08/05/2019 - UBI Banca – Unione di Banche Italiane Scpa: h. 14.10 - UBI Banca: risultati consolidati al 31 Marzo 2019

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H. 14.10 - ubi banca: risultati consolidati al 31 marzo 2019

COMUNICATO STAMPA

I risultati al 31 marzo 2019 del Gruppo UBI

Utile del primo trimestre 2019, al netto delle poste non ricorrenti, in salita a 124,9 milioni

rispetto ai 121 del primo trimestre 2018

Utile netto contabile a 82,2 milioni1, influenzato dall'accordo sindacale (117,7 milioni nel

1trim2018)

Il trimestre è caratterizzato dalla crescita del margine d'interesse - conseguenza della strategia di salvaguardia degli spread posta in essere a partire dal secondo semestre 2018 -, dalla tenuta delle commissioni, dall'ulteriore contrazione degli oneri operativi e dal contenimento delle rettifiche su crediti

Sale il margine d'interesse a 445,6 milioni, in crescita rispetto ai 437,8 del 1trim2018, trascinato dalla

performance commerciale

Spread clientela all'1,76% (1,70% nel 1trim2018): cresce il mark up sugli impieghi mentre il mark down

sulla raccolta rimane costante pur in presenza delle recenti emissioni istituzionali

Si confermano solide le commissioni nette a 400,9 milioni (407,3 nel 1trim2018 che beneficiavano di

maggiori commissioni up front su fondi e sicav)

Scendono gli oneri operativi a 604,8 milioni, in riduzione rispetto ai 623,1 milioni del 1trim2018

Risulta contenuto e pari a 128,6 milioni il costo del credito (117,9 nel 1trim2018 - che beneficiava di

riprese sulle rettifiche collettive)

***

I crediti deteriorati lordi scendono ulteriormente a 9.458 milioni, segnando una riduzione di

258,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (-2,7%)

Texas ratio2 al 78,6% (85,3% a dicembre 2018 e 100,7% al 31.3.2018)

Default rate3 annualizzato del 1trim2019 allo 0,79% rispetto all'1,38% rilevato nel 4trim2018

e all'1,85% del 1trim2018

Crescono le coperture di tutte le categorie di crediti deteriorati rispetto al 31.12.2018

***

1Le principali poste non ricorrenti includono:

-nel 1trim2019, -42,6 milioni netti (-63,7 lordi) relativi all'accordo sindacale del marzo 2019;

-nel 1trim2018, -3,5 milioni netti relativi a oneri per progetti di Piano Industriale;

2Calcolato come Crediti deteriorati netti totali / ((patrimonio netto escluso l'utile e i terzi e i dividendi già approvati dall'assemblea)

-attività immateriali totali).

3Default rate: flussi lordi annualizzati da crediti performing a crediti deteriorati/ consistenze iniziali di crediti performing lordi (voce

40.2) dello Stato Patrimoniale consolidato riclassificato). Il Default rate è calcolato in coerenza con le informazioni precedentemente pubblicate.

1

Raccolta totale bancaria a 192,4 miliardi (187,3 all'1.1.20194), influenzata positivamente per quanto riguarda la componente di raccolta indiretta sia dalla crescita degli stock che da un effetto mercato positivo:

-Raccolta diretta bancaria a 93,6 miliardi (92,6 all'1.1.2019)

-Raccolta indiretta a 98,8 miliardi (94,7 al 31.12.2018)

Impieghi netti in bonis5 pari a 81,3 miliardi di euro, in contrazione rispetto a fine 2018

per effetto del dispiegarsi della strategia di salvaguardia degli spread

***

Al 31 marzo 2019, il CET1 ratio fully loaded si attesta all'11,47% (11,34% del 31.12.2018) e include sia l'effetto positivo del passaggio ai modelli avanzati dei clienti propri delle tre banche acquisite e di altro retail, che quelli negativi relativi all'ulteriore aggiornamento dei parametri di rischio nei modelli avanzati e all'introduzione dell'IFRS16

LCR>1

NSFR >1 anche al netto del contributo del TLTRO2

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Milano, 8 maggio 2019 - Il Consiglio di Amministraz ione di Unione di Banche Italiane Spa (UBI Banca) ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre del 2019, che includono gli effetti della prima adozione dell'IFRS16.

Nota metodologica

I risultati consolidati del Gruppo UBI includono, a partire dall'1.1.2019, gli effetti dell'adozione dell'IFRS16, che comporta una diversa contabilizzazione delle operazioni di leasing in essere sia dal punto di vista economico che patrimoniale.

Dal punto di vista dei risultati economici, l'esito dell'adozione dell'IFRS16 è incluso nei risultati al 31.03.2019, mentre non sono stati pro-formati i periodi di raffronto (1trim2018 e 4trim2018) che risultano comunque confrontabili dato il modesto impatto dell'introduzione del nuovo principio contabile.

Per quanto riguarda invece gli andamenti patrimoniali, i dati al 31.03.2019 vengono confrontati con i dati all'1.1.2019, riesposti per tener conto dell'impatt o dell'IFRS16.

L'andamento economico del Gruppo

Il primo trimestre del 2019 si è chiuso con un utile al netto delle componenti non ricorrenti di 124,9 milioni rispetto ai 121 del primo trimestre 2018 e ai 41,8 del quarto trimestre 2018.

L'utile netto contabile si è attestato a 82,2 milioni6, influenzato dall'accordo sindacale, e si raffronta con un utile netto di 117,7 milioni nel 1trim2018 e di 215,1 milioni - inclusivo di una componente di impo ste positive per 186,4 milioni - nel 4trim2018.

4La raccolta diretta è influenzata dall'introduzione dell'IFRS16 a partire dall'1.1.2019

5Voce 40. 2) Crediti verso clientela al costo ammortizzato dello Stato Patrimoniale consolidato riclassificato.

6Le principali poste non ricorrenti includono:

-nel 1trim2019, -42,6 milioni netti (-63,7 lordi) relativi all'accordo sindacale del marzo 2019;

-nel 1trim2018, -3,5 milioni netti relativi a oneri per progetti di Piano Industriale;

-nel 4trim2018, la svalutazione del contributo allo Schema volontario del Fondo Interbancario di tutela dei Depositi per l'intervento a sostegno di Banca Carige per -14,7 milioni netti (-22 milioni lordi), -4,9 milioni netti relativi ad oneri sostenuti per progetti di Piano Industriale, nonché le DTA iscritte a seguitodella modifica del trattamento fiscale della FTA dell'IFRS9 per +186,4 milioni.

2

Nel 1trim2019, il risultato della gestione operativa si è attestato a 315,9 milioni, in crescita rispetto ai 249,7 milioni registrati nel 4trim2018 e ai 302,3 del 1trim2018, per l'effetto congiunto del buon andamento dei proventi operativi, pari a 920,6 milioni (+6,3% vs 4trim2018 e pressoché stabili vs 1trim2018) e del contenimento degli oneri operativi, attestatisi a 604,8 milioni (-1,9% vs 4trim2018 e -2,9% vs 1trim2018).

Nel dettaglio, il margine d'interesse, nonostante una penalizzazione di -2 milioni derivante dall'introduzione dell'IFRS16 nel 1trim2019, si è attestato a 445,6 milioni (+1% vs 4trim2018 e +1,8% vs 1trim2018), con le seguenti componenti:

-al netto degli impatti propri dell'applicazione dell'IFRS9 7, il margine derivante dall'attività di intermediazione creditizia con la clientelasi è attestato a 383 milioni (incluso l'effetto di -2 milioni derivante dall'IFRS16) rispetto ai 381 milioni circa del 4trim2018 (che contava due giorni in più rispetto al 1trim2019) e ai 380 del 1trim2018, nonostante minori volumi medi di impiego.

La strategia di salvaguardia degli spread posta in atto a partire dal secondo semestre 2018 ha infatti dispiegato i suoi effetti nel corso del 1trim2019. Il mark up delle nuove erogazioni di crediti a medio lungo termine è risultato in crescita e superiore a quello degli impieghi in scadenza, mentre il costo del funding è rimasto pressoché stabile in terminidi mark down rispetto al 4trim2018, nonostante le

nuove emissioni sui mercati istituzionali.

Conseguentemente, la forbice clientela8 è salita a 176 punti base dai precedenti 173 e dai 170 nel 1trim2018, con effetto positivo sull'andamento del margine da intermediazione con la clientela.

-il contributo delle attività finanziariesi è attestato a circa 44 milioni, pressoché invariato rispetto al 4trim2018

-il risultato dell'attività sull'interbancario , che comprende tra l'altro il beneficio del TLTRO2, parzialmente compensato dal costo degli abbondanti depositi di liquidità mantenuti presso la BCE, ammonta a -7,9 milioni nel 1trim2019 rispetto ai -6,2 milioni del 4trim2018 (+1,7 milioni del 1trim2018), con un differenziale negativo che riflette la maggior attività in pronti contro termine co n controparti istituzionali.

Le commissioni nette sono cresciute a 400,9 milioni nel 1trim2019 rispetto ai 390,6 del 4trim2018 e ai 407,3 nel 1trim2018.

Nel trimestre è salito il contributo dei servizi legati all'attività in titol i a 225,5 milioni di euro dai 205,5 milioni del 4trim2018 (erano 230,5 milioni nel 1trim2018). Al netto delle commissioni di performance e up front legate a fondi, Sicav e prodotti assicurativi, il contributo dei servizi legati all'attività in titoli sale a circa 171 milioni nel 1trim2019 dai 169 del 4trim2018 e dai 160 del 1trim2018.

L'apporto delle commissioni relative all'attività bancaria tradizio nale è stato pari a 175,4 milioni e sconta -3,5milioni relativi alla remunerazione delle ulteriori cartolarizzazioni sintetiche poste in essere a fine 2018. Tale dato si raffronta con i 176,9 milioni del 1trim2018, e con i 185 milioni del 4trim2018 che peraltro comprendevano poste non ricorrenti tipiche dell'ultimo periodo dell'anno.

Il risultato della finanza è stato positivo per +37,4 milioni nel 1trim2019, e superiore sia al dato del 4trim2018 (negativo per -6,8 milioni) che a quello del 1trim2018 (positivo per +34 milioni), quale sintesi degli andamenti seguenti:

-il risultato da cessione/riacquisto di attività e p assività finanziarie si è attestato a +12,2 milioni (+13 milioni nel 4trim2018 e +22,6 nel 1trim2018), e deriva dall'attività di compravendita di titoli di stato italiani ed esteri per +13,6 milioni;

-il risultato netto dell'attività di negoziazione ha totalizzato +3,6 milioni (-1,4 milioni nel 4trim2018 e +12,8 nel 1trim2018)

7Impatti IFRS9 sul margine d'interesse. Nel 1trim2019: +31,2 milioni (+30 milioni nel 4trim2018 e +25,7 nel 1trim2018) relativi a interessi su crediti (time reversal), -5,2 milioni (-7 milioni nel 4trim2018 e -8,7 nel 1trim2018) relativi a modifiche contrattuali che non determinano una cancellazione del credito.

8Trattasi di spread che non include i benefici del TLTRO2.

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-il risultato netto dell'attività di copertura è par i a -4,9 milioni (-2,9 milioni nel 4trim2018 e -1,5 nel 1trim2018)

-il risultato netto delle attività/passività valutat e al fair value è stato positivo per +26,5 milioni, anche a motivo della rivalutazione della partecipazione NEXI, che ha contribuito per +17,7 milioni (il risultato era negativo per -15,5 milioni nel 4trim2018 e pari a 0,1 milioni nel 1trim2018).

Il continuo controllo dei costi si è di nuovo riflesso positivamente sugli oneri operativi.

Essi hanno infatti totalizzato 604,8 milioni nel 1trim2019 e risultano in discesa del 2,9% rispetto ai 623,1 milioni del 1trim2018, nonostante l'incremento dei contributi al Fondo Unico di Risoluzione, passati a 42 milioni dai 34,2 del 1trim2018. Il dato del 1trim2019 si raffronta favorevolmente anche con i 616,2 milioni del 4trim2018, seppur il confronto risulti meno significativo data la consueta stagionalità che interessa l'ultima parte dell'anno.

Nel dettaglio,

le spese per il personale hanno totalizzato 364,4 milioni, in calo del 3% rispetto ai 375,5 nel 1trim2018, con un decremento attribuibile essenzialmente alla voce "Salari e stipendi", in contrazione di 9,5 milioni in relazione all'uscita di oltre 840 risorse medie anche in attuazione degli Accordi Sindacali siglati periodicamente. Le spese per il personale risultano in riduzione anche rispetto ai 372,9 milioni del 4trim2018, sia in relazione al dispiegarsi del pieno beneficio derivante dalle uscite avvenute nell'ultimo periodo del 2018 (344 risorse), sia a seguito del venir meno della stagionalità che tipicamente interessa il dato dell 'ultimo trimestre dell'anno.

Si rammenta che è prevista l'uscita progressiva di oltre 300 risorse, per la maggior parte nel mese di maggio corrente, in conseguenza dell'Accordo Sindacale siglato in data 27 marzo 2019. A fronte di tale accordo sono stati contabilizzati oneri per 63.7 milioni lordi (42,6 netti) che sono stati riportati a voce propria, tra gli "Oneri per piano di incentivi all'esodo" nel conto economico, al netto di impost e e terzi.

Le nuove uscite consentiranno risparmi di costo stimati in oltre 20 milioni su base annua.

le altre spese amministrative evidenziano una contrazione significativa, attestandosi a 186 milioni nel 1trim2019 rispetto ai 205,9 del 1trim2018. Nel raffronto, si evidenzia quanto segue: il 1trim2019 è stato interessato da una maggiore contribuzione al Fondo Unico di Risoluzione (42 milioni di euro) rispetto ai 34,2 del 1trim2018; sempre nel 1trim2019, l'applicazione dell'IFRS16 alle operazioni di leasing ha comportato la contestuale riduzione di 12,4 milioni soprattutto della voce "fitti passivi" e l'incremento per 11,6 milioni della voce "rettifich e di valore su attività materiali e immateriali".

Il dato del 1trim2019 si raffronta favorevolmente anche con i 198,7 milioni del 4trim2018, che comprendevano 10,5 milioni di oneri progettuali (non presenti precedentemente) e 2,8 milioni di contributo al Fondo di Tutela dei depositi.

le rettifiche di valore su attività materiali e immate riali ammontano a 54,3 milioni nel 1trim2019, sostanzialmente in linea con il 1trim2018 (41,6 milioni) e il 4trim2018 (44,6 milioni) se si esclude l'impatto di 11,6 milioni di cui sopra, conseguente all'introduzione dell'IFRS16.

Nel primo trimestre dell'anno sono state iscritte rettifiche di valore nette per deterioramento crediti verso la clientela per 128,6 milioni di euro, leggermente superiori ai circa 118 milioni del 1trim2018 che beneficiavano però di un importante rilascio di rettifiche collettive. Per quanto riguarda la principale componente del dato, le rettifiche analitiche, queste sono scese significativamente, passando a 126,4 milioni nel 1trim2019 dai 166,9 milioni del 1trim2018 a comprova del buon andamento del credito.

Le rettifiche nette su crediti configurano, anche a seguito della diminuzione degli impieghi registrata nel primo trimestre dell'anno, un costo del credito annualizzato di 59 punti base, che va a raffrontarsi con i 52 del1trim2018.

Infine, le imposte sul reddito dell'operatività corrente stimate per il 1trim2019 sono risultate pari a 50,8 milioni, configurando un tax rate del 27,9% essenzialmente per effetto della rilevazione della rivalutazione della partecipazione NEXI in regime di "participation exemption" (rispetto a un 32,57% stimato al 1trim2018 e a imposte positive nel 4trim2018 principalmente per effetto della

4

contabilizzazione di un elemento positivo non ricorrente dovuto alla modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2019 al regime di deducibilità della riser va di prima applicazione dell'IFRS9 relativa alle perdite attese rilevate sui crediti verso la clientela) .

***

Gli aggregati patrimoniali

Al 31 marzo 2019, i crediti netti verso la clientela9 si attestano complessivamente a 87,1 miliardi, rispetto agli 89 di fine 2018.

All'interno dell'aggregato,

-i crediti netti in bonisrisultano in contrazione a 81,3 miliardi dagli 83 di fine dicembre 2018, essenzialmente per effetto della politica di salvaguardia dello spread divenuta più stringente a partire dal secondo semestre del 2018, che ha influito sull'andamento degli impieghi sia a medio- lungo che a breve termine, ma che ha portato il margine d'interesse a crescere a 445,6 milioni, registrando +1% rispetto al 4trim2018 e +1,8% rispetto al 1trim2018;

-i crediti deteriorati netti risultano in costante contrazione.Grazie alle azioni di work-out interno, essi sono scesi nel trimestre di 215,2 milioni, passando a 5,76 miliardi dai 5,98 del 31 dicembre 2018 (erano 7,38 miliardi al 31.03.2018).

Più in dettaglio, per quanto riguarda l'evoluzione dei crediti deteriorati:

-lo stock10 di crediti deteriorati totali lordisi è attestato a 9.458,4, in diminuzione del 2,7%(o 258,4 milioni) rispetto al 31 dicembre 2018.

La significativa riduzione nelle consistenze dei crediti deteriorati nel corso del trimestre non è pienamente valorizzata dal dato della loro incidenza sul totale dei crediti lordi, che registra una modesta decrescita al 10,36% dal 10,42% del 31.12.2018, per effetto del decremento dei crediti totali lordi, posti al denominatore, rispetto a fine 2018. Se i crediti totali lordi fossero rimasti invariati rispetto al 31 dicembre 2018, la loro incidenza si sarebbe ridotta a circa il 10,1%.

Il Default rate, che misura il passaggio di nuovi flussi lordi di crediti da bonis a deteriorati, è ulteriormente migliorato nel primo trimestre dell'anno, raggiungendo un nuovo minimo pari allo 0,79% annualizzato(1,38% nel 4trim2018 e 1,85% nel 1trim2018). Si rammenta che per l'intero esercizio 2018, il Default rate si è attestato all'1,55%.

Il tasso di recupero annualizzato dei crediti deteriorati lordi, che misura gli incassi si è attestato all'8,7% nel 1trim2019, rispetto all'8,9% registrat o per l'anno 2018; da segnalare l'importante incremento nel tasso di recupero delle sofferenze, passato al 6,1% annualizzatorispetto al 5,2% registrato per l'anno 2018.

A fine marzo 2019, le coperture dei crediti deteriorati complessivi risultano in crescitasia in termini di coperture contabili (al 39,09% rispetto al 38,5% a fine 2018) che includendo i write off (al 46,96% rispetto al 46,01% a fine 2018). L'incremento delle coperture ha interessato tutte le categorie di crediti deteriorati, come si evince dalla tavola allegata.

-In termini netti, gli stock di crediti deteriorati sono scesi a 5.760,7 milioni rispetto ai 5.976 del dicembre 2018, con una contrazione del 3,6% (o 215,2 milioni). L'incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti netti, passa al 6,61% (sempre condizionata dalla decrescita degli impieghi netti a denominatore), dal 6,72% del 31.12.2018.

9Voce 40. 2) dello Stato Patrimoniale consolidato riclassificato.

10Vedasi tabelle allegate

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Disclaimer

UBI Banca – Unione di Banche Italiane Scpa ha pubblicato questo contenuto il 08 maggio 2019. La fonte è unica responsabile delle informazioni in esso contenute. Distribuito da Public, senza apportare modifiche o alterazioni, il 08 maggio 2019 13:12:03 UTC

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