza molto ampia, ragione per cui il mio cliente ha fornito il mio nominativo all’amico per una consulenza sul suo portafoglio.
IL prospect mi ha telefonato per fissare un appuntamento senza impegno e vista l’amicizia con il mio cliente le mie attese erano per un semplice check up del suo portafoglio.
Dopo le presentazioni di rito, il prospect mi ha fornito i dati del suo investimento che poi ho analizzato in profondita’ senza fare nessun commento a caldo.
Nel secondo incontro con la persona , cliente storico di una banca Private con immagine top mi ha chiesto subito perche’ c’era quella differenza tra Lui e il mio cliente nei rendimenti. ( la sua reale insoddisfazione era il mancato guadagno aleatorio…quel numero che non digeriva !!!).
Con tutta calma non gli risposto perche’ sarebbe stato inutile parlare di rendimenti se non confrontato al rischio, alla volatilita’ , a scelte di asset allocation diverse, a strumenti efficienti o anche in minima parte ai costi etc.
Quindi gli ho fatto capire che ilplusderivava in maggior parte all’applicazione di un metodo ed a una strategia mia propietaria , che prima di tutto deve essere “spiegata ,concordata e condivisa” e che io non vendo rendimenti aleatori.
Sono partito dall’abc di come costruisco un investimento, lo valuto, lo analizzo, poi lo condivido con il cliente e in ultimo lo implemento.
Gli esempi sono stati semplici e diversi sul portafoglio analizzato, per ragione di spazio ne cito alcuni.
Son partito dal cliente nell’analizzare un fondo a sua scelta del suo portafoglio, ovviamente il cliente ha scelto quello che a Lui sembrava piu’ performante ( la classica autostima o provocazione).
Avevo preparato per ogni strumento del portafoglio una prima analisi che posto e poi una seconda che per ragioni di spazio e di mio modello propietario non posto ( nella seconda oltre all’indice di sharpe, all’alfa vi sono altre considerazioni):
Nell’analisi sottostante che ho fatto con il clienteci sono i primi semplici confronti, ho usato 4 strumenti ( 1°etf replica fisica, 2°fondo che uso io da 2017, 3°il fondo del cliente, 4° etf tra quelli che son piu’ scambiati nel mercato di riferimento) , ovviamente ho coperto il nome dei fondi per evitare qualsiasi raccomandazione , confronto commerciale, privacy etc
Ovviamente ho usato strumenti che hanno come base lo stesso benchmark , la stessa asset class, sono ad accumulo ,hanno lo stesso rischio valutario etc proprio per evitare paragoni non congrui.
Son partito dal rischio /rendimento spiegando che con lo strumento ( 2° color arancio usato da me) ho sempre ottenuto un rendimento maggiore con una volatilita’dei prezzi minore, se poi la correlazione è stata minore rispetto all’indice di riferimento (confrontato con gli etf) che replicano solamente l’indice punto e basta vuol dire che il gestore svolge una gestione attiva e non passiva punti indispensabili ma non gli unici che generano la differenza positiva.

Nella seconda slide che non posto mi sono addentrato su analisi specifiche oltre allo sharpe , all’alfa, ho analizzato i vari aspetti non di secondo piano che poi generano l’extra performance tipo la sceta del peso di quella singola asset class all’interno del portafoglio, le rotazioni per un outlook di mercato diverso , la differenza di costo dello strumento etc.
Quindi poi l’ho fatto su ogni singolo strumento dell’intero portafoglio facendo capire al cliente che cosa è il mio metodo e la mia strategia propietaria che hanno generato la differenza della performance.
Ma soprattutto gli ho voluto far capire che chi diventa mio cliente deve aver compreso quello che ho spiegato, condiviso , concordato e non lo diventa per i numeri del passato.
Ora il suo portafoglio dopo che sara’ girato tramite TDT presso il suo nuovo deposito accesso presso di me (evito sempre di far vendere dove possibile) verra’ con le tempistiche giuste smontato un po’ alla volta e cambiato anche in base alle nuove esigenze di mercato alla luce della blue wave di nonno Joe.
Chi volesse approfondire il mio metodo e la mia strategia nei minimi particolari ( ovviamente ho scritto solo parte di cosa mi puo’ differenziare ) iniziando da un check up del suo portafoglio senza nessun impegno puo’ contattarmi nella massima riservatezza .
Ormai con la tecnologia delle videoconference tramite Zoom , Google meet etc si puo’ fissare un appuntamento digitale a distanza senza nessun rischio e operare in qualsiasi regione d’Italia.