
Linda Leodari
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Consulente finanziario indipendente
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Awards: II-2023, I-2022, |
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Profilo professionale
Mi occupo di pianificazione per obiettivi di vita, con analisi previdenziale, assicurativa e gestione personalizzata di investimento del patrimonio finanziario.
Aspetto fondamentale della mia professione è la totale indipendenza e assenza di conflitti di interesse con i miei clienti, i quali rimangono liberi di accettare o rifiutare i miei consigli, mantenendo la gestione del proprio denaro nelle loro mani.
Nel mio servizio accompagno il cliente nella mappatura della sua situazione patrimoniale, individuo gli aspetti critici, se presenti, negli ambiti previdenziale e assicurativo, aiutandolo a focalizzare i propri obiettivi, al fine di impostare al meglio la gestione finanziaria del patrimonio finanziario presente e futuro, per permettergli di raggiungerli.
Sulla base delle informazioni recepite, elaboro per esso un piano finanziario, offrendo uno pratico strumento per simulare l’andamento nel tempo del patrimonio, testando la sostenibilità delle scelte che si vorrebbero fare, dell’eventuale apporto derivante dagli investimenti finanziari o l’impatto di eventi potenzialmente dannosi.
Questa fase progettuale è fondamentale per prendere consapevolezza della propria situazione nella sua globalità, per capire quali siano i suoi punti critici e verificare se gli obiettivi desiderati siano o meno raggiungibili ed eventualmente a quali condizioni.
Definito il piano di fondo, elaboro una proposta di investimento del patrimonio, tarata sugli obiettivi indicati e compatibile con il grado di rischio definito e approvato dal cliente.
La proposta si concretizza attraverso l’uso di diverse tipologie di strumenti, scelti sulla base di una mia strategia di investimento, con attenzione alla loro effettiva efficienza in termini di costo/rendimento e fiscalità.
Monitoro nel tempo il portafoglio investimenti, con proposte di manutenzione periodica quando necessario, offrendo un report annuale illustrante l’andamento del patrimonio in gestione e il suo percorso verso gli obiettivi indicati.
CONSULENZA SPOT
Disponibile anche per singole consulenze negli ambiti:
- previdenza complementare
- tutele assicurative personali
- analisi di efficienza portafogli investimento esistenti
SERVIZI DEDICATI ALLE AZIENDE
I servizi alle aziende sono:
- analisi finanziaria delle condizioni economiche nei rapporti bancari, attraverso la quale individuare eventuali condizioni eccessivamente onerose e penalizzanti per l’impresa, affiancandola, se necessario, nella rinegoziazione.
- soluzioni di gestione efficiente del T.F.R. e della liquidità aziendale.
- corsi di formazione in azienda e per i dipendenti su previdenza complementare e gestione del risparmio.
PRIMO INCONTRO GRATUITO
Il primo incontro conoscitivo è sempre gratuito.
Nel corso di tale incontro sarà illustrata e spiegata l’attività svolta, ascoltate le richieste del cliente e formulato il preventivo per il servizio richiesto.
Le mie principali competenze
I miei credit
- Iscritta all’albo unico dei consulenti finanziari nella sezione dei consulenti finanziari autonomi con delibera OCF n. 1612 del 04/03/2021 VEDI I MIEI ATTESTATI
Le mie ultime attività
Obbligazioni in portafoglio: il punto della situazione
28.11.2023 / 15 / 0Su Plus 24 de Il Sole 24 Ore di sabato 25/11/23, trovate il mio contributo all’articolo sul tema “Bond governativi fino a 5 anni. Lungo termine? In chiave tattica” Nell’articolo si è parlato di inflazione e di tassi di interesse e mi è stato chiesto quale durata media dovrebbero avere oggi i titoli presenti nella parte obbligazionaria di un portafoglio investimenti ideale. Le mie risposte sono partite da un analisi dello scenario attuale, in cui probabilmente siamo giunti alla fase conclusiva dell’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali europea e statunitense, anche se non si può dare per certo che l’inflazione sia domata del tutto, nonostante il suo trend sia in evidente rallentamento. Quali obbligazioni inserire nel portafoglio? Considerando di giungere alla fase che stiamo vivendo ora, già qualche mese fa ho iniziato a proporre ai clienti di inserire nel comparto obbligazionario dei loro portafogli strumenti con una duration (durata finanziaria, di cui spiego in seguito il significato del termine) più lunga, portandosi mediamente su scadenze intorno ai cinque anni. Ovviamente, essendo i portafogli dei miei clienti creati su misura delle loro esigenze e obiettivi, anche la parte obbligazionaria segue questa logica, per cui, in linea con l’orizzonte temporale degli obiettivi, propongo strumenti obbligazionari con scadenze e tipologie diverse (governativi, aziendali, di buona qualità e ad alto rischio/rendimento). La mia strategia come consulente finanziario indipendente Ho ritenuto interessante iniziare questo cambiamento nei portafogli già qualche mese fa, in quanto in quel periodo il comparto obbligazionario presentava quotazioni molto depresse rispetto al passato e, in molti casi, rispetto a oggi. Avevo preparato i miei clienti per comprendere che, anche se il momento di ingresso non fosse stato quello ottimale, avrebbero comunque potuto acquistare degli strumenti con un grado di rischio non particolarmente elevato (es. titoli governativi o obbligazioni societarie di buona qualità), con rendimenti molto interessanti (generati soprattutto dalle quotazioni allettanti, più che dalle cedole offerte), fissandoli per più anni, anche a fronte di qualche sbalzo di valore iniziale. In diversi casi, ma per quote di portafoglio più limitate, ho suggerito anche l’acquisto di BTP con durate lunghe, oltre i dieci anni. Per clienti con necessità di recuperare le minusvalenze ho consigliato l’utilizzo ad esempio di un BTP scadenza 2037 con cedola molto bassa, in combinazione con altri strumenti che permettano la compensazione dei guadagni ottenuti con le perdite pregresse, dal momento che i guadagni in conto capitale ottenuti dai titoli di stato sono compensabili solo per il 48,077%. A titolo di esempio, il BTP 12/01/21-01/03/37 0.95% – IT0005433195, cedola annua 0.95% lordo, con cadenza semestrale e prezzo di acquisto ad oggi di circa 65. Offre al momento un rendimento annuo lordo del 4,50% lordo fino alla scadenza del 01/03/2037, di cui la maggior parte derivante da guadagno in conto capitale. L’idea è di sfruttare l’incremento del prezzo che il titolo dovrebbe ottenere in seguito all’avvio del calo dei tassi di interesse fra qualche mese, in quanto la sua lunga duration funge da amplificatore della performance. Duration: cosa è importante sapere le obbligazioni in portafoglio Che cos’è la duration? E perché è importante conoscerla e tenerne conto nella scelta degli strumenti che vanno a comporre la parte obbligazionaria del portafoglio? La duration è espressa in anni e giorni e misura il tempo necessario per recuperare il capitale investito attraverso le cedole e il rimborso a scadenza di un’obbligazione. Essa misura la sensibilità del prezzo dell’obbligazione alle variazioni dei tassi di interesse. In generale, un’obbligazione con una duration più lunga è più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse rispetto a un’obbligazione con una duration più breve. Cosa significa in sostanza? Facciamo un esempio. Immaginiamo di avere un’obbligazione che scade tra 10 anni e che offre un rendimento del 5%. Se i tassi di interesse aumentano di 1%, il prezzo dell’obbligazione diminuirà di circa il 5%. Questo perché gli investitori saranno disposti a pagare un prezzo inferiore per un’obbligazione che offre un rendimento inferiore ai tassi di interesse correnti. La duration si utilizza per determinare l’impatto di un aumento dei tassi di interesse sul prezzo di un’obbligazione. Ad esempio, se la duration di un’obbligazione è di 5 anni, un aumento dei tassi di interesse di 1% comporterà una diminuzione del prezzo dell’obbligazione di circa il 5% (ipotizzando che si tratti di un titolo che non paga cedola). In un periodo di aumento dei tassi di interesse quindi, il valore delle obbligazioni cala proporzionalmente tanto più quanto la loro duration è lunga. Al contrario invece, in fase di calo dei tassi di interesse, tanto più è lunga la duration e tanto più è la crescita di valore dell’obbligazione. Obbligazioni in portafoglio con duration lunghe quindi sono molto volatili e possono quindi avere oscillazioni di valore importanti, sia in positivo, che in negativo. Quali altri fattori determinano il rendimento di uno strumento obbligazionario? La duration non è l’unico parametro che determina le variazioni di valore di un’obbligazione o di un ETF o fondo comune obbligazionario. Vanno considerati altri fattori, come la qualità creditizia degli emittenti delle obbligazioni, o l’influenza del cambio valutario, se si acquistano strumenti in valuta estera, senza la copertura valutaria. Conoscere questi concetti e conoscere in quale scenario ci si trovi, è estremamente importante al fine di scegliere gli strumenti giusti per comporre un portafoglio equilibrato e adatto alle proprie esigenze.
Leggi il mio postCosa è importante considerare quando si decide di investire in T-Notes.
15.11.2023 / 64 / 2Nell’edizione del 07/11/2023 di PLUS 24 Rubrica Filo diretto a pagina 8, ho avuto modo di rispondere a una domanda di un lettore circa l’investimento in T-Notes. Riporto di seguito la domanda e la mia analisi su cosa è importante considerare quando si decide di investire in T-Notes. In base alle prospettive di andamento dell’inflazione e del cambio Euro/Dollaro, può essere conveniente attualmente investire in T-Bond (T-Notes, ndr) a medio lungo termine (tra i 5 e 10 anni). Qual è il rapporto tra andamento dell’inflazione americana e cambio euro/dollaro? Non conoscendo la situazione finanziaria del lettore, le sue necessità in ordine temporale e la sua propensione al rischio, consiglio prima di tutto di assicurarsi di aver impostato una strategia di investimento che tenga conto dei suoi obiettivi, per poi valutare in base a essi la convenienza della scelta di un asset di investimento rispetto a un’altra. Ciò premesso, la politica restrittiva di aumento dei tassi di interesse attuata dalla Banca centrale americana per ridurre l’inflazione, ha portato i rendimenti dei T-Notes (i titoli di stato americani con scadenze da 1 a 10 anni che interessano al lettore) ai livelli di vent’anni fa, oggi molto vicini ai rendimenti da dividendo del settore azionario, che però non sta offrendo un adeguato premio per il rischio. È più che lecito quindi chiedersi se non sia il caso di approfittarne per accumulare nel portafoglio una quota più importante, rispetto al passato, di titoli governativi, piuttosto che esporsi nel settore azionario. Quali fattori mantengono elevati i rendimenti dei T-Notes? Nel caso dei T-Notes va considerato che i rendimenti sono sostenuti anche da fattori ulteriori rispetto all’aumento del tasso praticato per contenere l’inflazione come la riduzione del numero degli acquirenti. Da un lato la banca centrale americana, oltre ad aver aumentato i tassi, sta riducendo gli acquisti di titoli di stato; dall’altro alcuni grandi compratori del passato, come Cina e Giappone, per motivi diversi uno dall’altro, li stanno riducendo. Questa dinamica che contribuisce a mantenere i rendimenti agli elevati livelli attuali, rende le emissioni più interessanti per nuovi acquirenti, ma costituisce nel contempo un ostacolo nel processo di riduzione dei tassi di interesse. Il rischio del debito degli USA D’altro canto, va considerato il rischio rappresentato dalla grande mole del debito statunitense, che ha raggiunto un livello mai visto finora. Gli Stati Uniti se non fossero in grado di ridimensionare il rapporto tra debito e PIL, potrebbero essere considerati meno affidabili, arrivando a subire un declassamento del rating creditizio. In tal caso il Paese dovrebbe aumentare ulteriormente i tassi offerti dalle proprie emissioni, rendendo quelle precedenti meno attrattive, provocandone un inevitabile calo di valore. Cosa considerare quando si vuole investire in T-Notes? Arrivando alla domanda del lettore, i T-Notes ai tassi attuali e con scadenze diversificate sono interessanti, ma come investitore italiano deve considerare che li acquisterebbe con un dollaro relativamente forte, che, a una futura riduzione dei tassi, potrebbe perdere vigore, portando a una diminuzione del valore dell’investimento in euro. Il rafforzamento del dollaro è stato infatti la diretta conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse praticato per contenere l’inflazione. I rendimenti più elevati hanno attratto capitali, incrementando la richiesta della valuta facendone impennare il valore. Viceversa un’inflazione in calo avrebbe come conseguenza una minore domanda di valuta americana e il suo relativo indebolimento Nel medio-lungo termine, tuttavia il preciso andamento del cambio euro/dollaro non è prevedibile. Potrebbe giocare a favore, come compromettere l’esito dell’investimento. Per neutralizzare le oscillazioni del cambio euro dollaro si può optare per un Etf che replichi questi titoli con copertura valutaria, considerando che questa garanzia da un lato comporta un maggior costo, dall’altro preclude la possibilità di godere degli eventuali effetti positivi dall’esposizione alla valuta americana. Ritengo che, in un’ottica di diversificazione, una quota in T-Notes con scadenze diversificate, si possa comunque detenere, affiancata a emissioni di paesi europei in valuta euro con rating creditizi di buon livello e con scadenze medio lunghe dai rendimenti molto interessanti, senza esposizione al rischio di oscillazioni valutarie.
Leggi il mio postInvestimenti a breve termine per far fruttare la tua liquidità dormiente
02.11.2023 / 189 / 2La liquidità dormiente nel tuo conto corrente spesso rappresenta una mancata opportunità di gestire bene il proprio risparmio. In questo articolo approfondisco come gestirla al fine di farla fruttare grazie a investimenti mirati, senza vincoli di tempo e a costi contenuti. Da mesi tenere il denaro fermo in conto è diventato un onere da non sottovalutare, con il ritorno di un’inflazione galoppante, che ha eroso e tutt’ora erode il valore dei nostri risparmi, giorno dopo giorno. Conseguenze dell’inflazione sulla liquidità dormiente Per domare l’inflazione la banca centrale europea ha aumentato i tassi di interesse, portando a un aumento del costo di mutui e finanziamenti, arrivato in questo ultimo anno a livelli che non si vedevano da oltre 10 anni. Questo, tuttavia, ha portato anche un cambiamento positivo, seppur maturato in modo più lento. Ci ha riportato la possibilità di ottenere dei rendimenti interessanti dalla liquidità ferma in conto corrente, attraverso l’investimento in strumenti finanziari a basso rischio, a costi di gestione contenuti o nulli (escluse eventuali commissioni di acquisto e/o vendita) e spesso senza vincoli temporali di mantenimento. In questo modo riusciamo a guadagnare qualcosa che contribuisce a contrastare la perdita di valore del nostro denaro causata dell’inflazione. Gli strumenti per investimenti a breve termine della liquidità dormiente Gli strumenti a disposizione sono principalmente tre: Titoli di stato: sono titoli di debito emessi da un governo o da una banca centrale. Sono considerati investimenti tra i più sicuri. Con l’aumento dei tassi di interesse le vecchie emissioni hanno subito degli importanti cali di valore e ancora oggi si trovano diverse occasioni a “sconto” che permettono guadagni più che discreti agevolati anche dalla tassazione ridotta al 12,50%, rispetto alle obbligazioni emesse da aziende, i cui rendimenti sono tassati al 26%. Va inoltre considerato che non hanno costi di gestione annui. ETF monetari: sono fondi comuni di investimento passivi (senza un gestore e con costi molto contenuti) che replicano l’andamento di titoli di stato e/o altri strumenti finanziari a breve termine. Offrono rendimenti a volte anche leggermente superiori ai titoli di stato, ma sono comunque considerati investimenti sicuri. La tassazione dei guadagni di questi etf dipende da quali titoli replicano. Può partire per alcuni dal 12,50% per arrivare in altri al 26%. Conti deposito: sono conti bancari che offrono un rendimento fisso sul deposito, che di norma è più elevato se si accettano dei vincoli sulle tempistiche di investimento. Se si decide di disinvestire prima della scadenza spesso si perde il guadagno accumulato. I rendimenti sono assoggettati all’imposta del 26%. Come scegliere lo strumento adatto per noi? Nella scelta dello strumento, è importante considerare diversi fattori, tra cui: Liquidità: è la possibilità di poter liquidare l’investimento rapidamente e a costi contenuti (nel caso di titoli di stato ed etf vanno verificati quindi i volumi di scambio in borsa dello strumento e più elevati sono e minore è lo spread denaro/lettera, ovvero il differenziale tra il prezzo di acquisto e vendita, che rappresenta un costo implicito, che va a sommarsi alle commissioni di acquisto e vendita, addebitate dal proprio intermediario. Costi: è importante considerare i costi di gestione, di negoziazione e di tassazione dello strumento, cercando ove possibile il meno costoso. Tassazione: i rendimenti sono tassati in modo diverso a seconda dallo strumento da cui derivano, per cui vi può essere un impatto più che doppio della tassazione a seconda che derivi, ad esempio, da un titolo di stato o da un conto deposito. Un vantaggio da considerare nell’investimento della liquidità in titoli di stato con scadenze brevi è la possibilità di usarli in strategie di recupero delle minusvalenze. Di per sé comunque tenere i propri risparmi tutti in conto corrente non è una scelta adatta a chi ha degli obiettivi di medio lungo termine (come, a puro titolo di esempio, mettere da parte un capitale a sostegno della futura pensione, o per ritirarsi dal lavoro anticipatamente, o, ancora, per poter sostenere il percorso di studi dei propri figli…). L’investimento dei nostri risparmi, per poter essere veramente essere di aiuto nel contribuire al raggiungimento dei nostri obiettivi, va organizzato considerando le loro tempistiche, oltre al nostro personale grado di sopportare le oscillazioni dei mercati finanziari. Vuoi rivedere la tua gestione finanziaria? Ti aiuto io! Se sei abituato a tenere in conto corrente buona parte dei tuoi risparmi, ti consiglio vivamente di riflettere se sia proprio indispensabile lasciarli lì, o se non sia il caso di rivedere la tua gestione finanziaria, mettendo quello che hai al servizio dei tuoi obiettivi. Se credi sia arrivato il momento di fare ordine nell’organizzazione dei tuoi risparmi, per pianificare e attuare una strategia di investimento efficace, che ti aiuti a concretizzare i tuoi obiettivi, posso affiancarti in questo processo, passo dopo passo, lavorando per te e con te, senza nessun conflitto di interesse. Contattami per sapere come. Il primo colloquio è sempre gratuito. Ti spiegherò come lavoro, quali sono i vantaggi che la mia consulenza ti può offrire e ti darò già un preventivo di costo
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