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Il Costo del TFR per le Aziende Italiane: Un'Analisi Approfondita
Scritto il 01.10.2024Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una delle componenti più rilevanti del rapporto di lavoro in Italia, poiché rappresenta una somma che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore alla fine del rapporto lavorativo, sia per licenziamento, dimissioni o pensionamento. Dal punto di vista delle aziende, il TFR costituisce un obbligo finanziario, ma al contempo, un’opportunità di gestione dei flussi di cassa. Esaminiamo nel dettaglio quanto costa effettivamente il TFR per le aziende italiane e quali sono le implicazioni economiche. 1. Cos’è il TFR e Come Funziona Il TFR, comunemente noto come "liquidazione", è una forma di retribuzione differita. L'azienda accantona annualmente una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda del dipendente, che viene poi rivalutata e resa disponibile al termine del rapporto di lavoro. La legge stabilisce che il TFR può essere lasciato in azienda oppure destinato a un fondo pensione integrativo, a seconda della scelta del lavoratore. 2. Come Viene Calcolato il TFR Il calcolo del TFR avviene in base a una formula stabilita dalla legge: TFR= Retribuzionelordaannua / 13,5 Questo valore viene poi rivalutato annualmente in base a un coefficiente di rivalutazione, che tiene conto del tasso di inflazione e di una parte fissa pari all'1,5%. Il coefficiente complessivo è: Coefficiente di Rivalutazione = 1,5%+75%dell′inflazione Pertanto, l’importo accantonato cresce ogni anno non solo per i nuovi accantonamenti ma anche per la rivalutazione dell’importo già accantonato. 3. Costo del TFR per le Aziende Il costo del TFR per le aziende italiane può essere analizzato sotto diversi aspetti: Accantonamento Annuale: Ogni anno, l’azienda deve accantonare una somma pari al 6,91% della retribuzione lorda di ogni dipendente. Questo rappresenta un costo immediato che, di fatto, riduce la liquidità a disposizione dell’impresa. Rivalutazione Annuale: Le somme accantonate devono essere rivalutate secondo il coefficiente legale, il che rappresenta un ulteriore impegno finanziario. Questo significa che il TFR accantonato continua a crescere anche se non viene immediatamente liquidato. Gestione Interna o Esterna: L’azienda può decidere di gestire il TFR internamente o esternamente. Nel primo caso, il capitale resta in azienda fino alla fine del rapporto di lavoro e può essere utilizzato come fonte di finanziamento. Se invece il lavoratore opta per la destinazione a un fondo pensione, l’azienda deve versare il TFR a tale fondo, perdendo così la disponibilità immediata del capitale. Cassa Depositi e Prestiti (CDP): Per le imprese con più di 50 dipendenti, il TFR non rimane in azienda, ma deve essere trasferito annualmente al fondo della Cassa Depositi e Prestiti, con un’uscita di liquidità costante. 4. Impatti Economici Sulle Aziende Il costo del TFR, sebbene normato, può avere implicazioni diverse a seconda delle dimensioni e della situazione finanziaria dell'azienda: Aziende di piccole dimensioni: Per le imprese più piccole, il TFR può rappresentare una risorsa importante, poiché l’accantonamento resta in azienda e può essere utilizzato per coprire necessità finanziarie a breve termine. Tuttavia, la necessità di disporre di liquidità immediata al termine del rapporto di lavoro può creare problemi di cassa se non adeguatamente pianificato. Aziende con più di 50 dipendenti: Le aziende più grandi devono trasferire il TFR alla CDP, il che significa una perdita diretta di risorse finanziarie utilizzabili. Questo può ridurre la capacità dell’impresa di finanziare internamente nuovi investimenti o di far fronte a momentanee esigenze di liquidità. Flessibilità finanziaria: L'accantonamento annuale del TFR rappresenta un impegno fisso e può essere considerato alla stregua di un costo del lavoro. Questo impatta sui margini operativi dell’azienda, specialmente in settori a bassa marginalità o durante periodi di crisi economica. 5. Vantaggi e Svantaggi per le Aziende Vantaggi: Se il TFR resta in azienda (sotto i 50 dipendenti), rappresenta una forma di autofinanziamento senza costi diretti di prestito o interessi. Non vi è un’uscita immediata di liquidità, poiché il pagamento avviene solo al termine del rapporto di lavoro. Svantaggi: La necessità di accantonare annualmente somme rilevanti può creare tensioni sulla liquidità aziendale, soprattutto per le aziende che già affrontano difficoltà finanziarie. Il trasferimento alla CDP (per le aziende sopra i 50 dipendenti) impone un’uscita certa di liquidità senza ritorni immediati. 6. Aspetti Fiscali del TFR Dal punto di vista fiscale, le aziende possono dedurre le somme accantonate per il TFR come costo nel bilancio annuale, il che riduce l’impatto complessivo sul risultato fiscale. Tuttavia, questo vantaggio viene controbilanciato dalla perdita di liquidità o dall'obbligo di trasferimento alla CDP. Conclusione Il TFR rappresenta un costo importante per le aziende italiane, sia in termini di liquidità che di gestione finanziaria. Per le aziende con meno di 50 dipendenti, il TFR può essere visto come una risorsa di autofinanziamento, ma richiede un’attenta pianificazione per evitare difficoltà finanziarie al momento della liquidazione. Per le imprese più grandi, l’obbligo di versamento alla CDP comporta una perdita diretta di liquidità che può limitare la flessibilità finanziaria. La gestione del TFR, dunque, è un elemento chiave nella strategia finanziaria di ogni impresa italiana.
Continua a leggereLe insidie della successione: cosa sapere
Scritto il 20.09.2024La successione ereditaria è un processo complesso che coinvolge aspetti legali, fiscali e relazionali. Le principali insidie della successione possono riguardare vari ambiti, tra cui: 1. Aspetti Legali - Conflitti tra eredi: La divisione dell'eredità può causare dispute tra i membri della famiglia, soprattutto se non vi è accordo sulla distribuzione dei beni o se il testamento non è chiaro. - Testamenti impugnabili: Un testamento può essere contestato per motivi formali (come mancanza di firme valide o testimoni) o sostanziali (ad esempio, se si ritiene che il testatore fosse incapace di intendere e di volere al momento della stesura). - Quote di legittima: Il diritto italiano garantisce ai cosiddetti "legittimari" (coniuge, figli, e in alcuni casi genitori) una quota minima dell'eredità. Se il testatore ha violato questa quota, gli eredi legittimari possono chiedere la "riduzione" delle disposizioni testamentarie per ottenere quanto di diritto. - Accettazione con beneficio di inventario: Se un erede accetta l'eredità senza chiedere il beneficio di inventario, può rispondere dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio personale. 2. Aspetti Fiscali - Tasse di successione: Sebbene in Italia le imposte di successione siano relativamente basse rispetto ad altri Paesi, possono comunque rappresentare una spesa rilevante, soprattutto per i patrimoni più consistenti. - Gestione dei beni immobili: Il trasferimento di beni immobili può comportare imposte aggiuntive come l'imposta catastale e l'imposta ipotecaria. La valutazione errata del valore di mercato di un immobile può portare a spese inaspettate o a conflitti tra gli eredi. - Debiti del defunto: Gli eredi possono ereditare anche i debiti del defunto. È importante verificare accuratamente la situazione patrimoniale del deceduto prima di accettare l'eredità. 3. Aspetti Relazionali - Tensioni familiari: La successione può far emergere conflitti latenti tra i membri della famiglia, con rivalità e risentimenti che possono intensificarsi. - Comunicazione insufficiente: Se il defunto non ha chiarito le sue intenzioni in modo esplicito (ad esempio, non redigendo un testamento o facendo donazioni poco trasparenti in vita), gli eredi possono trovarsi in disaccordo su come interpretare la volontà del defunto. - Esclusione di alcuni eredi: La decisione di escludere un familiare dall'eredità o di favorire un erede rispetto a un altro può generare contestazioni e fratture all'interno della famiglia. 4. Gestione del Patrimonio - Beni indivisibili: Se nell’eredità ci sono beni indivisibili (come immobili), può essere complicato decidere come distribuirli tra gli eredi. Questo può portare alla necessità di vendere i beni per poi dividere il ricavato. - Mancanza di liquidità: A volte il patrimonio ereditato può includere beni di valore (come immobili o opere d’arte) ma poca liquidità. Gli eredi potrebbero avere difficoltà a pagare le tasse di successione o altre spese correlate. 5. Internazionalità della Successione - Eredi o beni all'estero: Se il defunto possedeva beni all'estero o se alcuni eredi risiedono in Paesi diversi, possono sorgere complicazioni legali legate alla giurisdizione applicabile o alle norme fiscali straniere. Come prevenire queste insidie? - Redigere un testamento chiaro: Una pianificazione anticipata e dettagliata può evitare molti conflitti. È importante che il testamento sia conforme alle norme legali. - Conoscere la situazione patrimoniale: Verificare l’esistenza di eventuali debiti o ipoteche può proteggere gli eredi da sorprese indesiderate. - Consulenza legale e fiscale: Un avvocato esperto in successioni può fornire supporto nel rispettare le leggi e un consulente fiscale può aiutare a ridurre il peso delle imposte. Con una corretta pianificazione e assistenza, molte di queste insidie possono essere evitate o gestite in modo più efficace.
Continua a leggereCome può una donna raggiungere l'indipendenza economica?
Scritto il 12.09.2024Vista la limitata indipendenza economica delle donne in Italia, in termini di investimenti e risparmio, affidarsi a un consulente finanziario può essere fondamentale per diversi motivi: 1. Educazione Finanziaria Molte donne si sentono meno preparate rispetto agli uomini quando si tratta di investimenti, e un consulente finanziario può colmare questa lacuna. Offrendo formazione e consigli mirati, un professionista può aiutare a comprendere meglio i prodotti finanziari disponibili, le strategie di investimento e i rischi associati. 2. Pianificazione Personalizzata Ogni persona ha obiettivi finanziari unici, che si tratti di risparmiare per una casa, per l'istruzione dei figli o per la pensione. Un consulente può aiutare a creare un piano finanziario su misura che tenga conto di fattori come il reddito, il rischio e le aspirazioni personali. Questo è particolarmente utile per le donne, che potrebbero avere esigenze diverse dagli uomini, ad esempio una maggiore aspettativa di vita o carriere lavorative più discontinue. 3. Riduzione dell'Avversione al Rischio Le donne tendono ad essere più avverse al rischio negli investimenti, spesso limitandosi a strumenti finanziari conservativi come i conti di risparmio. Un consulente può aiutare a bilanciare la sicurezza con opportunità di crescita del capitale, suggerendo strategie di investimento adeguate alla propria tolleranza al rischio. 4. Indipendenza e Autonomia Farsi seguire da un consulente aiuta a sviluppare una maggiore indipendenza economica. Ricevendo consigli esperti e supporto continuo, le donne possono prendere decisioni finanziarie informate e diventare più autonome nella gestione dei propri soldi. 5. Gestione delle Fasi di Vita Le donne spesso affrontano transizioni finanziarie significative, come la maternità o la separazione/divorzio, che possono influenzare il loro reddito e risparmio. Un consulente può offrire supporto specifico per affrontare queste fasi, aiutando a riorganizzare il budget e garantire la stabilità finanziaria a lungo termine. In conclusione: Un consulente finanziario non solo offre competenze tecniche, ma funge anche da guida nel percorso verso una maggiore indipendenza economica. Affidarsi a un esperto può aiutare le donne a prendere il controllo del proprio futuro finanziario, costruire un piano solido e ottimizzare risparmi e investimenti, affrontando con fiducia le sfide economiche.
Continua a leggereFiglio, nipote, studenti, neo-assunti, minori, chi più di loro ha bisogno di una pensione di riserva?
Scritto il 26.05.2020E’ ormai certo che la pensione pubblica andrà integrata e per farlo c’è uno strumento mirato che genitori, zii, nonni possono attivare per figli e nipoti: il fondo pensione. Si tratta di uno strumento di investimento che è perfettamente indicato anche per i giovanissimi, dando il “meglio di sé” nel lunghissimo periodo ed essendo adatto ad ogni tipo di esigenza. I figli, nipoti minori, dovranno aderire come soggetti fiscalmente a carico, oppure dovranno essere aiutati dai genitori/nonni/zii semplicemente contribuendo al versamento al fondo pensione prescelto. In questo modo si ritroveranno un regalo utile e prezioso per non dire essenziale. Facciamo qualche esempio: Figlio fiscalmente a carico Nipote Figlio / nipote “parzialmente indipendente” Figlio fiscalmente a carico E’ possibile far aderire un figlio (minore o studente) in qualità di soggetto fiscalmente a proprio carico, a prescindere che sia iscritto anche il genitore (nel caso dei fondi pensione aperti e dei piani individuali pensionistici). Ma è troppo presto per un bambino? Non è mai troppo presto per costruire un risparmio utile e vantaggioso come una pensione integrativa. Il genitore costruisce non solo una pensione di scorta futura ma anche un capitale di protezione a cui il figlio potrà attingere in caso di necessità e per proteggere la futura famiglia. Iscrivendolo presto offre il tempo necessario per godere delle flessibilità del fondo pensione (8 anni) e per godere di un vantaggio fiscale maggiore (15 anni); l’aliquota che verrà applicata alla fine sulla prestazione pensionistica (15%), infatti, inizierà a scendere di 0,30 punti percentuali ogni anno a partire dal quindicesimo anno di partecipazione alla previdenza integrativa, arrivando fino al 9%. Regala un futuro “sconto” sulle tasse, perché una volta autonomo potrà avvalersi il figlio stesso della deducibilità fiscale dei contributi versati annualmente dal reddito IRPEF, nel frattempo se ne avvale il genitore stesso fino a un massimo di 5.164 euro. Con un orizzonte temporale molto lungo, la linea di investimento giusta e il meccanismo dell’interesse composto sulle performance contribuisce ad accrescere il risultato finale. Aiutare un nipote da parte di nonni e zii E’ più che appurato che il fondo pensione sia un regalo utile e prezioso. Nonni e zii possono senz’altro aiutare un nipote, sia ancora un bambino o uno studente con la complicità dei genitori, a contribuire al fondo pensione. Anche in questo caso valgono le casistiche per il beneficio o della deducibilità fiscale da parte del genitore o quello della detassazione totale di quanto versato direttamente per il nipote. Aiutare un figlio o un nipote neo-assunto Oggi come oggi muovendo i primi passi nel mondo del lavoro è probabile che il proprio figlio o nipote possa contare su un reddito ancora basso per la totale indipendenza. In questo caso se è un lavoratore dipendente può: versare il TFR maturando, senza quindi alcun esborso economico effettivo, scelta molto conveniente rispetto al mantenerlo in azienda contribuire eventualmente con quello che può unitamente all’aiuto di genitori, nonni o zii dedurre ogni anno dall’IRPEF i contributi versati Se invece è un libero professionista o un lavoratore autonomo non avrà il TFR, ma può contribuire per importi e frequenza a sua scelta, contando sull’aiuto della famiglia. A seconda che sia o meno in regime forfettario varrà o la detassazione totale dei contributi non dedotti o la deducibilità fiscale. Quanto ti serve per colmare il gap previdenziale? Studiamo insieme un'ipotesi di sviluppo di una pensione integrativa.
Continua a leggereI movimenti di Warren Buffet
Scritto il 21.05.2020La Berkshire Hathaway, quotata in Borsa, è la società di investimento di Warren Buffet. In tempo di covid ha registrato perdite per 50 miliardi di dollari e prezzi delle azioni in picchiata. Questa crisi ha fatto ricredere anche l’uomo d’oro di Wall Street Warren Buffet: se prima una delle sue convinzioni era basata sul fatto che un titolo azionario una volta comprato non lo avrebbe più venduto, che i titoli che entrano in portafoglio ci rimangono, oggi ha avuto la forza di cambiare opinione e la capacità di mutare strategia vendendo il cospicuo pacchetto azionario delle compagnie aere che aveva in portafoglio. L’oracolo di Omaha sembra voler rimanere per lo più liquido per il prossimo futuro. Facciamo un breve aggiornamento dei maggiori movimenti di portafoglio della Berkshire Hathaway: Notiamo solo un piccolo incremento delle posizioni delle Banche americane Us Bancorp e Pnc Financial. La vendita dei bancari come Goldman Sachs ha lo scopo di far rientrare al di sotto della soglia del 10% la presenza della Berkshire Hathaway come azionista nel Cda delle banche quotate in Borsa. Questo perchè, secondo la legge statunitense, nel caso in cui questa soglia superasse il 10%, soggetti come la Berkshire Hathaway verrebbero considerati una holding bancaria. Charlie Munger, vicepresidente della Berkshire Hathaway, dice: “vogliamo solo superare la tempesta, e preferiamo uscirne con una montagna di liquidità” …. Effettivamente l’incertezza di questo momento non ispira fiducia. Vista tutta questa liquidità che ha a disposizione ora il fondo, quali saranno le sue mosse prossimamente? Rientrerà negli stessi settori a prezzi più convenienti o cambierà proprio rotta?
Continua a leggerePERDERE I RISPARMI
Scritto il 11.05.2020Mi trovo spesso ad affrontare con i risparmiatori Il tema della PERDITA DI UNA BUONA FETTA DI RISPARMI, causa fai da te e trading online. Il “fai da te” è possibile, ma occorre istruirsi, applicarsi, non avere fretta, non seguire la massa (effetto gregge), fissare sempre degli obiettivi, e soprattutto conoscere le basi. Gli italiani e, soprattutto, le donne sanno poco di economia e finanza. Lo dimostrano studi e indagini. Giovani e meno giovani, tutti bocciati in educazione finanziaria”. Quando apro il giornale e mi imbatto in queste domande inviate dai lettori resto allibita. Perché? Perché tutto in solo prodotto? PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICARE! Una delle notizie più di spicco del weekend è l’oscuramento di 5 nuovi siti web, su ordine di Consob (di cui allego comunicato), che offrono abusivamente servizi finanziari. Nell’IT FORUM di Milano è stata evidenziata la crescita dell’utilizzo delle piattaforme di Trading Online. È evidente che il trading online è un terreno che offre, come pro, moltissime opportunità, ma di contro, può portare diversi rischi agli inesperti. Oltre il 70% delle persone che decidono di intraprendere questo percorso, utilizzando le piattaforme online, perdono i propri soldi. Il consiglio è sempre quello di istruirsi bene in merito prima di iniziare “la partita” … ed essere consapevoli dei rischi. La nostra ricchezza spesso rappresenta il lavoro e i sacrifici di una vita e quindi deve essere tutelata da ogni possibile rischio che in questo periodo storico può incombere su di essa vista la situazione eccezionale che stiamo vivendo. LA MANCANZA DI INFORMAZIONE VI PORTA A CADERE NELL’IGNOTO. UNA BUONA CONSULENZA VI FARA’ RAGGIUNGERE I VOSTRI OBIETTIVI.
Continua a leggereFASE 2: INTERROGATIVI SUL RISPARMIO
Scritto il 08.05.2020Durante il lockdown in tutti i mercati finanziari si è verificato un crollo dei prezzi. L’Italia prova a ripartire seguendo una progressiva riduzione delle misure applicate in quarantena, da lunedì siamo entrati in fase 2. In questo bagliore di speranza portato dalla fase 2, avete pensato se il vostro portafoglio è adeguato e che in quanto tempo si riprenderà? Come successo con la crisi del 2008, tanti portafogli si riprenderanno in tempi brevissimi, ma tanti non riusciranno a riprendersi perché non avranno la capacità di adattarsi a questa nuova realtà e anche perché da sempre hanno standard di efficienza mediocri. Una finestra sul mondo finanziario? Sicuramente abbiamo già qualche indicazione dal fatto che alcuni settori e asset stanno performando meglio di altri e stanno tornando ai livelli di pre-covid19. Nella fase 1 l’incertezza ha dominato i mercati, ha raggiunto livelli massimi facendo i conti con una pandemia senza precedenti. Ecco perché le Banche Centrali e i governi hanno cercato di placarla fornendo un supporto quasi illimitato all’economia per scongiurare una recessione…. che malgrado gli aiuti ci sarà. Per la fase 2 il Governo ha preparato una strategia sulla base delle ricerche e degli studi fatti durante la quarantena; e i risparmiatori cosa devono fare? Sicuramente esaminare i possibili scenari futuri e, come anticipato, verificare se il suo portafoglio ha le caratteristiche per riprendersi e cavalcare la risalita dopo la crisi. Chi legge “esaminare i possibili scenari di mercato futuri” penserà che il compito non è facile per diversi motivi: ci troviamo ancora in una condizione quasi sconosciuta, le incognite e gli interrogativi sono molteplici, il ruolo delle emozioni, le cattive abitudini. Vediamo quali sono le principali incognite: Le aziende più indebitate e i paesi emergenti riusciranno ad uscire incolumi dalla crisi oppure ci sarà un boom di fallimenti? Riuscirà il prezzo del petrolio a tornare ai livelli minimi richiesti dalle compagnie petrolifere per continuare le estrazioni? Che tipo di risalita potremmo aspettarci? Il PIl? Quale sarà il reale impatto sull’economia in termini di perdita di prodotto interno lordo? I rendimenti obbligazionari nel medio termine verranno spinti in alto dall’emissione di una quantità enorme di debito pubblico per fronteggiare l’emergenza? E’ veramente importante per il risparmiatore esaminare a fondo e subito il proprio portafoglio. Un consiglio: fatevi aiutare da un esperto, in questo momento il fai da te è sconsigliato. Se vuoi parlarne io sono a tua completa disposizione.
Continua a leggereLa tutela patrimoniale
Scritto il 28.04.2020In molti ancora oggi si domandano perché la PIANIFICAZIONE DEL PATRIMONIO FAMILIARE nelle sue varie sfumature sia importante. Fino a qualche anno fa era tipica solo della dimensione aziendale. Oggi? Oggi è cruciale anche dal punto di vista familiare. Quali sono gli obiettivi di una pianificazione patrimoniale? Salvaguardare l’interesse proprio e della propria famiglia nel tempo, evitare dispersioni del patrimonio, evitare sovraindebitamento e situazioni di difficoltà per i famigliari. Rispetto al passato, il concetto di FAMIGLIA è cambiato, l’evoluzione ci ha portato ai “nuovi modelli di famiglie”, non esiste più solo la “famiglia tradizionale”, anche se la Legge riconosce ancora come fondamento della famiglia il matrimonio. MATRIMONIO Secondo l’art.143 c.c. i coniugi sono tenuti a contribuire ai bisogni della famiglia in base alle proprie sostanze e capacità di lavoro professionale o casalingo. E’ molto importante sapere che i rapporti patrimoniali sono influenzati dalla scelta del REGIME PATRIMONIALE per i coniugi. Ricordiamo che durante il ciclo di vita della famiglia i coniugi possono decidere di separarsi o divorziare. Per la pianificazione dell’assetto patrimoniale di una famiglia o di un individuo occorre dunque tener conto: Della scelta del regime patrimoniale Delle conseguenze che potrebbe avere la separazione/divorzio rispetto ai beni ed alle proprietà comuni Dell’eventuale dovere di uno dei coniugi di corrispondere alimenti o mantenimento UNIONE CIVILE Le unioni civili e le convivenze di fatto non prevedono il negozio giuridico del matrimonio. Oggi viene considerata famiglia di fatto quella che ha lo stesso contenuto di convivenza che è alla base del matrimonio. Per il regime patrimoniale valgono le stesse regole del matrimonio (comunione o separazione dei beni). CONVIVENZA I conviventi di fatto sono per la legge due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. La convivenza deve risultare dall’anagrafe del comune di residenza. Il contratto di convivenza permette di regolare i rapporti economici e patrimoniali e di scegliere il regime della comunione dei beni. La scelta degli strumenti assicurativo-finanziari per la tutela e protezione del patrimonio rappresenta un nodo cruciale nella vita finanziaria di ciascun cliente, è importante scegliere accuratamente per una pianificazione finanziaria accurata e previdente. L’evolversi dei nuovi assetti famigliari, delle leggi che li regolano, le diverse soluzioni finanziarie, portano alla necessità di un intervento della figura professionale del CONSULENTE FINANZIARIO, che faccia emergere i bisogni inespressi del cliente e che gli trasmetta la cultura della pianificazione successoria. Solo un consulente preparato e informato sui cambiamenti normativi e fiscali sarà in grado di fornire alla propria clientela un servizio continuamente rinnovato capace di cogliere le diverse esigenze al fine di costruire una pianificazione patrimoniale idonea e su misura.
Continua a leggereDove andrà la quotazione dell’ORO nei prossimi mesi di incertezza economica?
Scritto il 24.04.2020Cambiando canale ieri sera, la mia attenzione viene catturata dalla serie TV “la febbre dell’oro”. Dei moderni “minatori” ancora alla ricerca dell’oro, che alla fine della stagione tirano le somme sperando di vendere al prezzo più alto. …Prezzo più alto… mi riallaccio a questo per verificare oggi come sono le stime 2020 sul prezzo dell’oro. Sono, secondo gli esperti, in continua evoluzione, perché per il contenimento definitivo del coronavirus si dovrà attendere ancora a lungo. Con il passare degli anni l’oro ha sempre mantenuto il suo potere d’acquisto a lungo termine, anche in situazioni particolari. Come vediamo nel grafico, da gennaio in poi la quotazione ha messo a segno ottime performance. In queste situazioni di incertezza e volatilità dei mercati l’oro può essere una potenziale alternativa. Nonostante il metallo giallo non sia considerato come un investimento privo di rischio, è spesso utilizzato quando le condizioni di mercato sono più incerte o più volatili. L’oro viene considerato uno strumento molto utile per diversificare i portafogli, di solito si comporta molto bene quando le azioni scendono. Con il tracollo del prezzo del petrolio e l’aumento mondiale dei contagiati di coronavirus cosa è successo in casa degli investitori? Si è registrata una corsa verso la liquidità. Gli investitori lo utilizzano come una sorta di “assicurazione” per proteggere il capitale dai rischi e anche dall’inflazione. Nei prossimi mesi di incertezza economica, favorito anche dai tassi a zero, sarà ancora lui il bene di rifugio più affidabile. Ma è il momento giusto per entrare sul mercato? Oggi i prezzi sono molto alti (1755$), dovuti all’eccessivo entusiasmo. Chi ha obiettivi di lungo termine potrebbe aspettare la prima correzione di mercato per sfruttare l’occasione di comprare a prezzi più interessanti. Secondo le proiezioni degli esperti il prezzo dovrebbe raggiungere 1900$ … i più ottimisti lo vedono a 3000$ entro il 2022…
Continua a leggerePatrimoniale presto o tardi?
Scritto il 14.04.2020L'Italia ricorda più d'una di patrimoniale: a partire dal 1919 la prima introdotta dal governo Nitti, passando per le due del 1936 per la Guerra d’Etiopia e del 1940 per la Seconda Guerra mondiale, la quarta fu quella della repubblica del 1947 per la ricostruzione. In tempi più recenti si ha avuto una patrimoniale nel 1992, quando il Governo Amato, che temeva un crack finanziario introdusse nel corso di una notte un prelievo straordinario sui conti correnti del 6 per mille. Ultima della lista l'imposta di bollo sulle attività finanziarie e l'estensione dell'Ici-Imu sull'abitazione principale introdotte nel 2012 dal Governo Monti. Cos’è la patrimoniale? È un’imposta che colpisce il patrimonio, sia mobile che immobile: denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni. Può colpire sia le persone fisiche che quelle giuridiche e può essere fissa o variabile. Oggi il governo ha avanzato la proposta della “COVID-TAX”, fatta passare per un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, per gli anni 2020 e 2021, che i risparmiatori con redditi superiori a 80.000 euro dovranno versare. La “covid-tax” verrà calcolata sulla parte eccedente la soglia degli 80.000 euro con criterio proporzionale. Per la somma versata dai contribuenti si ipotizza la DEDUCIBIITA’, e andrà da poche centinaia di euro fino a decine di migliaia di euro per i redditi superiori il milione…. Si parla di 1,3 miliardi annui di entrate. La tassa sarebbe pari a 200 euro, con la possibilità di detrarre 90 euro per il primo scaglione. Quali sarebbero le altre aliquote? chi guadagna da 90mila a 100mila euro pagherebbe di 331 euro al netto della deducibilità; chi guadagna da 100mila a 120mila euro pagherebbe 718 euro; chi guadagna da 120mila a 150mila euro pagherebbe 1.408 euro; chi guadagna da 150mila a 200mila euro pagherebbe 2.512 euro; chi guadagna da 200mila a 300mila euro pagherebbe 4.583 euro; chi guadagna da 300mila a 500mila euro pagherebbe 9.276 euro; chi guadagna da 500mila a un milione pagherebbe 54.001 euro. Può essere considerata la migliore proposta per risollevare un’economia stremata dai colpi inferti dal lockdown? In questo paese attanagliato da un'infinità di tasse e tributi incombe lo spettro di un nuovo prelievo di soldi sui nostri conti correnti. Le classi di reddito dei contribuenti italiani – Dichiarazioni 2018 su redditi 2017. Fonte: Dipartimento Finanze del Ministero Economia.
Continua a leggerePianifica il tuo futuro con un piano di accumulo
Scritto il 08.04.2020Mi capita spesso di proporre ai clienti e non un piano di accumulo come strumento di pianificazione nel lungo periodo, per centrare gli obiettivi fissati lungo il ciclo della vita. Pianificare il futuro è oggi più che mai indispensabile. Pianificare per il matrimonio, per integrare la pensione, per finanziare gli studi dei figli, per l’acquisto della macchina, della seconda casa… Le domande che mi vengono rivolte di solito sono: come funziona? Quali sono i vantaggi? Quanto tempo deve durare? Posso gestirlo autonomamente? Il PAC è sicuramente uno strumento utile per la persona che desidera mettere da parte delle somme di denaro, entrando fin da subito nel mercato dei capitali e per l’investitore che preferisce mitigare il rischio di errore nel timing dell’investimento, accettando delle performance meno positive in fase di crescita delle quotazioni. Il PAC (Piano di Accumulo) è una strategia utilizzatissima di investimento in Fondi Comuni, da qualche tempo attivabile anche in ETF. Quali sono i vantaggi della strategia? Funziona automaticamente tramite un versamento costante (esempio 100 €/mese) a scadenze costanti (es. il 02 di ogni mese) sempre sullo stesso titolo. L’investimento “diluito” nel tempo rappresenta una efficace forma di diversificazione, perché permette all’investitore di comprare durante tutte tre le fasi di mercato: il rialzo, il ribasso, la fase laterale di incertezza. Elimina completamente l’emotività del sottoscrittore che deve infatti comprare meccanicamente alla data stabilita senza nessun impegno di tempo (lo effettuerà automaticamente dando un ordine di addebito permanente alla sua banca) senza curarsi di prendere decisioni se il titolo sale o scende La si può applicare anche con somme piccolissime, es. 50 €/mese ed è quindi ottima per impiegare il risparmio mensile Puoi modificare o sospendere l’investimento in qualsiasi momento e senza costi aggiuntivi. Puoi anche riscattare in tutto o in parte il controvalore di quanto accumulato sino a quel momento Il PAC è una strategia molto valida soprattutto nel lungo termine (8-10 anni!). Nel breve il risultato può essere aleatorio, volendo ad esempio disinvestire dopo 2 anni, sarà sicuramente possibile farlo ma il nostro investimento potrebbe essere in guadagno tanto quanto in perdita. Prima di sottoscrivere un Pac è fondamentale individuare la propria capacità di risparmio e solo dopo scegliere l’importo della rata, la durata e la frequenza dei versamenti. Se, per esempio, si vuole raccogliere un gruzzoletto per pagare il master dei figlio che tra qualche anno consulterà gli studi universitari, si può partire dalla cifra necessaria per centrare l’obiettivo e poi calcolare, con delle ipotesi sui rendimenti dei mercati, quale risparmio periodico va dedicato al piano di accumulo. Ci si può aiutare anche con i calcolatori e i simulatori che banche e intermediari mettono a disposizione sul web per il risparmiatore. Oltre alla capacità di risparmio, però, anche l’orizzonte temporale è importante per una corretta allocazione dei propri risparmi. Anche una volta individuata la capacità di risparmio, l’ammontare della rata, la frequenza dei versamenti, l’orizzonte temporale e lo strumento in cui investire, però, il lavoro del risparmiatore non è finito. È fondamentale tenere sempre sotto controllo il piano di accumulo, verificandone l’andamento, i rendimenti e i costi applicati. Comunque, gli operatori producono rendiconti periodici della movimentazione e della posizione accumulata, oltre a mettere a disposizione dei clienti dei sistemi online per consultare posizione, movimenti e rendimenti. La grande confusione che ha travolto i mercati e l’incertezza continua ha riaperto il dibattito sull’opportunità di affidarsi all’investimento in piccole dosi, al piano di accumulo (Pac). Gli investitori più attivi vogliono infatti capire se il ribasso abbia aperto (oppure no) nuove opportunità di investimento sulle Borse e sui mercati obbligazionari. Nessuno può dire con certezza se questa è un’ondata di pessimismo esagerata e se i mercati sono già sulla via del rilassamento, o se vedremo di peggio. Alla luce di queste considerazioni le gesta dei piani di accumulo iniziati dopo le ultime tre grandi crisi (2000,2008 e 20111) possono diventare interessanti. «Investire gradualmente è tendenzialmente meno rischioso»
Continua a leggereEMOTIVITA' E CONSULENZA
Scritto il 06.12.2019Le scelte di portafoglio delle famiglie possono essere condizionate dalla conoscenza dell'esistenza stessa di determinati prodotti e strumenti finanziari. Le abitudini oer anni hanno portato i risparmiatori a compiere gli stessi "gesti", le stesse scelte piuttosto che rinnovarsi attraverso soluzioni finanziariamente più moderne e diversificando il rischio concentrato spesso in una o al massimo due forme di impiego del proprio risparmio. Basti pensare che la caratteristica unica e distintiva del portafoglio degli italiani è l'investimento in obbligazioni, e non trova eguali come peso nelle altre economie sviluppate. Le persone comuni quando devono effettuare delle valutazioni e non hanno conoscenze e competenze adeguate o semplicemente non hanno tempo, adottano di solito delle SCORCIATOIE di ragionamento più semplici e veloci di un'analisi mirata. Le scorciatoie sono basate sull'intuizione e si basano solo su alcuni indizi che potano a trarre delle conclusioni affrettate. I più esperti invece basano la valutazione del rischio sul numero di eventi futuri che si aspettano. Il mondo della finanza cambia e cambia anche il trade off rischio-rendimento. L'investitore si muove in base alle nuove opportunità. L'esigenza maggiore diventa quella di affidarsi a persone competenti per gestire i risparmi. Secondo la Consob ancora oggi alcuni individui non identificano nella consulenza e nella gestione di portafoglio servizi con un alto livello di tutela, per effetto dell'oobligo della valutazione di adeguatezza dei prodotti al profilo dei clienti. Con l'introduzione della MIFID II il ruolo del consulente finanziario è sempre più accostato ai temi della consulenza patrimoniale la quale include tutti i presupposti guida: protezione diversificazione e remunerazione dell'intera ricchezza del cliente. Quali sono gli errori da non commettere? In questi tempi di incertezza in cui si profilano all'orizzonte cambiamenti anche dirompenti è necessario NON PERDERE DI VISTA I PROPRI OBIETTIVI, INDIVIDUARE I BISOGNI, DIVERSIFICARE.
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