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01/05/2025 - Industrie Chimiche Forestali S.p.A.: Bilancio di sostenibilità 2024 ( 2,11 MB )

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Bilancio di sostenibilità 2024 ( 2,11 mb )


Bilancio di Sostenibilità 2024

Siamo invisibili. Ma siamo ovunque!

Indice

Lettera agli Stakeholders 2

Il percorso per la redazione del Bilancio di Sostenibilità 4

I nostri stakeholder 4

I temi materiali 5

Analisi di Doppia Rilevanza 8

Il Manifesto di Sostenibilità 9

  1. Una storia lunga oltre 100 anni 12

    1. Made in Italy dal 1918 12

    2. La nostra organizzazione 13

      1. La governance e la sostenibilità 14

      2. La performance economica 16

      3. Le associazioni 18

  2. La nostra forza invisibile 20

    1. Un processo produttivo di elevata qualità 20

    2. L'attenzione nella scelta dei materiali 24

    3. La nostra squadra 29

  3. L'attenzione all'ambiente e alla sicurezza 35

    1. La tutela dell'ambiente 35

      1. I prelievi e gli scarichi idrici 37

      2. I rifiuti 38

      3. Le emissioni di inquinanti 41

      4. I consumi energetici e le emissioni di gas ad effetto serra 42

    2. La salute e sicurezza di lavoratori e clienti 44

Nota metodologica 48

GRI Content Index 52

Lettera agli Stakeholders

Cari Lettori,

sono orgoglioso di presentarvi anche quest'anno il nostro Bilancio di Sostenibilità che, in linea con gli scorsi anni, non intende rispondere ad un obbligo di legge bensì alla volontà di raccontarci e di condividere con voi le attività messe in campo nel corso dell'anno e i nostri impegni futuri. Quest'anno, inoltre, abbiamo deciso di anticipare i possibili futuri requisiti normativi della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e abbiamo elaborato in maniera volontaria la Financial Materiality, che esamina i rischi e le opportunità per ICF legati alla sostenibilità che possono influenzare la nostra performance economica.

Dimostrando lungimiranza e forte attenzione alle tematiche sociali e ambientali emergenti, fin dal 1998 abbiamo deciso di aderire al Programma "Responsible Care", che promuove lo Sviluppo Sostenibile dell'Industria Chimica a livello internazionale secondo valori e comportamenti orientati alla salute, alla sicurezza e all'ambiente. Questo programma volontario, avviato a livello globale già a partire dagli anni '80, rappresenta un'eccellenza nel panorama industriale: un modo unico, etico e sostenibile di lavorare e di creare nel contempo cultura d'impresa, migliorando le performance aziendali in termini di salute e sicurezza dei lavoratori e di tutela ambientale.

L'attenzione a questi temi ci ha portato a proporre alla clientela prodotti a sempre più ridotto impatto ambientale, senza pregiudicarne la funzionalità e le prestazioni. In questa direzione, lavoriamo da anni sulla sostituzione delle sostanze pericolose presenti nella formulazione dei nostri prodotti e sullo sviluppo di adesivi ecocompatibili e a basso contenuto di VOC, sfidando metodi di lavoro e tecnologie consolidate nel tempo. Il nostro impegno si concretizza nel continuo ampliamento della gamma di prodotti certificati secondo gli standard GRS (Global Recycle Standard), FSC (Forest Stewardship Council), OK biobased, Ecolabel EU, GOTS e ISCC PLUS (International Sustainability & Carbon Certification).

Durante l'anno, inoltre, è entrata in piena attività la nuova Divisione Langè, focalizzata sulla nobilitazione dei tessuti per packaging di alta gamma e dei tessuti industriali e caratterizzata da una forte attenzione all'innovazione e alla sostenibilità. Tra il 2024 e i primi mesi del 2025, per rafforzare ulteriormente la sinergia tra ICF e Langè, abbiamo esteso al sito di Robecchetto con Induno le certificazioni EMAS, ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001 e abbiamo integrato Langè nel portale SAP S/4HANA, facilitando così l'accesso e la gestione delle informazioni aziendali e migliorando l'efficienza operativa complessiva.

Oltre che sulla sostenibilità dei prodotti, ci concentriamo sugli investimenti di Industria 4.0, volti ad innovare e digitalizzare i nostri processi produttivi, e sul loro efficientamento energetico, aspetto che negli ultimi anni è diventato un pilastro fondamentale della nostra strategia di sostenibilità. Per esempio, durante l'anno è stato eseguito il revamping dell'impianto di depurazione delle acque e di trattamento dei fanghi provenienti dalle attività di lavaggio delle linee di ICF e Morel, con l'introduzione di sistemi di controllo direttamente collegati al sistema gestionale.

Anche la sostenibilità sociale è riflessa all'interno di Industrie Chimiche Forestali, dove crediamo fortemente nel valore delle nostre persone, a cui garantiamo l'opportunità di un lavoro qualificato e su cui investiamo per valorizzarne i talenti.

Coerentemente con questo spirito, garantiamo il rispetto della sicurezza non solo dei nostri dipendenti, ma anche dei clienti e delle comunità che ci circondano. Pensiamo da sempre che personale adeguatamente qualificato e lo sviluppo di processi e impianti con elevati standard di qualità e sicurezza sono il prerequisito che anteponiamo ad ogni altra considerazione tecnico-economica. Ciò è garantito, con una squadra di 22 persone, anche dai laboratori dedicati alla Ricerca e Sviluppo (R&D) e al Controllo Qualità di cui siamo dotati

e proprio per questo nel corso del 2024 abbiamo creato integralmente un nuovo laboratorio per le prove di Tintura dei tessuti.

Per tutti questi motivi, in Industrie Chimiche Forestali crediamo di essere nella giusta direzione per continuare il processo di integrazione della sostenibilità economica, ambientale e sociale, nell'attività operativa caratteristica dimostrando al mercato un'ottima capacità di essere competitivi, oltre che dinamici e flessibili, ed una costante "razionalità d'impresa" tesa alla creazione di valore.

Avanti tutta, con passione ed entusiasmo!

Presidente e CEO

Guido Cami

Il percorso per la redazione del Bilancio di Sostenibilità

Anche quest'anno Industrie Chimiche Forestali S.p.A. (di seguito ICF o Industrie Chimiche Forestali) ha deciso di redigere il Bilancio di Sostenibilità (di seguito anche "Bilancio") continuando così il proprio percorso con l'obiettivo di rafforzare e rendere sempre più trasparente la propria comunicazione verso i portatori di interesse e di raccontare le principali informazioni e iniziative relative agli aspetti ambientali, sociali ed economici che caratterizzano ICF da oltre 100 anni.

Il percorso intrapreso da Industrie Chimiche Forestali per l'aggiornamento del Bilancio ha previsto il coinvolgimento del top management e delle diverse funzioni aziendali nelle attività di impostazione del documento e di raccolta dei dati e delle informazioni utili ai fini della stesura del Bilancio.

Il Bilancio di Sostenibilità di ICF è stato redatto secondo quanto previsto dai Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards (in breve "GRI Standards"), gli standard di rendicontazione di sostenibilità i cui principi e indicatori di riferimento risultano i più diffusi e applicati a livello internazionale.

I nostri stakeholder

I diversi portatori di interesse di ICF sono stati mappati il primo anno di redazione del Bilancio sulla base dell'analisi della struttura aziendale, delle attività di business, della catena del valore e della rete di relazioni esistenti attorno ad Industrie Chimiche Forestali.

Per il Bilancio di Sostenibilità 2024, si confermano le categorie di stakeholder precedentemente individuate.



La comunicazione da parte dell'azienda verso gli stakeholder, tesa alla trasparenza e alla volontà di collaborazione, viene mantenuta attraverso numerosi comunicati stampa, l'aggiornamento continuo del sito internet, nonché durante i consueti incontri legati allo svolgimento delle attività di business. Tali attività consentono di instaurare un dialogo bilaterale e di consolidare un rapporto di fiducia e di continuo confronto, necessari per individuare i punti di forza e i possibili punti di miglioramento di Industrie Chimiche Forestali e fondamentali per salvaguardare gli interessi degli stakeholder.

I temi materiali

L'analisi di materialità svolge un ruolo fondamentale nel definire le informazioni da rendicontare all'interno del Bilancio di Sostenibilità. Lo scopo è quello di giungere ad una rappresentazione accurata e completa degli impatti, effettivi o potenziali, positivi o negativi, generati dalle attività di Industrie Chimiche Forestali, offrendo una visione chiara e trasparente. Per questo motivo, nel corso del 2023 ICF ha svolto l'analisi di materialità, in linea con il processo definito dai GRI Universal Standards 2021.



Il processo di analisi di materialità si è articolato in quattro diverse fasi:

  1. Comprensione del contesto in cui opera ICF: è stata svolta un'analisi di settore in cui opera ICF (automobilistico, dell'imballaggio flessibile, calzaturiero e della pelletteria) prendendo in considerazione diverse categorie di fonti pubbliche, tra cui i principali standard di rendicontazione sulla sostenibilità a livello internazionale, normative e legislazioni di settore e report pubblicati da aziende comparabili e clienti, al fine di creare una long list degli impatti. Inoltre, è stata svolta un'analisi della rilevanza rispetto ai media e all'opinione pubblica nei confronti dei temi di sostenibilità, tramite la ricognizione degli avvenimenti più significativi che hanno riguardato ICF nell'anno di riferimento, vagliando i principali articoli delle testate giornalistiche locali e internazionali.

  2. Identificazione degli impatti di ICF: è stata svolta un'analisi della documentazione interna al fine di individuare gli impatti applicabili al modello di business di ICF, portando alla definizione di una short list degli impatti. Tali impatti sono stati categorizzati attraverso le seguenti definizioni:

    • Effettivo o potenziale: un impatto è considerato effettivo quando i suoi effetti si sono verificati o si stanno attualmente verificando. Al contrario, viene definito come potenziale quando i suoi effetti potrebbero verificarsi, ma non sono ancora avvenuti al momento dell'analisi;

    • Positivo o negativo: gli impatti sono da considerarsi positivi quando contribuiscono allo sviluppo sostenibile. Al contrario, diventano negativi quando non contribuiscono allo sviluppo sostenibile.

  3. Valutazione della significatività degli impatti: per tutti gli impatti è stato definito un livello di significatività secondo il loro grado di gravità (severity) e probabilità di accadimento (likelihood). In particolare, la gravità di un impatto è stata valutata tenendo in considerazione tre aspetti:

    • Scala di intensità (scale): quanto è grave l'impatto e il contesto esterno in cui si verifica l'impatto;

    • Ambito di applicazione (scope): quanto è diffuso l'impatto e può essere misurato in termini di impatto sul perimetro geografico, sul numero di persone coinvolte e sulla catena del valore;

    • Carattere di irrimediabilità (irremediable character): quanto è difficile rimediare al danno generato dall'impatto negativo.

      Nello specifico, la rilevanza degli impatti effettivi è stata determinata valutando unicamente la loro gravità, mentre per gli impatti potenziali è stata considerata anche la probabilità di accadimento. In quest'ultimo caso, essa è stata calcolata analizzando tutte le politiche, procedure e azioni che ICF ha intrapreso per prevenire e mitigare l'impatto identificato. Inoltre, per gli impatti positivi la gravità è stata calcolata tenendo in considerazione la scala di intensità e l'ambito di applicazione; mentre per gli impatti negativi è stato considerato anche il carattere di irrimediabilità.

  4. Prioritizzazione degli impatti: nell'ultima fase, è stata definita una soglia di materialità che ha permesso di evidenziare gli impatti più significativi, i quali sono stati raggruppati nei temi materiali che hanno guidato ICF nella redazione della Bilancio di Sostenibilità 2023.

La rilevanza di ciascun impatto e i relativi temi materiali sono stati, infine, validati in un meeting che ha coinvolto il COO, nonché Direttore della Sostenibilità e il EHS&QA Manager di ICF.

Per il 2024, ICF ha effettuato nuovamente l'analisi di settore e della documentazione interna e ha confermato i risultati dell'anno precedente.

Nella pagina successiva sono elencati i temi materiali 2024 e i relativi impatti da cui derivano. All'interno della Nota Metodologica, invece, sono riportate le descrizioni degli impatti e le Disclosure GRI collegate.

Temi materiali

Impatti

Tipologia d'impatto1

Diversità e pari opportunità



Mancata tutela delle pari opportunità dei dipendenti

Emissioni di inquinanti



Effetti negativi sulla salute umana e sugli ecosistemi causati dalle emissioni di sostanze inquinanti in aria

Energia e cambiamenti climatici



Riduzione della disponibilità energetica dovuta a processi produttivi poco efficienti



Cambiamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra

Formazione ed educazione



Sviluppo delle competenze professionali e personali dei dipendenti

Gestione dei rifiuti



Inquinamento ambientale dovuto ad un limitato invio dei rifiuti a riciclo/riuso

Materie prime e supply chain



Impoverimento delle risorse primarie dovuto al consumo di materie prime vergini

Prelievi e scarichi idrici



Inquinamento delle risorse idriche



Depauperamento delle risorse idriche dovuto al consumo di acqua nei processi produttivi

Relazioni industriali



Accrescimento del benessere dei dipendenti

Salute e sicurezza dei lavoratori



Danni alla salute e sicurezza di lavoratori

Salute e sicurezza del cliente



Effetti negativi sulla salute degli utilizzatori

Sostenibilità di prodotto



Promozione dell'ecodesign e della sostenibilità di prodotto attraverso una costante attività di ricerca e

sviluppo

Sviluppo del territorio e delle comunità locali



Aumento del tasso di occupazione, valorizzazione dei fornitori locali e sviluppo delle comunità

Violazione dei diritti umani



Violazione dei diritti umani

1









Legenda: Effettivo Potenziale Positivo Negativo

Analisi di Doppia Rilevanza

Il 16 dicembre 2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD - Direttiva Europea 2022/2464) che ha modificato gli obblighi di rendicontazione esistenti (Non-Financial Reporting Directive, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 254/2016). La nuova Direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto legislativo del 6 settembre 2024 n. 125, entrato in vigore il 25 settembre 2024.

Tra le altre novità, la CSRD ha introdotto dei nuovi standard di rendicontazione, ovvero gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) pubblicati dall'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), i quali richiedono l'applicazione dell'Analisi di Doppia Rilevanza (o Double Materiality Assesment), un nuovo processo per l'individuazione dei temi di sostenibilità rilevanti.

Nello specifico, l'analisi si divide in:

  • Materialità di Impatto (o Impact Materiality): la quale prevede l'individuazione e la valutazione degli impatti secondo la logica "inside-out", ovvero gli impatti generati, effettivamente o potenzialmente, da ICF e dalla sua catena del valore verso l'esterno;

  • Materialità Finanziaria (o Financial Materiality): che consiste nell'individuazione e nella valutazione in termini finanziari dei rischi e delle opportunità subite dall'azienda, secondo la logica "outside-in".

ICF, in anticipo rispetto ai requisiti di legge e in aggiunta alla Materialità di Impatto già richiesta dai GRI, ha elaborato in maniera volontaria un primo esercizio di Materialità Finanziaria. Nello specifico sono stati analizzati i rischi e le opportunità che possono influenzare la situazione patrimoniale e finanziaria di ICF, il risultato economico e i flussi di cassa, oltre all'accesso ai finanziamenti o al costo del capitale nel breve, medio o lungo termine. ICF ha individuato come maggiormente rilevanti alcune tematiche tra cui: l'aumento dei costi delle materie prime non rinnovabili e dell'energia, la compliance normativa legata sia ai limiti emissivi che a tematiche di salute e sicurezza, e lo sviluppo di materiali e prodotti innovativi e sostenibili. I risultati emersi da tale esercizio potranno indirizzare nel futuro la gestione delle tematiche di sostenibilità all'interno di ICF.

Il Manifesto di Sostenibilità

Industrie Chimiche Forestali è consapevole dell'importanza dello sviluppo sostenibile per le generazioni future e crede fermamente che le imprese abbiano un ruolo cruciale nella transizione verso pratiche di produzione più sostenibili, indipendentemente dalle loro dimensioni o dal loro settore. ICF, pertanto, si impegna non solo a ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività, ma si adopera anche nel sostenere i propri stakeholder, partner e collaboratori.

Nel 2023, ICF ha redatto il proprio Manifesto di Sostenibilità 2, un documento finalizzato alla comunicazione della visione dell'azienda rispetto ai temi ESG e che descrive l'impegno etico e la missione di ICF nel perseguire pratiche commerciali responsabili e nel contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra. All'interno del Manifesto di Sostenibilità sono stati dichiarati gli obiettivi a breve e lungo termine in linea con le ambizioni dell'Accordo di Parigi.

Le principali aree d'azione identificate dalla società per il miglioramento delle proprie prestazioni sono:



Gli obiettivi individuati, di cui i primi cinque a breve termine e gli altri a lungo termine, si propongono di:

  • Aumentare la quota di tessuti impregnati e co-estrusi che contengono materiali riciclati, provenienti da fonti rinnovabili, e biodegradabili del 20% entro il 2025;

  • Ridurre la quantità di rifiuti legati ai solventi di processo grazie ad un sistema di recupero interno del 20% entro il 2025, del 50% entro il 2026 e del 75% entro il 20273;

  • Realizzare studi LCA su tutti gli adesivi a base acqua entro il 2025-20264;

  • Sviluppare una linea di adesivi a base acqua con un basso contenuto di composti organici volatili (VOC) specifica per il settore automobilistico (laminazione e flockaggio) entro il 2025-20265;

    2 Per maggiori dettagli rispetto alle azioni previste dal Manifesto è possibile fare riferimento al documento completo, disponibile sul sito internet di ICF, nella sezione Forestali per la Sostenibilità .

    3 Tale obiettivo è stato rilanciato per il triennio 2025-2027.

    4 Tale obiettivo è stato esteso anche per il 2026.

    5 Tale obiettivo è stato esteso anche per il 2026.

  • Assicurare che almeno il 50% delle aziende europee di calzature che lavorano con ICF utilizzi adesivi a base acqua entro il 2030;

  • Assicurare che il 60% della produzione di adesivi ICF abbia un basso impatto ambientale, presentando caratteristiche come l'assenza di solventi o la base acquosa, entro il 2030;

  • Assicurare che tutti i tessuti dell'azienda prodotti in Europa contengano almeno il 50% di materiali riciclati, provenienti da fonti rinnovabili o biodegradabili entro il 2030;

  • Valutare e identificare possibili materie prime provenienti da fonti rinnovabili da introdurre nelle formulazioni adesive per l'automotive e per gli imballaggi flessibili entro il 2030.

    Inoltre, ICF ha già raggiunto due tra gli obiettivi individuati nel Manifesto:

  • Ottenere la certificazione EPD per tutti i tessuti entro la fine del 2023;

  • Ammodernare l'impianto di trattamento delle acque reflue per la riduzione dei fanghi entro il 20256.

La continua ricerca di nuovi prodotti e materiali sostenibili, unita all'ottenimento di certificazioni di prodotto e di processo, ha portato ICF a raggiungere traguardi in linea con le direttive delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, approvata nel 2015, rappresenta un programma d'azione teso a trovare soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta, tra cui l'estrema povertà, i cambiamenti climatici, il degrado dell'ambiente e le crisi sanitarie. L'Agenda 2030 è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs), inquadrati all'interno di un programma d'azione più vasto costituito da 169 target da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale ed istituzionale entro il 2030.



6 Obiettivo raggiunto nel corso del 2024, in anticipo rispetto a quanto prefissato.

ICF ha individuato tre SDGs di rifermento per le proprie attività, avendo contribuito al raggiungimento di alcuni dei relativi traguardi.

SDG OBIETTIVO

Obiettivo 8: Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva per tutti

  • ICF ha effettuato diversi investimenti in ottica Industria 4.0 e a livello gestionale che hanno migliorato gli standard di produttività grazie al progresso tecnologico e all'innovazione;



  • ICF ha ridotto i propri consumi energetici attraverso l'installazione dell'impianto fotovoltaico e ha introdotto piani di efficientamento energetico, migliorando l'efficienza nel consumo e nella produzione di risorse;

  • ICF sostiene attività ed iniziative legate all'educazione e alla formazione, riducendo la quota di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di studio o formazione;

  • ICF pone estrema attenzione ai diritti dei lavoratori attraverso il proprio Codice Etico e Modello 231, promuovendo un ambiente lavorativo sano e sicuro per tutti.

Obiettivo 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e consumo

  • Il processo produttivo di ICF è caratterizzato dall'utilizzo di risorse e materiali naturali, come attestato dalle diverse certificazioni ottenute, in ottica di una loro gestione sostenibile;



  • ICF ha implementato diverse soluzioni che le permettono di ridurre la propria produzione di rifiuti, come la creazione di imballaggi da materiali riciclati, il recupero di solventi e il riutilizzo delle acque di processo;

  • ICF continua gli investimenti in R&D al fine di trovare nuovi solventi/adesivi green come gli adesivi a base acqua e, inserendo questi elementi nel proprio Bilancio di Sostenibilità, vuole incentivare altri player a fare lo stesso, rendendo più sostenibile l'intero settore;

  • ICF prosegue nel proprio percorso di rendicontazione dei propri risultati in termini di Sostenibilità, fornendo le informazioni rilevanti ai propri stakeholder e promuovendo la giusta consapevolezza rispetto allo sviluppo sostenibile.



Obiettivo 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre

- L'intera catena del valore di ICF è sostenibile dato che tutti i prodotti e processi sono verificati da specifiche certificazioni di settore, come GRS, GOTS, BCI o FSC, garantendo la conservazione e l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi e promuovendo la gestione sostenibile delle foreste.

  1. Una storia lunga oltre 100 anni



    5 marchi



    76,7 milioni di euro di valore economico generato

    1. Made in Italy dal 1918

      La storia di Industrie Chimiche Forestali inizia nel 1918, anno in cui viene fondata la società Forestali s.r.l. (di seguito Forestali) per estrarre l'acido pirolegnoso dal legno dei boschi di Maccagno in provincia di Varese. Negli anni '20 inizia la produzione della formaldeide come derivato dell'acido pirolegnoso, prima a Maccagno e successivamente nello stabilimento di Sesto San Giovanni (MI). L'attività di Forestali viene poi potenziata negli anni '30 con la costituzione della Società Italiana Resine (SIR) per la produzione di resine fenoliche a Sesto San Giovanni.

      Nel 1941 inizia la produzione di tessuti speciali impregnati per l'industria calzaturiera e negli anni '50 quella degli adesivi. Ceduta la SIR, la produzione di formaldeide prosegue a Maccagno e a Sesto San Giovanni fino al 1983, anno in cui la Società interrompe la produzione nella chimica di base e si orienta definitivamente nel segmento a monte del settore calzaturiero.

      Nel 1984, Forestali realizza una serie completa di adesivi e prodotti ausiliari rivolti a settori diversi dal calzaturiero: nasce Durabond, una linea completa di adesivi tecnici per l'arredamento, e nel contempo vengono formulati adesivi di alta qualità e facilità d'uso appositamente per l'export verso Paesi in via di sviluppo. Oggi Durabond è presente in Italia, Europa e oltre 30 Paesi extra-europei.

      Nel 1987, Forestali trasferisce la produzione dello stabilimento di Sesto San Giovanni nel nuovo stabilimento di Marcallo con Casone in provincia di Milano e il 31 dicembre 1999 cessa la produzione di tessuti per puntali e contrafforti nello stabilimento di Maccagno. Nell'ottobre del 2006, la Società cambia ragione sociale in Industrie Chimiche Forestali S.p.A.

      Nel 2016, la società Adhesive Based Chemicals S.r.l. (di seguito ABC) viene assorbita per fusione e diventa una divisione all'interno di ICF. ABC inizia la propria attività nel 2005 nello stesso sito di Marcallo con Casone, come azienda completamente dedicata al settore degli adesivi poliuretanici focalizzando la propria attività nella ricerca, sviluppo, formulazione e produzione di adesivi poliuretanici per applicazioni industriali destinati a diversi settori, principalmente automobilistico, dell'imballaggio flessibile, arti grafiche ed applicazioni industriali.

      Il 14 maggio 2018, l'intero capitale sociale di Industrie Chimiche Forestali S.p.A. viene acquisito da EPS Equita PEP SPAC S.p.A., società quotata sul mercato AIM Italia regolamentato da Borsa Italiana. A seguito dell'acquisizione, la EPS Equita PEP SPAC S.p.A. cambia denominazione sociale in ICF Group S.p.A. e inizia ad esercitare l'attività di direzione e coordinamento in funzione di holding sulla controllata Industrie Chimiche Forestali S.p.A.

      In data agosto 2020 Industrie Chimiche Forestali S.p.A. ha finalizzato l'operazione di fusione inversa con l'allora capogruppo ICF Group S.p.A. e la contestuale ammissione a quotazione sul Mercato Alternativo del Capitale, AIM Italia, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., delle azioni ordinarie e dei warrant che

      sono stati emessi alla data di efficacia della fusione. La fusione ha avuto efficacia civilistica il 1° agosto 2020 con retrodatazione contabile e fiscale al 1° gennaio 2020.

      Il 1° luglio 2021 ICF ha acquistato il ramo d'azienda dell'Industria Chimica Morel & C. S.p.A. (di seguito Morel) dedicato alla progettazione, realizzazione e vendita di componenti tessili, puntali, contrafforti e rinforzi per il mercato calzaturiero e della pelletteria di lusso, affiancando così i marchi già esistenti (Forestali, Durabond e ABC). Il marchio apparteneva ad un'azienda familiare, fondata nel 1926 nel cuore di Milano grazie all'idea di Maurice Morel: produrre una garza di cotone impregnata di colla per i rinforzi dei puntali, altamente performante ma al tempo stesso facile da manipolare per i calzolai.

      Il 2022, come il 2021, è stato un anno sfidante per Industrie Chimiche Forestali a causa degli elevati costi dell'energia e delle materie prime. In questo contesto, ICF ha però reagito positivamente, aumentando del 17% il valore del fatturato annuale rispetto al 2021 e migliorando le performance in tutti i settori, anche grazie alla linea di prodotti Morel, le cui vendite hanno consentito nel 2022 di ottenere ricavi per circa 8 milioni di euro.

      Infine, si segnala che in data 8 febbraio 2023 ICF ha sottoscritto il contratto preliminare di compravendita, perfezionato il 3 aprile 2023, del ramo d'azienda della Tessitura Langè S.r.l. dedicato all'attività di finissaggio e nobilitazione di tessuti e commercio di filati, tessuti e prodotti tessili in genere, con l'obiettivo di consolidare il proprio posizionamento competitivo sul mercato ed espandere l'offerta commerciale con prodotti complementari e altamente sinergici. Tra il 2024 e i primi mesi del 2025, la sinergia tra le due entità è stata rafforzata ulteriormente tramite l'estensione delle certificazioni ISO 9001, 14001, 45001 e EMAS a Langè e l'integrazione del sito nel portale SAP S/4HANA, facilitando così l'accesso e la gestione delle informazioni aziendali e migliorando l'efficienza operativa complessiva (si rimanda al capitolo 2.2 L'attenzione nella scelta dei materiali per maggiori dettagli).

    2. La nostra organizzazione

      Industrie Chimiche Forestali progetta, produce e commercializza adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnologico nei seguenti principali mercati: automobilistico, calzaturiero, della pelletteria, del mobile imbottito, dell'imballaggio flessibile e industriale.

      ICF, pur operando con un'unica ragione sociale, produce e commercializza i suoi prodotti attraverso cinque marchi distinti: Industrie Chimiche Forestali, ABC - Adhesive Based Chemicals, Durabond, Morel e Langè.



      L'attività produttiva di ICF viene svolta tramite tre distinte divisioni:

      • Divisione ICF, specializzata nella produzione di adesivi e tessuti quali puntali, fodere e contrafforti per l'industria calzaturiera, oltre a adesivi a base solvente e base acqua per i settori della pelletteria e del mobile imbottito;

      • Divisione ABC, che produce adesivi per l'industria automobilistica, dell'imballaggio flessibile e industriale;

      • Divisione Langè, che produce e commercializza tessuti di cotone e misti, realizzati secondo la migliore tradizione tessile per il settore della calzatura, pelletteria e accessori, packaging e arredamento.

      Le divisioni ICF e ABC operano presso il sito produttivo di Marcallo con Casone (MI), mentre la produzione della divisione Langè è a Robecchetto con Induno (MI). Industrie Chimiche Forestali è però presente anche a livello internazionale attraverso la società controllata Forestali de Mexico S.A., che commercializza i prodotti sul mercato messicano.



      Con 153 dipendenti e un fatturato di 75 milioni di euro7 nel 2024, ICF esporta in 80 Paesi del mondo con una percentuale di fatturato esportato di circa il 53%. La gestione delle vendite e della logistica rappresenta un punto strategico per la competitività di Industrie Chimiche Forestali, il quale dispone di una intensa rete commerciale, composta da 30 agenti (16 Italia e 14 Estero), e di tre basi logistiche in Messico, Stati Uniti e Hong Kong. Tra i Paesi interessati alla commercializzazione dei prodotti di ICF nell'ambito UE sono presenti Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Ungheria, Slovenia, mentre su scala mondiale, Messico, Stati Uniti, Colombia, Giappone, Cina, Vietnam, India, Pakistan, Bangladesh, Turchia, Africa e Medio Oriente. A livello globale, ICF ha un portafoglio di 987 clienti, tra cui i più rilevanti e meno numerosi sono legati al settore automobilistico, mentre i restanti sono piccoli clienti del settore calzaturiero e pelletteria.

      1. La governance e la sostenibilità

        La governance di Industrie Chimiche Forestali è costituita da un organo amministrativo (Consiglio di Amministrazione), un organo deliberativo (Assemblea dei Soci) e un organo di controllo (Collegio Sindacale).

        I membri del Consiglio di Amministrazione (CdA) sono selezionati nel rispetto di principi di integrità, trasparenza, onestà e correttezza, sulla base di liste di candidati presentate dagli azionisti. Tutti gli amministratori devono essere in possesso dei requisiti di eleggibilità, professionalità e onorabilità previsti dalla legge e, almeno due, devono possedere anche i requisiti minimi di indipendenza. Complessivamente, i membri del CdA restano in carica per un periodo massimo di tre esercizi e sono rieleggibili.

        In particolare, il Consiglio di Amministrazione è attualmente composto da 7 membri:

        • Ing. Guido Cami: Presidente e Amministratore Delegato, con più di 30 anni di esperienza in ambito industriale, attualmente anche membro del Consiglio Direttivo del Gruppo Adesivi e Sigillanti (AVISA

          7 Il valore riportato si riferisce al solo fatturato di Industrie Chimiche Forestali S.p.A., pari a 74,9 milioni di euro.

          - Federchimica), membro del CdA di FEICA (Association of the European Adhesive & Sealant Industry) e membro del Consiglio Generale di Assomac;

        • Giovanni Campolo: Consigliere, Amministratore non esecutivo;

        • Vincenzo Polidoro: Consigliere, Amministratore non esecutivo;

        • Marco Di Lorenzo: Consigliere, Amministratore non esecutivo;

        • Steve Kenny: Consigliere, Amministratore indipendente;

        • Roberto Rettani: Consigliere, Amministratore indipendente;

        • Marina Balzano: Consigliere, Amministratore indipendente.

          Attualmente, il 71% del CdA ha un'età superiore ai 50 anni mentre il restante 29% appartiene alla fascia d'età tra i 30 e i 50 anni; all'interno del CdA è presente una donna (14%) e non sono presenti gruppi sociali sottorappresentati. Oltre al Presidente Guido Cami, anche gli altri Consiglieri ricoprono altre cariche che, però, non compromettono le loro possibilità di esercitare le proprie funzioni all'interno dell'organizzazione o di esprimere giudizi indipendenti, liberi da influenze esterne o conflitti di interesse. L'autorevolezza dei membri del Consiglio è assicurata dalle loro specifiche competenze manageriali e dalla loro preparazione sulle diverse tematiche annesse alla sostenibilità.

          L'Assemblea dei Soci delibera sulle materie ad essa riservate dalla legge, dai regolamenti e dallo statuto e si costituisce e delibera con le maggioranze previste dalla legge. L'Assemblea dei Soci di ICF ha, tra le sue mansioni principali, il compito della nomina del Consiglio di Amministrazione, determinandone durata, componenti e retribuzione complessiva per tutti i suoi membri. Inoltre, essa ha il compito di nominare il Collegio sindacale ed i suoi membri e di determinarne il compenso. L'assemblea nomina, inoltre, la Società di Revisione per gli esercizi e approva sia il Bilancio Finanziario che il Bilancio di Sostenibilità.

          La gestione sociale di ICF è, invece, controllata da un Collegio Sindacale, costituito da tre sindaci effettivi e due supplenti, nominati dall'Assemblea sulla base di liste di candidati presentate dagli azionisti e funzionanti a norma di legge.

          A partire dal 2014, Industrie Chimiche Forestali si è dotata di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del Decreto Legislativo n. 231 del 8 giugno 2001 (di seguito anche "Modello 231") e di un Codice Etico (di seguito anche "Codice") con l'obiettivo di sensibilizzare e comunicare in modo trasparente i valori etico-sociali a cui ICF si ispira, oltre a definire i principi fondamentali, le regole comportamentali e le responsabilità all'interno di ICF stessa.

          Al fine di salvaguardare gli interessi degli stakeholder ed assicurare un metodo di lavoro efficiente e affidabile, il Codice individua i presupposti affinché l'attività di impresa sia ispirata ai principi di correttezza, trasparenza, diligenza, onestà, reciproco rispetto, lealtà e buona fede.

          Inoltre, il Codice Etico dettaglia i temi di fondamentale importanza per la strategia di crescita di ICF:

        • Responsabilità del personale interno e dei collaboratori esterni;

        • Conflitto di interessi, tutela del patrimonio aziendale e dell'immagine;

        • Regole di condotta nella gestione delle risorse umane e nella selezione del personale;

        • Regole di condotta nei rapporti con gli enti pubblici (Pubblica amministrazione, partiti, organizzazioni sindacali e associazioni);

        • Regole di condotta per la gestione dei contributi e sponsorizzazioni;

        • Regole di condotta per la gestione dei rapporti con gli organi di informazione;

        • Regole di condotta per la prevenzione dei reati societari, dei delitti di terrorismo, dei delitti informatici e trattamento illecito dei dati;

        • Protezione della Proprietà Intellettuale e della Privacy;

        • Principi che ispirano la condotta di ICF e di cui è richiesta la stretta osservanza da parte dei Destinatari in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

        • Principi che ispirano la condotta di ICF e di cui è richiesta la stretta osservanza da parte dei Destinatari in materia di Ambiente;

        • Relazioni e regole di condotta con gli stakeholders, i soci, i fornitori e i collaboratori esterni.

          Con l'adozione del Modello 231, ICF ha istituito un Organismo di Vigilanza con il compito di verificare periodicamente il sistema di deleghe e procure in vigore e la loro coerenza con tutto il sistema delle comunicazioni organizzative.

          Nel 2023 è stato nominato Direttore della Sostenibilità Marcello Taglietti, al fine di coordinare progetti e strategie legati alla sostenibilità. L'introduzione di tale funzione ha come obiettivo non solo quello di formalizzare le responsabilità nell'ambito di tali aspetti, ma anche quello di continuare la crescita sostenibile di ICF attraverso l'acquisizione di nuove certificazioni e il miglioramento delle performance aziendali. Tra le principali attività svolte si ricorda la pubblicazione del Manifesto di Sostenibilità attraverso il quale ICF ha dichiarato i propri impegni legati a tale tematica, definendo obiettivi precisi e un piano d'azione per raggiungerli.

      2. La performance economica

        Il valore economico generato da Industrie Chimiche Forestali S.p.A. nel 2024 è stato pari a 76,7 milioni di euro8, di cui circa il 91% è stato distribuito ai principali stakeholder di ICF mentre la parte restante è stata trattenuta dalla Società. In particolare:

        • i costi operativi sono stati pari a circa 56,4 milioni di euro, di cui l'81% legato alle materie prime;

        • la remunerazione del personale è stata pari a circa 11,1 milioni di euro, in aumento rispetto al 2023;

        • ai fornitori di capitale e alla Pubblica Amministrazione sono stati distribuiti circa 1,2 milioni di euro ciascuno;

        • liberalità, contributi associativi e sponsorizzazioni alla comunità sono stati pari a circa 20 mila euro, in aumento rispetto ai 19 mila euro del 2023.

          8 Il valore economico generato include sia il fatturato che gli altri proventi di Industrie Chimiche Forestali S.p.A.

          Performance economica (k€)

          2022

          2023

          2024

          Valore economico generato

          90.585

          81.112

          76.662

          Valore economico distribuito

          83.088

          74.054

          69.952

          Costi operativi

          71.842

          61.226

          56.374

          Valore distribuito ai dipendenti

          9.580

          10.788

          11.126

          Valore distribuito ai fornitori di capitale

          639

          1.277

          1.217

          Valore distribuito alla P.A.

          1.012

          744

          1.215

          Valore distribuito alla comunità

          15

          19

          20

          Valore economico trattenuto

          7.498

          7.058

          6.710

          ICF ha chiuso il 2024 con un valore economico generato in calo rispetto al 2023, soprattutto a causa della contrazione della domanda sia italiana che estera nel business manifatturiero, rappresentato principalmente dal settore delle calzature e della pelletteria. In questo contesto, ICF ha però realizzato una buona performance nel settore delle applicazioni industriali e nel settore automotive. Sebbene quest'ultimo abbia visto una contrazione della produzione mondiale di vetture rispetto al 2023, ICF è riuscita a recuperare diverse quote di mercato attraverso una politica centrata sul massimo livello di qualità dei prodotti e su un servizio puntuale, i quali sono stati premiati dalla clientela. ICF, inoltre, ha ridotto i propri costi operativi grazie alla stabilizzazione del prezzo delle materie prime e dell'energia, nonché al programma di massimizzazione dell'efficienza nei reparti produttivi, già implementato negli esercizi precedenti, che ha previsto la completa integrazione dei sistemi a Tessitura Langè.

          Iniziative per la comunità

          Fin dal 2012, spinta dal forte senso di responsabilità sociale e di solidarietà, Industrie Chimiche Forestali sostiene la Fondazione senza scopo di lucro "I Bambini delle Fate", alla quale nel 2024 ha donato 6.000 euro. La Fondazione si occupa di assicurare sostegno economico a progetti e percorsi di inclusione sociale gestiti da partner locali a beneficio di famiglie con autismo e altre disabilità.

          ICF, inoltre, ha sostenuto altre associazioni, tra cui:

          • "A.la.t.Ha Onlus", cooperativa sociale presente dal 1995 sul territorio lombardo che offre servizi e progetti per l'inclusione sociale di persone anziane, con disabilità o con ridotta capacità motoria;

          • "U.S. Marcallese A.S.D.", l'associazione sportiva calcistica di Marcallo con Casone.

          • "Rotary Club", a supporto del Trofeo Polioplus, il cui ricavato è stato devoluto a PolioPlus, un programma umanitario per l'eradicazione della poliomielite.

          Inoltre, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ICF sponsorizza il corso "Pelletteria e calzature" per l'attribuzione di alcune borse di studio.

    1. Le associazioni

      Industrie Chimiche Forestali è iscritta all'Associazione nazionale Vernici, Inchiostri, Sigillanti e Adesivi (AVISA) di Federchimica, facente parte di Confindustria e aderente al CEFIC (European Chemical Industry Council). AVISA rappresenta le imprese produttrici di adesivi e sigillanti che esercitano in Italia attività industriale in vari settori tra cui: cartotecnica, imballaggio e confezionamento, calzature, edilizia, legno e arredamento, mezzi di trasporto. L'Associazione inoltre garantisce il collegamento con le Associazioni europee attraverso l'adesione al CEPE (Conseil Européen de l'Industrie des Peintures, des Encres d'Imprimerie et des Couleurs d'Art) e a FEICA (Fédération Européenne des Industries de Colles et Adhésifs), l'associazione europea delle imprese produttrici di adesivi e sigillanti.

      L'Amministratore Delegato di Industrie Chimiche Forestali S.p.A. è attualmente membro del CdA di FEICA, oltre che membro del Consiglio Direttivo del Gruppo Adesivi e Sigillanti di Federchimica. Attraverso una rete di relazioni istituzionali con i principali interlocutori di settore nazionali ed europei, il Gruppo Adesivi e Sigillanti assicura che le istanze dell'Industria italiana degli adesivi e dei sigillanti siano tenute nella massima considerazione durante i processi di formazione della legislazione.

      Tra i servizi che AVISA offre alle proprie Aziende associate, il Servizio Tecnico riveste un ruolo centrale presidiando le problematiche tecnico-legislative d'interesse, seguendo e analizzando l'evoluzione del quadro legislativo e normativo nonché attivando gruppi di lavoro per approfondire tematiche specifiche e redigere linee guida e monografie tecniche.

      I dipendenti di ICF partecipano e collaborano attivamente alle varie iniziative promosse da Federchimica, di cui AVISA fa parte, tra cui il Responsible Care (per approfondimenti si veda il paragrafo 0 03.1 La tutela dell'ambiente) e il Comitato Tecnico istituito dall'associazione. Quest'ultimo svolge la funzione di: presidiare e documentarsi sulle problematiche tecnico-legislative, seguire ed analizzare l'evoluzione della normativa comunitari e nazionale con ricadute sull'attività dei settori rappresentati, attivare Gruppi di lavoro per l'approfondimento di tematiche critiche.

      ICF è associata all'Unione Nazionale Accessori e Componenti (UNAC), che rappresenta il settore italiano dei produttori di componenti accessori e materiali alternativi per calzatura e pelletteria, e a SATRA (Shoe and Allied Trades Research Association), associazione di ricerca e certificazione per il settore delle calzature e della pelletteria. Inoltre, il Gruppo sostiene il Politecnico Calzaturiero, una struttura di formazione, trasferimento tecnologico e servizi alle imprese del Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta, ove vengono prodotte le scarpe, prevalentemente da donna, per i più importanti brand del lusso.

      Nel settore del packaging, ICF è associata GIFLEX, che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili stampati in rotocalco e in flessografia destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali e all'Istituto Italiano Imballaggio, associazione tra aziende che si occupano di packaging in Italia.

      Il Gruppo è anche iscritto all'associazione datoriale territoriale ASSOLOMBARDA e partecipa ai corsi di aggiornamento sulle varie tematiche calendarizzate nel corso dell'anno con diverse funzioni aziendali.

      ICF è inoltre socia dell'associazione AssoNEXT (Associazione Italiana delle PMI Quotate), nata a fine 2019 come AssoAIM (Associazione Emittenti AIM Italia) e rinominata nel 2021 in relazione alla nuova denominazione del mercato AIM Italia in Euronext Growth Milan. L'Associazione mira a rappresentare le piccole e medie imprese quotate sul segmento AIM Italia, ora Euronext Growth Milan.

      Nel corso del 2021, ICF ha aderito a UNICHIM (Associazione per l'unificazione nel Settore dell'Industria Chimica), impegnata nell'elaborazione di nuove metodologie di analisi, molte delle quali tutt'ora utilizzate in laboratori nazionali per dispositivi di legge o norme UNI. Si cita anche l'adesione ad AmCham Italy (American

      Chamber of commerce in Italy), un'organizzazione privata senza scopo di lucro con l'obiettivo di sviluppare e favorire le relazioni economiche e culturali tra gli Stati Uniti d'America e l'Italia.

      Si segnala anche che nel 2023 ICF è entrata a far parte di Assomac (Associazione nazionale dei costruttori di tecnologie per calzature, pelletterie e conceria), parte del Sistema Confindustriale, che aggrega e rappresenta i produttori italiani di macchinari per tutte le fasi della produzione industriale nel settore della pelle (calzatura, pelletteria, pellicceria, automotive, arredamento ed abbigliamento) e ha l'obiettivo di sostenere gli interessi delle imprese associate e promuovere la loro attività a livello globale; di cui, da dicembre 2024, l'Amministratore Delegato di ICF è membro del Consiglio Generale.

      Infine, sempre dal 2023, ICF è membro di Federmacchine.

  1. La nostra forza invisibile



    5 certificazioni relative ai sistemi di gestione

    6 certificazioni di prodotto

    95% della spesa per l'acquisto delle materie prime è rivolta verso fornitori europei



    153 dipendenti

    18% dell'organico risulta costituito da donne

    1. Un processo produttivo di elevata qualità

      "Siamo invisibili. Siamo ovunque.". È questo lo slogan di Industrie Chimiche Forestali.

      ICF produce ed esporta in tutto il mondo prodotti tecnici per incollare e rinforzare calzature, pelletteria di ogni genere e manufatti industriali. Prodotti quindi "invisibili", ma presenti ovunque. L'incollaggio è ormai divenuto una tecnica indispensabile per accoppiare due o più substrati, non solo in campo industriale ma anche nella vita quotidiana. Gli adesivi sono ormai presenti in moltissimi settori, da quello automobilistico, a quello delle calzature, dei tessuti, della pelletteria, dell'arredamento; da quello dell'imballaggio flessibile, a quello della plastificazione della carta e in moltissime altre applicazioni industriali. Gli adesivi rappresentano la forza nascosta che dà forma al mondo, senza la quale non esisterebbe quasi nessuno dei prodotti che ognuno di noi, ad oggi, è abituato a dare per scontato. Non solo, senza utilizzare le tecniche di incollaggio, molti prodotti innovativi non potrebbero essere nemmeno fabbricati. L'accoppiamento tramite adesivi sta infatti diventando sempre di più una tecnologia adottata in sostituzione dei classici sistemi meccanici di assemblaggio. Oggi gli adesivi vengono visti e percepiti come una nuova soluzione per ridurre il peso dei materiali e migliorare l'efficienza energetica nelle costruzioni.

      ICF produce due tipologie di prodotti:

      • adesivi, che induriscono per processo fisico o per reazione chimica, per il settore calzaturiero e della pelletteria, oltre che per il settore automobilistico e dell'imballaggio flessibile;

      • tessuti o fabrics, anch'essi per il settore calzaturiero e della pelletteria, oltre che del packaging di fascia alta.

      In particolare, la Divisione Forestali (o semplicemente "Forestali") produce: adesivi e tessuti per puntali, contrafforti, fodere, rinforzi e solette per il mercato calzaturiero, nel quale è da sempre leader in Italia e per il quale collabora con i marchi più prestigiosi; adesivi a base solvente e a base acqua per il mercato della pelletteria e del mobile imbottito. In particolare, la produzione di adesivi di Forestali comprende: adesivi per dissoluzione (policloroprenici, a base di gomme naturali e a base di gomme sintetiche), adesivi all'acqua, adesivi per sintesi (poliuretanici), primers e attivatori. Gli adesivi prodotti dalla Divisione Forestali per il settore del mobile imbottito sono commercializzati con il marchio Durabond, mentre i restanti prodotti di questa divisione sono venduti con il marchio Industrie Chimiche Forestali. La gamma di adesivi e tessuti della Divisione Forestali prevede una serie di articoli "continuativi", che vengono prodotti fino al raggiungimento di un quantitativo minimo (made to stock), e numerosi prodotti "tailor-made", ossia soluzioni customizzate

      in grado di soddisfare richieste specifiche dei clienti (make to order). All'interno della Divisione Forestali rientrano anche i tessuti per puntali e contrafforti a marchio Morel.

      Dal 3 aprile 2023 è entrato a far parte di ICF anche il marchio Tessitura Langè, società storica del Made in Italy per la nobilitazione dei tessuti per packaging di alta gamma e dei tessuti industriali, dotata di impianti all'avanguardia e di certificazioni di primordine. Langè è caratterizzata da una forte attenzione all'innovazione e alla sostenibilità, dimostrata dall'utilizzo di cotoni di origine etica BCI realizzati con materia prima organica garantita dalla certificazione GOTS e/o riciclata con certificazione GRS, nonché dall'impiego nei processi produttivi di sostanze chimiche conformi al protocollo REACH e all'elenco SVHC (Substances of Very High Concern). Quest'operazione ha consentito ad ICF di integrare uno dei propri fornitori principali della divisione tessile, aggiungendo valore ai propri prodotti in termini di sostenibilità grazie alla possibilità di tracciare con chiarezza e in modo completo la filiera produttiva. Tramite l'acquisizione e la creazione della Divisione Langè è stato inoltre possibile aumentare l'esposizione del Gruppo nei settori della calzatura, della pelletteria, dell'abbigliamento e del packaging di fascia alta.

      La Divisione Adhesive Based Chemicals (o semplicemente "ABC") si occupa invece della produzione di adesivi per il settore automobilistico, dell'imballaggio e industriale. I prodotti di questa divisione sono venduti con il marchio ABC e comprendono: adesivi poliuretanici di sintesi con e senza solvente, adesivi poliuretanici in dispersione acquosa, adesivi a base nitrocellulosa, gomma nitrilica e nitro-butilica e cleaner. La produzione della Divisione ABC, in linea con la tipologia di settori serviti, viene pianificata su base mensile.



      La produzione di adesivi costituisce l'aspetto più propriamente chimico delle lavorazioni dello stabilimento di Marcallo con Casone e prevede metodi diversi di trasformazione in base alla tipologia di resina utilizzata. Gli adesivi possono essere prodotti per dissoluzione in solvente o in acqua in appositi serbatoi sotto agitazione, oppure per sintesi all'interno di reattori a temperatura controllata.

      Parallelamente al processo produttivo, presidiato costantemente dagli operatori dell'impianto, si muovono i controlli di qualità effettuati nei laboratori interni allo stabilimento e che consistono in analisi finalizzate a verificare la composizione dell'adesivo a monte, durante e a valle delle lavorazioni. Alcuni dei parametri analizzati sono secco, viscosità, resistenza iniziale al calore e composizione gas-cromatografica dei solventi. Il prodotto finito viene poi filtrato e confezionato in cisternette, fusti o secchielli di varie dimensioni.

      I tessuti consistono in particolari manufatti utilizzati per rivestire o rinforzare calzature o prodotti di pelletteria. Vengono realizzati nel reparto tessuti mediante una serie di lavorazioni, le quali non sono necessariamente sequenziali ma possono seguire un ordine di volta in volta differente in funzione delle formulazioni richieste. Il tessuto può essere impregnato in un bagno di impregnazione, "inseminato" nel caso di applicazione di prodotti in polvere o co-estruso. Alcuni tessuti impregnati o co-estrusi possono passare attraverso una linea dedicata all'applicazione di hot-melt. Il tessuto impregnato passa attraverso una zona

      riscaldata e ventilata per l'asciugatura e l'allontanamento dell'acqua, negli altri casi, invece, il tessuto passa attraverso un forno per ottenere la fusione dell'adesivo applicato e successivamente all'interno di calandre per il raffreddamento.

      I prodotti Morel, si distinguono dai tessuti di ICF proprio nella fase di asciugatura che, invece di sfruttare il calore prodotto dalla combustione del metano, sfrutta il passaggio di vapore all'interno dell'impianto. Questa tecnologia esalta le proprietà delle fibre naturali con zero scarti di produzione e dona al tessuto una particolare plasticità e malleabilità, caratteristiche molto apprezzate dai clienti. Inoltre, lo spargimento delle polveri avviene attraverso una macchina "4.0 custom" che consente di utilizzare una gamma di materie prime generalmente impossibili da miscelare con qualsiasi altro sistema produttivo. Generalmente, il prodotto ottenuto si presenta sotto forma di bobine. Per la produzione di puntali e contrafforti, i tessuti ottenuti vengono poi sbobinati e tagliati in fogli di dimensioni di 1 m per circa 1,4 m in modo da essere agevolmente sistemati sui bancali utilizzati per la spedizione.

      I prodotti Langè sono invece destinati principalmente ai settori calzaturiero, della pelletteria e dell'abbigliamento. Nello specifico, vengono realizzati tessuti sia per la produzione di puntali e contrafforti, sia per la realizzazione di fodere e packaging per prodotti di lusso. I tessuti, in cotone o misti, sono nobilitati attraverso un ciclo produttivo verticalizzato che consente di offrire ai clienti prodotti di massima qualità e realizzati specificatamente secondo le proprie esigenze e richieste.

      ICF si contraddistingue per gli elevati standard qualitativi di prodotto, merito delle accurate verifiche eseguite sulle materie prime in ingresso, dei rigorosi controlli del processo di produzione e delle analisi condotte sui prodotti finiti. Industrie Chimiche Forestali ha sempre perseguito una politica attenta alla Qualità, ottenendo nel 1997 la certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001, periodicamente rinnovata. Tale certificazione è stata estesa al sito di Robecchetto con Induno a settembre 2024.

      A conferma del costante impegno verso la salvaguardia della qualità, nel 2021 ICF ha inoltre integrato la certificazione VGM (Verified Gross Mass) in base alla Convenzione Internazionale SOLAS, relativa alla spedizione dei container via mare, e si è dotata (già da dicembre 2020) della Procedura Operativa Gestione della pesatura dei container, che definisce i criteri e le modalità operative per una corretta gestione della pesatura dei container dei prodotti di ICF.

      Inoltre, nel 2019 ICF ha ottenuto per i prodotti automotive della Divisione ABC la certificazione IATF 16949, relativa al sistema di gestione della qualità specifico per il settore automobilistico. Questo standard è stato progettato per essere utilizzato in combinazione con la ISO 9001 e contiene requisiti supplementari specifici per l'industria automobilistica in ottica di miglioramento continuo, prevenzione dei difetti, riduzione delle variazioni e degli sprechi nella catena di fornitura.

      Costante è l'attenzione di ICF in relazione ai numerosi Regolamenti Comunitari e Internazionali che obbligano ad una puntuale disamina delle modifiche introdotte. L'utilizzo dell'applicativo software per la redazione delle Schede Dati di sicurezza e l'etichettatura dei prodotti chimici è ormai consolidato, così come è ormai pienamente integrato il tool che consente, previo inserimento di banche dati, di fornire mediante interrogazione lo status di conformità normativa dei prodotti chimici alle liste di conformità dei clienti (per maggiori dettagli si veda il paragrafo 3.2 La salute e sicurezza di lavoratori e clienti) ed in particolare ai nuovi requisiti inseriti nell'allegato VIII.

      La capacità di Industrie Chimiche Forestali di verificare e garantire la qualità e le performance dei suoi prodotti è inoltre garantita dai tre laboratori dedicati alla Ricerca e Sviluppo (R&D) e al Controllo Qualità di cui si è dotata ICF. In particolare, il laboratorio Manifatturiero (Calzaturiero e Pelletteria) è dedicato alla Divisione Forestali, mentre la Divisione ABC si avvale dei laboratori Automobilistico e Imballaggio

      Flessibile/Laminazione. Nel corso del 2024, è stato creato un quarto laboratorio presso il sito di Robecchetto con Induno dedicato alle prove di Tintura dei tessuti, le quali vengono realizzate tramite micro-impianti che riproducono i processi delle macchine realmente installate.



      I laboratori costituiscono un centro tecnologico rifornito di tutte le risorse e gli strumenti necessari per le attività di ricerca, sviluppo e assistenza tecnica pre e post-vendita. Qui, la ricerca e l'assistenza tecnica si fondono in un unico progetto operativo, il quale consente di sviluppare e caratterizzare i prodotti, realizzando soluzioni personalizzate per i propri clienti. ICF, infatti, rispettando i requisiti del Piano Industria 4.0 introdotto dalla legge di bilancio del 2017, investe costantemente nei propri laboratori al fine di garantire un continuo rinnovo della strumentazione scientifica e disporre delle migliori tecnologie presenti sul mercato.

      I laboratori rappresentano inoltre il punto di riferimento del Controllo Qualità, il quale interagisce con tutti i reparti e garantisce un costante incremento degli standard qualitativi delle materie prime, dei processi produttivi e dei prodotti finiti, portando ad un continuo miglioramento della qualità del prodotto e dell'efficienza dei processi, in accordo alla norma ISO 9001:2015. Tutti i controlli interni vengono svolti nei laboratori di ICF, dai controlli fisico-analitici sulle materie in ingresso e sui prodotti finiti, ai test sulle performance in fase di utilizzo dei prodotti.

      Oltre alla qualità, Industrie Chimiche Forestali è molto attenta anche all'efficienza dei processi produttivi e all'innovazione tecnologica degli impianti. Su questo fronte, ICF sta investendo molto nell'ottimizzazione della produzione riducendo non solo i tempi di fermata, ma anche gli scarti di tessuti e solventi generati durante i processi produttivi.

      Al fine di valutare gli impatti ambientali generati dai propri prodotti, nel 2019 ICF ha effettuato uno studio LCA (Life Cycle Assessment) sulla produzione di quattro categorie di tessuti, estrusi e impregnati, nel settore della pelletteria e calzaturiero, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR_STIIMA). Lo studio, conforme alla norma ISO 14025 sulle Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo III, è supportato dalla Comunità Europea come metodo principale di calcolo degli effetti ambientali. Nello specifico, l'analisi LCA ha consentito di analizzare i consumi e le emissioni lungo il ciclo di vita del prodotto ICF, dall'estrazione delle materie prime fino alla produzione del tessuto e allo stoccaggio dello stesso prima della spedizione al cliente. Per quanto riguarda il trasporto delle materie prime, i fornitori sono stati divisi in aree geografiche per valutare gli impatti in funzione della distanza dalla sede produttiva; mentre i dati legati all'impianto, tra cui le materie prime in ingresso, l'energia richiesta e gli scarti generati, sono stati utilizzati per modellare la produzione dei tessuti. Gli impatti analizzati (acidificazione, eutrofizzazione, incremento dell'effetto serra, ossidazione fotochimica, assottigliamento dell'ozono stratosferico e consumo di acqua equivalente) sono stati quindi riferiti a un metro lineare di prodotto, così da poterli interpretare correttamente in funzione della capacità produttiva dello stabilimento. A partire dal 2025, ICF ha previsto la realizzazione di un analogo studio LCA sulla produzione degli adesivi a base acqua e di un nuovo studio sulla produzione di tessuti, compresa la linea Morel.

      ICF ha deciso di puntare sulla valutazione LCA dei prodotti e sulla certificazione EPD (Environmental Product Declaration9) per ottenere non solo un vantaggio competitivo, ma anche un supporto a livello di ecodesign per il prodotto finale. La valutazione degli impatti, infatti, consente di individuare più facilmente gli aspetti ambientali su cui intervenire già in fase di progettazione per migliorare l'impronta ecologica di un prodotto. Dallo studio concluso a marzo 2020 su puntali e contrafforti, rappresentativo della produzione di tessuti impregnati ed estrusi, è emerso che il maggior impatto ambientale viene generato a livello delle materie utilizzate per il processo produttivo: a livello di impatto sul cambiamento climatico, ad esempio, il Global Warming Potential (GWP)10 associato alla materia prima pesa, infatti, per circa il 95%, la fase di produzione poco più del 4% e l'utilizzo e fine vita del prodotto la restante parte, mentre la distribuzione è praticamente irrilevante. Ciò evidenzia come sia indispensabile ricevere da tutti i fornitori uno studio LCA in modo da pesare più puntualmente nel processo produttivo l'incidenza delle diverse materie prime al fine di verificare la possibilità di modificare le formulazioni privilegiando quelle con basso impatto ambientale.

      Grazie all'ausilio del CNR-STIIMA (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e sulla base del proprio studio LCA, nel 2022 ICF ha introdotto all'interno della Product Category Rule (PCR) "Fabrics" delle norme specifiche per la realizzazione di studi ambientali su tessuti ed impregnati, secondo la ISO 14025 sulle Etichette e dichiarazioni ambientali di Tipo III, in termini di regole di calcolo, scenari di costruzione e contenuti della EPD. Nello specifico, le PCR, utilizzate come complemento alle istruzioni generali (GPI - General Product Instructions), stabiliscono sia i requisiti per effettuare studi sulle prestazioni ambientali dei prodotti sia lo standard da seguire per calcolare tali impatti rispetto a un campione fisico determinato, assicurando così la possibilità di confrontare diverse analisi LCA. La PCR 2022:04, alla cui stesura ICF ha collaborato, è oggi attiva e viene utilizzata come riferimento nel settore moda, consentendo alle aziende di effettuare confronti affidabili tra i diversi prodotti per prendere decisioni sulla scelta di materiali, processi e prodotti più sostenibili.

      Grazie alla definizione di una PCR specifica, a luglio 2023 ICF ha ottenuto la certificazione EPD per i propri tessuti estrusi ed impregnati, valida fino a dicembre 2024, stabilendo un primato all'interno del settore calzaturiero.

    2. L'attenzione nella scelta dei materiali

      Il valore aggiunto di ICF risiede nei prodotti altamente tecnici e performanti che consentono di mantenere sul mercato una reputazione di altissimo livello qualitativo. Per raggiungere e mantenere questo traguardo, Industrie Chimiche Forestali è da sempre attenta alla scelta delle materie prime che andranno a costituire i suoi prodotti. ICF, infatti, non produce le materie prime necessarie alla realizzazione dei suoi prodotti, bensì acquista e utilizza materie prime che entrano a far parte delle formulazioni proprietarie dei prodotti.

      Già dal 1998 ICF ha adottato un Sistema di Gestione Ambientale in conformità alla norma UNI EN ISO 14001, certificazione periodicamente rinnovata che definisce le modalità di gestione di tutte le fasi del lavoro: dall'acquisto delle materie prime, alla produzione, fino alla consegna del prodotto finito al cliente. Tale certificazione è stata estesa anche al sito di Robecchetto con Induno nei primi mesi del 2025.

      Per l'acquisto delle materie prime, ICF si rivolge a nuovi e a storici fornitori caratterizzati da elevati standard qualitativi. Ogni anno, i fornitori vengono valutati sulla base delle performance di qualità, tra cui la presenza di un Sistema di Gestione per la Qualità in accordo con le norme ISO 9000 e della sua eventuale certificazione, la definizione di funzioni, controlli e laboratori dedicati alla verifica della qualità, e la gestione delle anomalie

      9 L'Environmental Product Declaration (EPD) è una dichiarazione ambientale certificata di prodotto, che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025.

      10 Il Global Warming Potential (GWP) è un indicatore, espresso in massa di CO2 equivalente, che valuta l'emissione di tutti i gas che contribuiscono all'effetto serra congiuntamente alla CO2 secondo i fattori di caratterizzazione del IPCC. Nell'analisi del ciclo di vita, il GWP corrisponde al carbon footprint.

      e dei reclami da parte dei clienti. Nel caso in cui vengano individuate eventuali non conformità, ICF effettua degli audit di verifica presso i fornitori a cui condivide delle azioni correttive da implementare. Il questionario sottoposto non include, ad oggi, aspetti specifici legati a temi o performance sociali o ambientali.

      Nelle relazioni con i fornitori di materie prime, ICF predilige fornitori all'interno dell'Unione Europea11. Le problematiche legate alla reperibilità delle materie prime e all'aumento dei prezzi dell'energia, conseguenza della pandemia prima e dell'instabilità geopolitica europea poi, si sono ridotte nel corso degli anni a seguire.

      Le materie prime utilizzate da ICF includono tessuti e tessuti non tessuti TNT, solventi, resine e polimeri. Gli altri materiali acquistati in quanto necessari per i processi di produzione, ma non facenti parte del prodotto finale, sono invece gli additivi e i lubrificanti. Nonostante molte delle materie prime utilizzate siano materie vergini, ICF si impegna costantemente nell'utilizzo di materiali rigenerati e riciclati, in particolare in quelli destinati al settore calzaturiero e della pelletteria:

      • il 100% dei tessuti in cotone utilizzati è costituito da cotone rigenerato;

      • i tessuti non tessuti impiegati da ICF sono composti al 25% da poliesteri rigenerati;

      • il 60% dei tessuti estrusi viene prodotto utilizzando, tra le diverse tipologie di polimeri, circa il 30% di polimeri riciclati;

      • il 15% dei lattici utilizzati nelle formulazioni per la produzione di fabric impregnati è al 100% naturale.

      Si sottolinea inoltre che, nel 2021, ICF ha esteso a tutta la gamma di tessuti prodotti (tessuti in cotone rigenerato, puntali e contrafforti estrusi contenenti polimeri riciclati) la certificazione GRS12, caratterizzando così con il logo GRS i prodotti realizzati con una percentuale di materia prima riciclata superiore al 20% e confermando quindi il costante impegno verso una riduzione dell'impatto ambientale ed un'economia improntata sempre più alla sostenibilità.

      Anche i tessuti in cotone a marchio Morel rispondono a specifici requisiti di sostenibilità in quanto certificati GRS; inoltre, nel 2024 sono stati certificati anche FSC13 e OK biobased14, in continuità con il 2023. Nello specifico, alcune versioni della linea Lumine, caratterizzata da tessuti in puro cotone impregnato con lattici, hanno ottenuto la certificazione GRS, in quanto prodotte con una percentuale di riciclo rispettivamente del 21% e del 22%, mentre altre hanno superato il test di biodegradabilità, raggiungendo percentuali superiori al 90%. Inoltre, alcune famiglie di prodotti tessili per puntali, contrafforti e rinforzi, rispettano le linee guida della certificazione Standard 100 by OEKO-TEX15, in modo da garantire l'assenza di sostanze e prodotti chimici potenzialmente nocivi per la salute dell'uomo.

      11 Il 94,67% della spesa relativa alle materie prime è rivolta a fornitori locali, dove per locali si intendono fornitori aventi sede all'interno dell'Unione Europea.

      12 GRS (Global Recycle Standard) è una certificazione internazionale promossa da Textile Exchange, una delle più importanti organizzazione non-profit che promuovono a livello internazionale lo sviluppo responsabile e sostenibile nel settore tessile, con l'obbiettivo di incentivare l'utilizzo di materiali riciclati.

      13 FSC® (Forest Stewardship Council) è una certificazione che garantisce la provenienza del prodotto etichettato FSC® da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile. La certificazione FSC® si basa su dieci regole applicabili in tutto il mondo che coprono gli aspetti essenziali della gestione forestale responsabile.

      In particolare, l'etichetta FSC Misto indica che il legno o la carta all'interno del prodotto provengono da materiale certificato FSC®, materiale riciclato e/o legno controllato (non meno del 70% di materiali certificati e/o riciclati).

      14 L'etichetta OK Biobased utilizza un sistema a stelle per indicare il contenuto biobased di un prodotto certificato sulla base della percentuale di materie prime rinnovabili determinate.

      15 Oeko-Tex Standard 100 è un sistema di controllo e certificazione indipendente e uniforme a livello internazionale per le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile ad ogni livello di lavorazione.

      I tessuti a marchio Langè sono anch'essi realizzati con un'elevata percentuale di materia prima riciclata e, per questo, certificati GRS. Inoltre, sono caratterizzati anche dalle certificazioni GOTS16 e BCI17. L'audit per il rinnovo della certificazione GOTS dei prodotti a marchio Langè è stato svolto presso la sede di Robecchetto con Induno a maggio 2024 e si è concluso con esito positivo. In tale occasione, è emersa la necessità di implementare un processo di Due Diligence conforme ai requisiti del Global Organic Textile Standard (GOTS v.7.0). ICF, pertanto, si è subito attivata per eseguire l'indagine iniziale volta ad analizzare i processi e i relativi impatti effettivi e potenziali, a identificare le parti interessate coinvolte e a definire le misure di mitigazione. A valle di questa mappatura, ICF ha avviato la predisposizione di una politica che integra nei modelli già esistenti (incluso il Modello 231/2001) gli aspetti di Responsible Business Conduct e Due Diligence, nonché lo sviluppo di corsi formativi rivolti al personale preposto alla gestione del modello e alla certificazione di prodotto.

      La certificazione ISCC PLUS e il modello Mass Balance

      Nel 2024 ICF ha ottenuto la prestigiosa certificazione ISCC PLUS (International Sustainability & Carbon Certification), uno standard riconosciuto a livello globale per la sostenibilità di materiali biobased, riciclati o provenienti da azioni di circolarità. Nello specifico, lo schema ISCC PLUS attesta le caratteristiche delle materie prime alternative impiegate dalle aziende e comunica in modo credibile il rispetto di standard di ambientali e sociali chiaramente definiti.

      La certificazione ISCC PLUS, inoltre, garantisce la tracciabilità lungo la filiera attraverso tre approcci diversi. In particolare, ICF ha adottato il modello Mass Balance, un approccio innovativo che consente l'integrazione progressiva di materiali sostenibili nei processi produttivi degli adesivi, garantendo trasparenza e tracciabilità lungo l'intera filiera. Il modello consente, infatti, di monitorare la quantità e le caratteristiche dei materiali circolari e/o a base biologica nella catena del valore e di attribuirle, sulla base di una contabilità verificabile, ai prodotti finiti. Attraverso tale modello, ICF assicurerà quindi una transizione graduale e verificata verso l'uso di risorse più sostenibili, riducendo l'impatto ambientale senza compromettere la qualità e le prestazioni dei propri prodotti.

Nel 2022, ICF ha sviluppato una nuova linea di prodotti tessili ecosostenibili, con il marchio registrato RicicliTM, impiegata nella produzione di puntali, rinforzi e contrafforti elastici per calzature di lusso. Questi prodotti sono realizzati a partire dalle polveri riciclate derivate da fonti naturali, permettendo così la riduzione dell'utilizzo di materie chimiche ed incentivando l'economia circolare attraverso il riutilizzo dei materiali di scarto. In particolare, i prodotti RicicliTM sono composti dal 68% da fibre naturali, quali cotone e poliestere entrambi certificati GRS, e dal 31% di materiale riciclato. Durante il 2024, ICF ha ottenuto il brevetto italiano per il marchio, mentre quello europeo è in fase di definizione.

Durante il 2024, inoltre, è nata una nuova collaborazione per lo sviluppo di nuovi materiali sostenibili tra ICF e Geomatrix S.r.l., una startup con sede presso il parco tecnologico di Bolzano e attiva nella creazione di nuovi prodotti in sinergia con i dettami dell'economia circolare. Grazie al nuovo composto "Xi" a base di scarti di legno brevettato da Geomatrix e alle sperimentazioni effettuate dal dipartimento di R&D di ICF, è stata sviluppata una nuova linea di materiali che seguono i principi di economia circolare. Oltre a rispondere alle

16 GOTS (Global Organic Textile Standard) è una certificazione che assicura l'utilizzo di fibre naturali (come cotone e lino) coltivate secondo i principi dell'agricoltura biologica, valuta la produzione di tessuti sulla base di criteri ambientali e sociali e garantisce la piena tracciabilità dal campo al prodotto finito, attraverso tutte le fasi di lavorazione.

17 BCI (Better Cotton Initiative) è una certificazione nata dall'omonima organizzazione no-profit con l'obiettivo di promuovere una coltivazione più sostenibile e consapevole del cotone, sia dal punto di vista ambientale che sociale.

strategie del management per la ricerca di materie prime sempre più sostenibili, i test di laboratorio effettuati sulla prima produzione industriale hanno evidenziato eccellenti risultati anche nei parametri tecnici. Le prime applicazioni avverranno nelle calzature sportive, che richiedono il rispetto di elevate performance in termini di resistenza, elasticità, leggerezza, comfort e durabilità, grazie al coinvolgimento di alcuni importanti clienti di ICF leader di mercato.



L'attenzione ai materiali utilizzati si spinge fino alla scelta del packaging dei propri prodotti, con l'acquisto di imballaggi costituiti da materiale rigenerato come i fusti di acciaio e le cisternette composte da parti in plastica, legno e acciaio. Inoltre, nel pieno rispetto delle linee guida CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), ICF ha adottato un sistema a doppio imballo che garantisce il pieno recupero del fusto esterno (pari a 5 kg di ferro), il quale può essere utilizzato fino a 7-8 volte, garantendo così un risparmio di 35-40 kg di ferro sul singolo contenitore. L'elemento interno, pari a soli 100 grammi di politene, viene invece conferito a smaltimento. Tale soluzione viene applicata agli adesivi a base solvente, sottoposti alla norma del trasporto ADR che impone specifici standard di imballo omologati. Per quanto riguarda invece gli adesivi a base acqua, applicando lo stesso principio, Industrie Chimiche Forestali utilizza al posto del ferro un elemento esterno di cartone riciclato (Bag in Box).

Nel corso del 2024 sono proseguiti gli investimenti in ottica di Industria 4.0 per l'automazione degli impianti di produzione: il vecchio impianto di bobinatura semi-automatico è stato sostituito con un nuovo dotato di un livello di automazione all'avanguardia che, oltre alla produzione di bobine di diversa metratura, provvede anche al loro confezionamento e posizionamento sui pallet, eliminando l'attività manuale e migliorando quindi le condizioni operative ed ergonomiche degli addetti.

Durante l'anno, inoltre, Langè è stata integrata in SAP 4HANA, un software che consente a ICF di proseguire nei propri progetti di innovazione digitale, migliorando e rendendo più efficienti i processi aziendali e le loro integrazioni. Questo software è basato su un database "in memory", che garantisce velocità e prestazioni notevolmente superiori ai database tradizionali, e su SAP FIORI, che consente lo sviluppo di applicazioni mobile e un'interfaccia utente web oriented, realizzando così statistiche rapide ed avanzate su diverse piattaforme.

Infine, sempre nel 2024, è stato eseguito il revamping dell'impianto di depurazione delle acque e di trattamento dei fanghi provenienti dalle attività di lavaggio delle linee di ICF e Morel, con l'introduzione di sistemi di controllo direttamente collegati al sistema gestionale. L'intervento ha coinvolto tutte le linee idrauliche di dosaggio dei reagenti e anche le principali linee di collegamento tra le varie sezioni dell'impianto, concentrandosi su quella di filtrazione finale e permettendo la rimozione di una vasta gamma di contaminanti, con un fattivo miglioramento delle rese epurative. In aggiunta, nell'ambito degli interventi di riqualificazione tecnologica dell'impianto, ICF ha preferito passare ad un sistema di disidratazione dei fanghi di processo molto più efficace, grazie a minori consumi di energia elettrica e di acqua di lavaggio, un

funzionamento semplice ed automatico, un'alta trattenuta del solido, oltre che ad un'elevata affidabilità e durata nel tempo.

Il totale dei materiali utilizzati da ICF (materiali in ingresso ai processi produttivi e materiali per il packaging) nel 2024 è pari a 18.427 tonnellate (in leggera diminuzione rispetto alle 18.583 tonnellate del 2023), di cui il 91% circa è costituito dalle materie prime. Grazie all'acquisizione del ramo di azienda di Tessitura Langè, che in precedenza rappresentava uno dei fornitori del Gruppo, le quantità acquistate di tessuti non tessuti (TNT) e tessuti rigenerati sono diminuite, in quanto ora prodotte internamente. Complessivamente, tutti i volumi acquistati si sono ridotti, ad accezione dei tessuti, dei solventi e dei materiali per il packaging (escludendo carta e cartone).

Materiali in ingresso ai processi produttivi

Unità di misura

2022

2023

2024

Materie prime

t

17.207

17.040

16.777

Tessuti

t

851

2.578

3.656

Tessuti rigenerati

t

1.437

1.916

1.584

Tessuti non tessuti (TNT)

t

2.988

2.300

1.732

Solventi

t

6.810

5.436

5.537

Resine

t

616

558

532

Polimeri

t

4.253

3.993

3.560

Polimeri rigenerati

t

252

259

176

Materiali associati ai processi

t

5

5

2

Additivi

t

2

2

1

Lubrificanti

t

3

3

1

Totale

t

17.212

17.045

16.779

Materiali per il packaging

Unità di misura

2022

2023

2024

Acciaio

t

1.255

853

933

Carta e cartone

t

73

55

52

Legno

t

578

489

515

Plastica

t

154

141

148

Totale

t

2.060

1.538

1.648

Tutti i prodotti di ICF del settore calzaturiero (adesivi, puntali, contrafforti, fodere e rinforzi) rispondono alla Decisione della Commissione del 9 luglio 2009 che stabilisce i criteri per l'attribuzione del marchio comunitario di qualità ecologica alle calzature con riferimento al Regolamento CE 66/2010 per l'attribuzione del marchio di qualità ecologica (Ecolabel18). Come previsto dalla legislazione europea, tutti i prodotti ICF non contengono le seguenti sostanze: cromo VI, arsenico, cadmio, piombo, formaldeide libera, pentaclorofenolo e coloranti azoici. Questo permette ai calzaturifici di richiedere l'attribuzione del marchio ecologico alla calzatura, purché tutte le altre materie prime utilizzate siano conformi allo standard comunitario.

Da anni ICF si impegna nella produzione di adesivi a ridotto impatto ambientale, passando progressivamente dagli adesivi base solvente agli adesivi a base acqua e solvent free. Industrie Chimiche Forestali ha

18 Ecolabel UE è il marchio di qualità ecologica dell'Unione Europea che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l'intero ciclo di garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l'intero ciclo di vita. Ecolabel è volontario e sottoposto a certificazione da parte di un ente indipendente (organismo competente).

identificato in questi ultimi la svolta per un concreto impegno ambientale, sfidando pregiudizi e metodi di lavoro e tecnologie consolidate nel tempo, sviluppando nuove formulazioni di adesivi a base acqua e solvent free in sostituzione dei classici a base solvente. Oltre ad un ridotto impatto ambientale e a performance dei prodotti invariate, questi adesivi assicurano anche l'assenza di rischi nella fase di manipolazione delle materie prime, così come in quella di utilizzo dell'adesivo e di utilizzo del prodotto da parte dell'utilizzatore finale.

Nel 2021, inoltre, ICF ha realizzato una nuova linea di adesivi priva di toluene, solvente utilizzato ampiamente nei prodotti di sintesi. Lo sviluppo dei nuovi prodotti è stato realizzato internamente dal dipartimento di R&D insieme all'implementazione di rigide procedure e soluzioni tecniche volte a favorire la massima sicurezza dei processi industriali. Nel corso del 2022, sono state ideate delle nuove formulazioni, commercializzate nel settore delle coibentazioni sia civili che industriali e nel settore calzaturiero.

Un'altra importante iniziativa per la riduzione della pericolosità dei prodotti, portata costantemente avanti negli anni da ICF, consiste nella sostituzione di sostanze tossiche e reprotossiche utilizzate nelle formulazioni di alcuni adesivi poliuretanici, come ad esempio la trietilammina e l'N-metil-2-pirrolidone.

Per il settore dell'imballaggio flessibile, oltre alla sostituzione dei classici adesivi base solvente a quelli a base acqua, nel 2018 ICF ha iniziato a modificare le formulazioni dei prodotti introducendo materie prime provenienti da fonti rinnovabili, quali ad esempio l'olio di ricino, in sostituzione dei poliesteri di origine fossile. Grazie all'esperienza del dipartimento interno di R&D, gli adesivi bicomponente prodotti da ICF destinati all'imballaggio flessibile per il settore del food & beverage sono oggi costituiti per il 30% da materie prime di origine vegetale.

  1. La nostra squadra

La forza invisibile di Industrie Chimiche Forestali non è rappresentata solamente dai suoi prodotti, ma trova fondamento anche nel forte legame esistente tra le persone, che collaborano e operano come un'unica squadra. Conoscersi come individui è ciò che garantisce l'azione di squadra all'interno di ICF ed è quello che i dipendenti fanno ogni giorno, inseguendo obbiettivi, lanciando sfide e competendo su tutti i mercati con passione e determinazione. La storia centenaria di Industrie Chimiche Forestali è resa possibile da tutte le persone che lavorano e hanno lavorato in ICF, mettendone in pratica i valori fondamentali di affidabilità e fiducia, importanti verso l'esterno tanto quanto validi all'interno, tra le persone che costituiscono ICF e tra tutte queste ed ICF stessa.

Al 31 dicembre 2024, Industrie Chimiche Forestali risulta essere composta da 153 persone, in diminuzione rispetto all'anno precedente. Di questi dipendenti, 150 sono impiegati in Italia, suddivisi tra la sede di Marcallo Con Casone e la sede di Robecchetto con Induno, e i restanti 3 afferiscono alla sede commerciale in Messico. L'82% dell'organico italiano risulta costituito da uomini, in linea con la tipologia di settore in cui ICF opera, mentre nella sede messicana si contano 2 uomini e 1 donna.

Disclaimer

Industrie Chimiche Forestali S.p.A. ha pubblicato questo contenuto il 29 aprile 2025, ed è responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da , senza apportare modifiche o alterazioni, il 01 maggio 2025 alle 08:14 UTC.

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