
Donato Rossiello
Rating:
Consulente finanziario
Data ultimo
voto
Voti ultimi
30gg
![]() |
Top Financial Educational
Awards: I-2022 , anno 2021, anno 2020, |
Punteggio ottenuto
dal giudizio dei lettoriHa ricevuto 1 votazioni
Vedi la scheda
Data ultimo voto
Voti ultimi 30gg
Profilo professionale
- DISPONIBILITA’;
- PROFESSIONALITA’;
- ESPERIENZA E PADRONANZA DELLA MATERIA NONOSTANTE LA GIOVANE ETA’, DUE DETTAGLI CHE PRESI INSIEME MI PERMETTONO DI SUPPORTARE I CLIENTI FINO AL LORO PASSAGGIO GENERAZIONALE.
Le mie principali competenze
I miei credit
- Scarica l'e-Book "La borsa o la vita: Resoconto finanziario del 2021. La quiete dopo la tempesta"
- 2019/oggi: Consulente Finanziario con Banca Mediolanum.
- 2018/2019: Ing Financial Academy in collaborazione con SDA Bocconi;
- 2012/2019: Account Manager con LMAX Exchange;
- 2010/2011: Consulente Previdenziale con Cattolica Previdenza;
- Certificato EFPA, dettagli su donatorossiello.com;
- Iscritto all’albo dei Consulenti Finanziari dal 2010;
- 2008/2010: Laurea Specialistica in Marketing;
- 2005/2008: Laurea Triennale in Economia e Commercio;
Le mie ultime attività
Inflazione resistente, crescita resiliente Marzo di rivalutazioni e conferme
24.03.2023 / 43 / 0L’avvio del 2023 è stato molto positivo per i mercati finanziari. Le proiezioni nel mese di febbraio indicano una maggiore debolezza, a causa principalmente di un nuovo riprezzamento delle aspettative riguardo le future mosse delle Banche Centrali. In altri termini viviamo una fase di rivalutazione: ci si interroga sulla durata o i termini effettivi del restringimento monetario da parte di Federal Reserve e BCE, alla luce dei segnali di resilienza dell’economia nonché di maggior persistenza dell’inflazione rispetto a quanto atteso fino a qualche settimana fa. A tal proposito si confermano le tendenze in discesa della pressione inflazionistica e l’ormai superamento del picco, ma i valori restano comunque elevati. In USA l’indice dei prezzi al consumo a gennaio è calato di poco su base annua (dal 6,5% al 6,4% – sotto le previsioni al 6,2%). Su base mensile lo stesso dato vede un incremento dello 0,5%, condizionato dai costi di energetici e alimentari. L’economia statunitense ribadisce la solida partenza dell’anno. Bene i consumi; riscontri ottimi per le vendite al dettaglio (a +3,0% in un mese, miglior progresso da marzo 2021), risultati discreti per la spesa personale a +1,8%. Il mercato del lavoro rappresenta un fattore trainante, con la creazione di 517mila nuovi posti (invece degli ipotizzati 189mila) e un tasso di disoccupazione ai minimi dal 1969 (3,4%). In Europa l’inflazione, secondo la stima flash di febbraio, segna un rialzo dello 0,8% su base mensile ovvero una discesa trascurabile del dato tendenziale (8,5% dall’8,6% di gennaio). Le pressioni di fondo sono ancora consistenti, in particolare nel comparto dei servizi. Il quadro macroeconomico del Vecchio Continente migliora oltre le prospettive degli analisti. La domanda viene sostenuta dai robusti flussi di consumi e una tenacia della forza lavoro. Colpisce il trend positivo dell’economia italiana, comprovato dal proseguimento del rimbalzo degli indici di fiducia di consumatori e imprese, anche in ambito industriale. Segnali importanti di recupero a seguito delle riaperture post-Covid provengono dagli indici di sentiment delle imprese cinesi, che registrano a febbraio un netto incremento nel settore manifatturiero e dei servizi. I livelli raggiunti oltrepassano addirittura quelli ottenuti nel 2020. Materie prime, il prezzo del petrolio Brent veleggia intorno agli 85 dollari al barile; il gas naturale europeo continua al ribasso, passando dai 59 euro/MWh di fine gennaio ai 47 di fine febbraio. Occhi puntati sulle Banche Centrali e il terminal rate (il punto di arrivo dei tassi). Con tutta probabilità nell’immediato ci aspettano ulteriori 3 rialzi da 25 punti base dalla Fed e intorno ai 150 pb complessivi dalla Banca Centrale Europea. Tra il secondo e il terzo trimestre dovrebbe esserci una pausa, mantenendo per un po’ i livelli raggiunti. Quando un “cambio di rotta”? Ci vorrà del tempo…
Leggi il mio postRecessione scongiurata? Prosegue il trend positivo per i mercati finanziari
27.02.2023 / 42 / 0Il 2023 è iniziato con i migliori propositi, certo, ma le rosee aspettative sono state sostenute dai dati confortanti – il mese di gennaio ha infatti registrato un buon andamento per i principali indici azionari, soprattutto in Europa (Eurostoxx a +9,3%) e nelle economie emergenti (MSCI Emerging Markets a +7,9%); queste ultime trainate dal grande rimbalzo cinese (+12,3% del MSCI China). Tra i listini del Vecchio Continente si sono distinti quello italiano (+12,7% il FTSE MIB) e spagnolo (+10,3%), seguiti da Francia e Germania (+9,5% il CAC40 e +8,6% il DAX). Più contenuto il recupero di Stati Uniti (S&P 500 a +6,3%), Giappone (Nikkei 225 a +4,7%) e Gran Bretagna (+4,3% il FTSE 100). Dopo i picchi record dell’anno appena trascorso il prezzo del gas naturale europeo ha continuato a scendere nelle recenti settimane, riportandosi sotto quota 60 euro/MWh, ovvero sui minimi da settembre 2021. La discesa del gas continentale ha dissipato i timori di una crisi energetica e conseguenti razionamenti o ripercussioni a livello produttivo/industriale; complice in tal senso anche il clima favorevole, con l’inverno mite a determinare un livello elevato di scorte. Da noi restano l’incertezza geopolitica, limitazioni delle condizioni finanziarie delle famiglie e una pressione inflazionistica ancora tenace, elementi che concorrono a frenare spesa e produzione. Eppure ci sono degli elementi che fungono da contrappeso: i “colli di bottiglia” nelle catene produttive si stanno man mano risolvendo, i salari aumentano e si registra un’ottima tenuta del mercato del lavoro. Poi risulta comunque migliore delle attese (-0,1%) la modesta crescita a +0,1% del PIL nell’Eurozona. Tornando all’inflazione, a gennaio per il terzo mese consecutivo è proseguito il calo del valore complessivo, sino all’8,5% dal picco di 10,7% toccato ad ottobre. Un esito tuttavia da imputare principalmente alla succitata discesa dei prezzi energetici, non è un caso che il dato core si attesti stabile sulla cifra record del 5,2%. Da qui l’approccio implacabile della BCE, che nella riunione datata 2 febbraio annuncia l’innalzamento dei tassi di riferimento di ulteriori 50 punti base e mostra l’intenzione di attuare una mossa simile anche nel meeting di marzo. Cautela. In USA il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha riconosciuto l’avvio di un processo di disinflazione, pur ribadendo la necessità di maggiori conferme/progressi affinché la Fed possa ritenersi soddisfatta dell’efficacia dei propri interventi. Potremmo riassumere che il recupero evidenziato sino a febbraio è significativo. Sono probabili imminenti pause nel rialzo dei tassi da parte della Banche Centrali. Prematuro risulta parlare invece di tagli e “pivot” [ricordate?]. La percezione degli investitori sul quadro macroeconomico appare quindi decisamente migliorata se rapportata a qualche mese fa. La solida tenuta dell’economia globale e i chiari segnali di decelerazione dell’inflazione sembrano aver sortito effetti sull’umore generale. Con prospettive incoraggianti non resta che attendere inneschi cruciali.
Leggi il mio postDuemilaventitré, era ora! L’inflazione cede, la crescita respira
26.01.2023 / 38 / 0Quello appena trascorso è stato archiviato dagli analisti in ambito finanziario come uno degli anni più complessi della storia. Alla vigilia infatti, dopo gli squilibri innescati dalla pandemia di Covid-19, ci si aspettava un periodo di normalizzazione dei mercati… Eppure il 2022 è risultato eccezionale. Sullo scenario geopolitico ed economico si sono abbattuti “shock”, fra tutti lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina oppure la complessa gestione pandemica in Cina. Da non trascurare nemmeno l’ulteriore impennata inflazionistica che ha indotto le Banche Centrali di mezzo mondo ad inasprire con polso fermo le proprie politiche monetarie. Di conseguenza molte asset class ne risultano ridimensionate nel valore, basti pensare ai Treasury 10Y con la performance annuale peggiore dal 1788 o l’S&P 500 con il quarto peggior risultato dal 1945! E avremmo segnato dati ancora più eclatanti se non fosse per quei sussulti negli scampoli di 2022. Sul fronte delle materie prime segnaliamo intense oscillazioni nei grafici. Protagonista in tal senso il gas naturale europeo, tracciando un’ascesa senza precedenti con il picco d’agosto sopra i 300 euro/MWh, salvo rientrare a livelli pre-conflitto (merito degli sforzi nel sostituire gran parte delle forniture russe e il raggiungimento di un accordo sul price cap tra i Paesi UE, non da meno il clima invernale finora mite che ha consentito il mantenimento di un elevato livello di scorte). Ma dove c’eravamo lasciati? Nell’ultimo periodo l’inflazione ha iniziato a mostrare segnali di affievolimento, sostenuti dal calo delle materie prime nonché dalla graduale risoluzione degli squilibri nelle catene di fornitura. A dicembre la variazione annua dell’indice dei prezzi al consumo è scesa, in USA al 6,5% (il picco toccato a giugno segnava 9,1%), nell’Eurozona al 9,2% (prima flessione dal 10,6% di ottobre). Le previsioni indicano poi un rientro di circa il 3% entro la fine dell’anno; ciò consentirebbe alle Banche Centrali di moderare il passo dei rialzi dei tassi, viste le recenti riunioni di Federal Reserve e BCE. Nel frattempo la crescita, pur subendo una frenata sostanziale, risulta sorprendentemente resiliente. Negli Stati Uniti è scesa sotto il potenziale ma viene sostenuta dal solido mercato del lavoro e dalla tenuta dei consumi. L’economia del Vecchio Continente, più vulnerabile alla crisi energetica, ha continuato comunque a progredire a buon ritmo. Oltre le aspettative anche l’Italia, con un incremento PIL pari al 3,9% a fine del terzo trimestre. Il succitato rallentamento dovrebbe avere un’entità piuttosto moderata – lo confermano gli indicatori del sentiment delle imprese (considerati importanti anticipatori del ciclo economico) in parziale miglioramento sia a novembre che dicembre. Stando a quanto osservato il 2023 inizia quindi con timidi recuperi e delle evidenze positive, alcune ancora in divenire.
Leggi il mio postLa pubblicazione della pagina profilo è a cura e su iniziativa personale del singolo consulente. MoneyController non si assume alcuna responsabilità in merito ai contenuti pubblicati dal consulente e a quelli accessibili attraverso link a siti web esterni citati dal consulente.