Dopo una così lunga pausa natalizia è sempre difficile riprendere il cammino di quel percorso che è cominciato qui su MoneyController nel gennaio 2015. Il rischio è che quel foglio bianco, da riempire settimanalmente con suggerimenti e notizie, resti inevitabilmente intonso per la paura di risultare ridondante e ripetitivo, per avere già detto tutto quello che si poteva dire suscitando cosi un senso di noia. Tuttavia ogni volta che il mercato entra in sofferenza, quello che sembrava scontato e ovvio nei momenti di rialzo, diventa improvvisamente qualcosa che si dimentica in fretta. Mi riferisco in particolare a quel terribile e mai dimenticato impulso di vendere che colpisce il cliente quando i mercati scendono, mentre chi mi legge e segue da tempo dovrebbe recitare a memoria l’’incipit che “i veri e duraturi guadagni si realizzano e si potenziano proprio quando si sfruttano i ribassi come occasione d’acquisto”, cosa che troppo spesso viene dimenticata. Questo è il motivo per cui è bastata la chiamata inaspettata di un cliente durante l’Epifania, mentre festeggiavo in famiglia, per darmi lo spunto per evitare di lasciare bianco quel foglio, di cui appena sopra avevo parlato. Ecco perché non smetterò mai, in ogni occasione che mi sarà concessa, di parlare di tempo e di pazienza, di rischio e di diversificazione, di mediazione al ribasso, cercando il più possibile di suggerire visioni tese al controllo dell’emotività, anche e soprattutto nei giorni di festa!
Con il post settimanale pubblicato su MoneyController, l’idea da cui ero partito era quella di essere quanto più possibile di supporto al cliente, non solo mediante la costruzione e l’assistenza periodica dei portafogli strategici, costruiti sulla base di esigenze e preferenze evocate o manifestate, ma anche e soprattutto con una informazione e formazione continua, attraverso conferme settimanali che rafforzassero per ciascuno dei lettori le scelte fatte nel tempo, per diventare solido appiglio in tutti quei momenti in cui un mercato avesse cominciato a dare segni di instabilità o di ribasso. A questo riguardo l’esempio più importante da citare è la serie di post monotematici speciali e settimanali, usciti durante le fasi iniziali della pandemia.
Continuare questa esperienza sarà per me il tentativo di cercare sempre di parlare lo stesso linguaggio del cliente, con l’intenzione di usare la comunicazione come veicolo per condividere non solo informazioni ma anche idee, progetti e visioni, perché quel viaggio chiamato investimento diventi obiettivo comune tra il cliente e chi scrive. Il consulente nella mia “presuntuosa” visione deve diventare non solo la guida dell’investitore, ma anche il suo allenatore personale per il mondo degli investimenti, dimostrando continuativamente non solo la propria competenza e professionalità ma anche qualcosa di più. Deve cioè essere soprattutto il responsabile della sua formazione tecnica, emotiva e comportamentale, fornendogli tutti quegli strumenti anche psicologici, necessari per affrontare anche le tempeste più impetuose che i mercati non smetteranno mai di presentare con le loro specifiche dinamiche evolutive.