Valentina Fraschetta
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Profilo professionale
Valentina Fraschetta Consulente finanziario iscritto all’Albo OCF dal 2017 delibera 852 matricola 568590.
La mia esperienza lavorativa ha inizio con l’assunzione in un grande Istituto bancario nel 1999.
Nel corso degli anni mi sono specializzata nella gestione degli investimenti della clientela privata.
Nel 2017 sostengo l’esame da consulente finanziario perché quello che ho sempre voluto fare è Consulenza con la C maiuscola; con passione, entusiasmo e in modo proattivo.
Accompagnare le persone in un percorso di crescita non solo patrimoniale ma anche di cultura e pianificazione finanziaria.
Moglie, consulente finanziario, educatore finanziario sono i ruoli per cui quotidianamente scendo in campo, con abiti diversi ma nella sostanza sempre allo stesso modo.
La relazione umana, competenza, trasparenza e conoscenza della materia finanziaria sono alla base della mia attività.
Le mie principali competenze
I miei credit
- Dal 2000 al 2017 Gestore Personal Intesa San Paolo
- Dal 11/09/2017 iscritta all’Albo dei Consulenti Finanziari delibera 852
Le mie ultime attività
L’Indebolimento del Dollaro: Impatti e Opportunità sui Mercati Finanziari
09.06.2025 / 221 / 0Negli ultimi mesi, il dollaro statunitense ha mostrato segnali di indebolimento rispetto alle principali valute mondiali, in particolare l’euro e lo yen. Questo movimento ha attirato l’attenzione di investitori istituzionali e privati, sollevando interrogativi legittimi sulle cause di questo trend, le sue implicazioni per l’economia globale e le possibili strategie da adottare in un portafoglio ben diversificato. Perché il Dollaro si Sta Indebolendo Le ragioni dietro l’attuale indebolimento del dollaro sono molteplici: Politica monetaria della Fed: Dopo un lungo ciclo di rialzi dei tassi per combattere l’inflazione, la Federal Reserve ha adottato un tono più cauto. Le aspettative di tagli futuri dei tassi hanno ridotto l’attrattiva del dollaro per gli investitori alla ricerca di rendimento. Debito pubblico e deficit fiscale: Il crescente debito statunitense ha iniziato a preoccupare i mercati internazionali, alimentando dubbi sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti. Ripresa economica globale: Con l’Eurozona e i mercati emergenti che mostrano segnali di ripresa, il capitale si sta spostando verso aree che offrono nuove opportunità di crescita. Implicazioni sui Mercati Finanziari Azionario USA: Un dollaro debole tende a favorire le grandi multinazionali americane, che generano una parte significativa dei ricavi all’estero. Tuttavia, le piccole imprese domestiche potrebbero soffrire per l’aumento dei costi di importazione. Materie prime: Il dollaro più debole rende le materie prime (prezzate in USD) più accessibili per gli investitori stranieri, sostenendo i prezzi di oro, petrolio e altre commodity. Mercati emergenti: Questi Paesi spesso beneficiano di un dollaro debole, poiché il costo del debito in valuta estera si riduce, rafforzando bilanci pubblici e flussi di capitale. Obbligazionario: Il calo dei rendimenti reali USA può spingere gli investitori a diversificare in obbligazioni estere o in strumenti indicizzati all’inflazione. Strategie di Portafoglio In un contesto di dollaro debole, è utile considerare alcune strategie tattiche: Sovrappesare esposizioni internazionali (sia azionarie che obbligazionarie) per beneficiare dell’apprezzamento delle valute locali. Investire in materie prime o ETF settoriali legati a oro, energia e agricoltura. Hedging valutario mirato, laddove la volatilità FX rischia di erodere i ritorni. Bilanciare la duration obbligazionaria per gestire l’effetto dei tassi e della valuta in modo dinamico. Conclusione Il dollaro debole non è necessariamente un segnale di crisi, ma piuttosto una transizione in un nuovo ciclo economico. Per l’investitore consapevole, può rappresentare un’opportunità per ribilanciare il portafoglio, rafforzare la diversificazione e accedere a mercati sottovalutati. Come sempre, la guida di un consulente finanziario qualificato è fondamentale per interpretare questi scenari e costruire strategie su misura per ogni profilo di rischio.
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La pianificazione alla base di una corretta consulenza finanziaria
06.02.2019 / 820 / 0In Italia molti risparmiatori, consumatori, adottano ancora il modello “FAI DA TE” prendendo spunto da notizie economiche finanziarie apparse su giornali e media, notizie che possono portare ad errori di valutazione dei mercati
Ascolta il mio podcastTassi d’interesse in calo nel 2025: cosa aspettarsi ora dalle banche centrali
21.05.2025 / 263 / 0Nel corso del 2025, le banche centrali stanno progressivamente abbandonando l’orientamento restrittivo adottato per contrastare l’inflazione post-pandemica. Il contesto macroeconomico in evoluzione – rallentamento della crescita, segnali di disinflazione e tensioni geopolitiche – sta portando a un cambiamento di rotta, con implicazioni importanti per gli investitori e i consulenti finanziari. BCE: Inizia la fase di tagli La Banca Centrale Europea ha inaugurato il 2025 con un chiaro segnale di svolta. Dopo aver mantenuto i tassi invariati per diversi mesi, a marzo ha annunciato un taglio di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,50%. Si tratta del primo taglio dal ciclo di rialzi cominciato nel 2022. Le motivazioni principali: L’inflazione nell’Eurozona ha mostrato segnali concreti di discesa verso l’obiettivo del 2%. La crescita economica resta debole, in particolare in Germania e Italia. Il mercato del lavoro comincia a mostrare segni di raffreddamento. La BCE ha lasciato intendere che nuovi tagli saranno possibili nella seconda metà dell’anno, ma tutto dipenderà dai dati. Il Consiglio Direttivo si muove con cautela per evitare un allentamento eccessivo in un contesto ancora fragile. Federal Reserve: cautela con apertura al taglio Negli Stati Uniti, la Federal Reserve si è mostrata prudente. Dopo i tagli di fine 2024, nel primo trimestre del 2025 ha mantenuto i tassi stabili (attualmente tra il 4,5% e il 4,75%), ma ha segnalato la possibilità di ulteriori riduzioni nella seconda parte dell’anno, se l’inflazione continuerà a calare e la crescita resterà sotto tono. Fattori osservati dalla Fed: Inflazione core ancora leggermente sopra il target, ma in discesa. Mercato del lavoro robusto, ma con creazione di posti rallentata. Crescita del PIL in moderazione, con consumi più prudenti. Il mercato attualmente prezza 2-3 tagli entro la fine del 2025, con la banca centrale intenzionata a mantenere credibilità nella lotta all’inflazione, pur supportando l’economia. I prossimi mesi saranno decisivi per capire l’intensità e la velocità dell’allentamento monetario. Gli scenari principali: ? Scenario base: Tagli graduali Inflazione in rallentamento controllato Crescita debole ma positiva BCE e Fed continuano con tagli di 25 bps ogni trimestre circa Impatto positivo su azioni e obbligazioni a lungo termine ⚠️ Scenario avverso: Inflazione persistente Ripresa dei prezzi energetici o shock geopolitici Le banche centrali sospendono i tagli o addirittura li invertono Volatilità nei mercati obbligazionari e azionari ? Scenario ottimistico: atterraggio morbido Inflazione rientra rapidamente Crescita si stabilizza su livelli moderati Condizioni favorevoli per un rally di mercato Il 2025 rappresenta una fase di transizione per la politica monetaria. E' fondamentale: Ribilanciare i portafogli in vista di rendimenti obbligazionari in calo Valutare esposizioni a settori sensibili ai tassi, come real estate e tecnologia Mantenere un approccio flessibile e orientato ai dati macro Monitorare la BCE e la Fed nei prossimi mesi sarà cruciale per anticipare i movimenti di mercato e adattare le strategie di investimento ai nuovi scenari.
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