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Come ottimizzare le minusvalenze prima della scadenza di fine anno
Scritto il 05.11.2024Gestire le minusvalenze in scadenza a fine anno è una strategia importante per ottimizzare la fiscalità degli investimenti. Le minusvalenze si verificano quando un investimento è stato venduto a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto, generando una perdita finanziaria che può essere compensata fiscalmente solo entro un certo periodo. In Italia, la normativa fiscale prevede che le minusvalenze siano compensabili con le plusvalenze di capitale (cioè i guadagni realizzati con la vendita di investimenti a un prezzo più alto rispetto a quello d'acquisto) per un periodo massimo di quattro anni dalla loro realizzazione. Vediamo come ottimizzare al meglio questa possibilità. 1. Identificare le minusvalenze in scadenza Entro la fine dell'anno, è fondamentale identificare le minusvalenze in scadenza, ossia quelle registrate esattamente quattro anni fa e che, se non compensate entro il 31 dicembre, non saranno più utilizzabili. Per farlo, è consigliabile consultare il proprio estratto conto fiscale, spesso disponibile sulla piattaforma di investimento o presso l'intermediario finanziario (banca o broker), e verificare se ci sono minusvalenze in scadenza. 2. Analizzare le plusvalenze disponibili Una volta individuate le minusvalenze in scadenza, è importante fare un bilancio delle plusvalenze potenziali, ovvero dei guadagni realizzati o realizzabili sugli investimenti in portafoglio. Per esempio, se si possiedono titoli azionari o fondi che hanno registrato un apprezzamento rispetto al prezzo d'acquisto, potrebbe essere vantaggioso considerarne la vendita prima della fine dell'anno, in modo da generare plusvalenze compensabili con le minusvalenze in scadenza. 3. Vendere gli investimenti in guadagno per compensare le perdite Se si hanno plusvalenze potenziali, una strategia comune è vendere gli investimenti in guadagno per compensare le minusvalenze in scadenza. Così facendo, si può ridurre o annullare l'impatto fiscale delle plusvalenze, usando le minusvalenze accumulate negli anni precedenti. Tuttavia, è essenziale valutare con attenzione se la vendita è vantaggiosa dal punto di vista del portafoglio: vendere un titolo di valore solo per ottimizzare la fiscalità potrebbe essere controproducente in termini di strategia d'investimento. 4. Attenzione alla compensazione tra diverse tipologie di reddito finanziario La normativa italiana prevede che solo le minusvalenze derivanti dalla vendita di attività finanziarie siano compensabili con plusvalenze di natura simile, cioè derivanti da vendite di altre attività finanziarie. Non possono, invece, essere compensate con altri tipi di redditi, come dividendi o cedole (a meno che non siano considerati redditi diversi per natura). Pertanto, è importante assicurarsi che le operazioni che si intendono fare per compensare le minusvalenze siano idonee per la compensazione. 5. Effettuare le operazioni entro il 31 dicembre Per sfruttare le minusvalenze in scadenza, è fondamentale chiudere tutte le operazioni entro il 31 dicembre. Solo così le minusvalenze saranno riconosciute fiscalmente nell’anno in corso e potranno essere compensate con le plusvalenze ottenute nello stesso periodo. Per evitare inconvenienti dell’ultimo minuto, è consigliabile effettuare le operazioni qualche giorno prima della fine dell'anno, considerando i tempi tecnici degli intermediari finanziari. 6. Pianificazione fiscale a lungo termine Infine, una buona gestione delle minusvalenze dovrebbe rientrare in una pianificazione fiscale più ampia e a lungo termine. In questo contesto, può essere utile valutare le proprie strategie d'investimento anche in base alle possibilità di compensazione fiscale. Ad esempio, un portafoglio diversificato in grado di generare periodicamente plusvalenze (attraverso la vendita programmata di alcuni investimenti) può facilitare la compensazione delle minusvalenze e ridurre l'impatto fiscale nel tempo. Ecco alcuni consigli finali: Consultare un esperto fiscale: le normative fiscali possono essere complesse, e la consulenza di un esperto può aiutare a ottimizzare la gestione delle minusvalenze. Monitorare periodicamente il portafoglio: un controllo regolare aiuta a tenere traccia delle minusvalenze, evitando situazioni in cui vadano in scadenza senza essere utilizzate. Valutare l'impatto delle operazioni sul portafoglio: è importante ricordare che l'obiettivo primario degli investimenti dovrebbe essere la crescita patrimoniale nel tempo; le decisioni fiscali vanno integrate con la strategia complessiva, non guidate esclusivamente dall'ottimizzazione fiscale. In conclusione Gestire correttamente le minusvalenze in scadenza a fine anno può consentire di ridurre notevolmente il carico fiscale sui guadagni di capitale. Con una pianificazione fiscale attenta, l'analisi delle plusvalenze disponibili e l'assistenza di un professionista, è possibile sfruttare al massimo le opportunità di compensazione fiscale, ottimizzando così la performance complessiva del portafoglio.
Continua a leggereAnalisi delle elezioni Usa e il loro effetto sugli asset
Scritto il 15.10.2024Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti hanno sempre un impatto significativo sui mercati finanziari globali, influenzando non solo l'economia americana ma anche quella mondiale. L'incertezza politica che accompagna le elezioni, insieme ai cambiamenti potenziali nelle politiche economiche e fiscali, può creare volatilità sui mercati e portare a cambiamenti strutturali in settori specifici dell'economia. Vediamo quali sono i principali settori e asset che potrebbero risentire delle elezioni presidenziali negli USA. 1. Settore energetico: rinnovabili vs fossili La politica energetica rappresenta uno dei campi più sensibili alle elezioni USA, poiché i due principali partiti, Democratici e Repubblicani, hanno visioni opposte. Democratici: tradizionalmente, i Democratici sono favorevoli a politiche ambientali più stringenti e a un supporto massiccio per le energie rinnovabili. In caso di vittoria, possiamo aspettarci incentivi fiscali per l'energia pulita, un'accelerazione della transizione verso l'elettrificazione dei trasporti, e una possibile riduzione del supporto ai combustibili fossili. Questo potrebbe beneficiare aziende legate all'energia solare, eolica e al settore dell'efficienza energetica. Repubblicani: invece, i Repubblicani sono generalmente più favorevoli a politiche energetiche che sostengono l'industria del petrolio e del gas. Un loro successo elettorale potrebbe tradursi in una deregolamentazione ambientale e in un rafforzamento dell'industria fossile. I mercati del petrolio e del gas naturale potrebbero reagire positivamente, mentre le aziende delle energie rinnovabili potrebbero subire una battuta d'arresto. 2. Settore sanitario Il settore sanitario è un altro punto centrale di differenza tra le due formazioni politiche, con impatti diretti sulle aziende farmaceutiche, assicurative e su quelle legate all'healthcare in generale. Democratici: sostengono l'espansione di programmi pubblici come il Medicare, la regolamentazione dei prezzi dei farmaci e una maggiore accessibilità ai servizi sanitari. In caso di una loro vittoria, ci si aspetta una maggiore regolamentazione sul settore farmaceutico, con impatti negativi sui prezzi delle azioni delle big pharma, ma con un potenziale beneficio per aziende legate alla sanità pubblica e a startup innovative nel campo della salute. Repubblicani: promuovono un approccio più orientato al mercato, favorendo una minore regolamentazione e mantenendo il settore sanitario in gran parte privatizzato. Questo potrebbe giovare alle compagnie assicurative e ai grandi gruppi farmaceutici. 3. Settore tecnologico La tecnologia è un altro settore critico, che può subire impatti diversi a seconda della vittoria di uno o dell'altro candidato. Democratici: i Democratici potrebbero spingere per una maggiore regolamentazione delle Big Tech, affrontando temi come l'antitrust, la privacy dei dati e l'uso dell'intelligenza artificiale. Aziende come Google, Facebook e Amazon potrebbero essere soggette a maggiore controllo e potenzialmente a una separazione delle attività in caso di politiche antitrust più aggressive. Tuttavia, startup tecnologiche più piccole e aziende impegnate nello sviluppo di tecnologie pulite o green tech potrebbero beneficiare di incentivi governativi. Repubblicani: tradizionalmente più favorevoli a politiche di deregolamentazione, una loro vittoria potrebbe mantenere la crescita delle Big Tech relativamente incontrollata. Tuttavia, potrebbe esserci un aumento delle tensioni geopolitiche con la Cina, impattando sulle aziende legate alla produzione di hardware e semiconduttori. 4. Difesa e spesa pubblica La spesa per la difesa rappresenta un altro settore chiave che può subire fluttuazioni significative. Repubblicani: storicamente favorevoli a un aumento della spesa militare, una loro vittoria potrebbe rafforzare i titoli del settore della difesa. Democratici: pur non essendo contrari alla spesa per la difesa, tendono a dare priorità a settori come infrastrutture, sanità e welfare sociale, che potrebbero sottrarre risorse all'espansione militare. Tuttavia, aziende legate all'innovazione tecnologica in ambito difensivo, come quelle specializzate in cybersecurity o tecnologie avanzate, potrebbero comunque beneficiare. 5. Mercati azionari e obbligazionari Le elezioni presidenziali tendono a creare volatilità sui mercati finanziari in generale, con effetti immediati su azioni e obbligazioni. Mercati azionari: storicamente, le azioni tendono a subire fluttuazioni durante il ciclo elettorale, con maggiore volatilità nei mesi precedenti le elezioni a causa dell'incertezza politica. Una vittoria dei Democratici potrebbe portare a una correzione dei titoli di settori più regolamentati (come farmaceutico e tech), mentre una vittoria Repubblicana potrebbe favorire settori legati all'energia e alla difesa. Tuttavia, il mercato azionario potrebbe rispondere positivamente a una riduzione dell'incertezza una volta che i risultati saranno chiari, indipendentemente dal vincitore. Obbligazioni: una vittoria dei Democratici potrebbe portare a una maggiore spesa pubblica e, potenzialmente, a un aumento del debito federale, che potrebbe influire negativamente sui rendimenti delle obbligazioni. D'altra parte, una politica economica di espansione fiscale potrebbe spingere l'inflazione, con conseguenze sui tassi di interesse a lungo termine. I Repubblicani, invece, potrebbero favorire una politica di contenimento del debito e minori stimoli fiscali, mantenendo i rendimenti obbligazionari relativamente stabili. 6. Valute e oro Le elezioni USA influenzano anche i mercati valutari e delle materie prime come l'oro. Valuta USA (Dollaro): la moneta americana tende a essere sensibile ai risultati elettorali. Un'amministrazione più favorevole a politiche fiscali espansive potrebbe portare a una svalutazione del dollaro, mentre politiche fiscali restrittive o orientate al libero mercato potrebbero rafforzare la valuta. Oro: l'oro, considerato un bene rifugio, potrebbe vedere un aumento della domanda durante l'incertezza politica pre-elettorale. Se i mercati finanziari dovessero diventare volatili o ci fosse una percezione di rischio economico post-elettorale, l'oro potrebbe essere visto come un'ancora di sicurezza. Conclusioni Le elezioni presidenziali USA del 2024 avranno un impatto significativo su molti settori dell'economia e sugli asset finanziari globali. La reazione dei mercati dipenderà in gran parte dalle politiche economiche che verranno adottate dal nuovo governo, con settori come energia, sanità, tecnologia e difesa particolarmente sensibili. Gli investitori dovrebbero prepararsi a una fase di volatilità nei mesi che precedono le elezioni e monitorare attentamente l'evolversi del contesto politico per adeguare le loro strategie d'investimento in modo tempestivo.
Continua a leggereIl Costo del TFR per le Aziende Italiane: Un'Analisi Approfondita
Scritto il 01.10.2024Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è una delle componenti più rilevanti del rapporto di lavoro in Italia, poiché rappresenta una somma che il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore alla fine del rapporto lavorativo, sia per licenziamento, dimissioni o pensionamento. Dal punto di vista delle aziende, il TFR costituisce un obbligo finanziario, ma al contempo, un’opportunità di gestione dei flussi di cassa. Esaminiamo nel dettaglio quanto costa effettivamente il TFR per le aziende italiane e quali sono le implicazioni economiche. 1. Cos’è il TFR e Come Funziona Il TFR, comunemente noto come "liquidazione", è una forma di retribuzione differita. L'azienda accantona annualmente una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda del dipendente, che viene poi rivalutata e resa disponibile al termine del rapporto di lavoro. La legge stabilisce che il TFR può essere lasciato in azienda oppure destinato a un fondo pensione integrativo, a seconda della scelta del lavoratore. 2. Come Viene Calcolato il TFR Il calcolo del TFR avviene in base a una formula stabilita dalla legge: TFR= Retribuzionelordaannua / 13,5 Questo valore viene poi rivalutato annualmente in base a un coefficiente di rivalutazione, che tiene conto del tasso di inflazione e di una parte fissa pari all'1,5%. Il coefficiente complessivo è: Coefficiente di Rivalutazione = 1,5%+75%dell′inflazione Pertanto, l’importo accantonato cresce ogni anno non solo per i nuovi accantonamenti ma anche per la rivalutazione dell’importo già accantonato. 3. Costo del TFR per le Aziende Il costo del TFR per le aziende italiane può essere analizzato sotto diversi aspetti: Accantonamento Annuale: Ogni anno, l’azienda deve accantonare una somma pari al 6,91% della retribuzione lorda di ogni dipendente. Questo rappresenta un costo immediato che, di fatto, riduce la liquidità a disposizione dell’impresa. Rivalutazione Annuale: Le somme accantonate devono essere rivalutate secondo il coefficiente legale, il che rappresenta un ulteriore impegno finanziario. Questo significa che il TFR accantonato continua a crescere anche se non viene immediatamente liquidato. Gestione Interna o Esterna: L’azienda può decidere di gestire il TFR internamente o esternamente. Nel primo caso, il capitale resta in azienda fino alla fine del rapporto di lavoro e può essere utilizzato come fonte di finanziamento. Se invece il lavoratore opta per la destinazione a un fondo pensione, l’azienda deve versare il TFR a tale fondo, perdendo così la disponibilità immediata del capitale. Cassa Depositi e Prestiti (CDP): Per le imprese con più di 50 dipendenti, il TFR non rimane in azienda, ma deve essere trasferito annualmente al fondo della Cassa Depositi e Prestiti, con un’uscita di liquidità costante. 4. Impatti Economici Sulle Aziende Il costo del TFR, sebbene normato, può avere implicazioni diverse a seconda delle dimensioni e della situazione finanziaria dell'azienda: Aziende di piccole dimensioni: Per le imprese più piccole, il TFR può rappresentare una risorsa importante, poiché l’accantonamento resta in azienda e può essere utilizzato per coprire necessità finanziarie a breve termine. Tuttavia, la necessità di disporre di liquidità immediata al termine del rapporto di lavoro può creare problemi di cassa se non adeguatamente pianificato. Aziende con più di 50 dipendenti: Le aziende più grandi devono trasferire il TFR alla CDP, il che significa una perdita diretta di risorse finanziarie utilizzabili. Questo può ridurre la capacità dell’impresa di finanziare internamente nuovi investimenti o di far fronte a momentanee esigenze di liquidità. Flessibilità finanziaria: L'accantonamento annuale del TFR rappresenta un impegno fisso e può essere considerato alla stregua di un costo del lavoro. Questo impatta sui margini operativi dell’azienda, specialmente in settori a bassa marginalità o durante periodi di crisi economica. 5. Vantaggi e Svantaggi per le Aziende Vantaggi: Se il TFR resta in azienda (sotto i 50 dipendenti), rappresenta una forma di autofinanziamento senza costi diretti di prestito o interessi. Non vi è un’uscita immediata di liquidità, poiché il pagamento avviene solo al termine del rapporto di lavoro. Svantaggi: La necessità di accantonare annualmente somme rilevanti può creare tensioni sulla liquidità aziendale, soprattutto per le aziende che già affrontano difficoltà finanziarie. Il trasferimento alla CDP (per le aziende sopra i 50 dipendenti) impone un’uscita certa di liquidità senza ritorni immediati. 6. Aspetti Fiscali del TFR Dal punto di vista fiscale, le aziende possono dedurre le somme accantonate per il TFR come costo nel bilancio annuale, il che riduce l’impatto complessivo sul risultato fiscale. Tuttavia, questo vantaggio viene controbilanciato dalla perdita di liquidità o dall'obbligo di trasferimento alla CDP. Conclusione Il TFR rappresenta un costo importante per le aziende italiane, sia in termini di liquidità che di gestione finanziaria. Per le aziende con meno di 50 dipendenti, il TFR può essere visto come una risorsa di autofinanziamento, ma richiede un’attenta pianificazione per evitare difficoltà finanziarie al momento della liquidazione. Per le imprese più grandi, l’obbligo di versamento alla CDP comporta una perdita diretta di liquidità che può limitare la flessibilità finanziaria. La gestione del TFR, dunque, è un elemento chiave nella strategia finanziaria di ogni impresa italiana.
Continua a leggereLe insidie della successione: cosa sapere
Scritto il 20.09.2024La successione ereditaria è un processo complesso che coinvolge aspetti legali, fiscali e relazionali. Le principali insidie della successione possono riguardare vari ambiti, tra cui: 1. Aspetti Legali - Conflitti tra eredi: La divisione dell'eredità può causare dispute tra i membri della famiglia, soprattutto se non vi è accordo sulla distribuzione dei beni o se il testamento non è chiaro. - Testamenti impugnabili: Un testamento può essere contestato per motivi formali (come mancanza di firme valide o testimoni) o sostanziali (ad esempio, se si ritiene che il testatore fosse incapace di intendere e di volere al momento della stesura). - Quote di legittima: Il diritto italiano garantisce ai cosiddetti "legittimari" (coniuge, figli, e in alcuni casi genitori) una quota minima dell'eredità. Se il testatore ha violato questa quota, gli eredi legittimari possono chiedere la "riduzione" delle disposizioni testamentarie per ottenere quanto di diritto. - Accettazione con beneficio di inventario: Se un erede accetta l'eredità senza chiedere il beneficio di inventario, può rispondere dei debiti del defunto anche con il proprio patrimonio personale. 2. Aspetti Fiscali - Tasse di successione: Sebbene in Italia le imposte di successione siano relativamente basse rispetto ad altri Paesi, possono comunque rappresentare una spesa rilevante, soprattutto per i patrimoni più consistenti. - Gestione dei beni immobili: Il trasferimento di beni immobili può comportare imposte aggiuntive come l'imposta catastale e l'imposta ipotecaria. La valutazione errata del valore di mercato di un immobile può portare a spese inaspettate o a conflitti tra gli eredi. - Debiti del defunto: Gli eredi possono ereditare anche i debiti del defunto. È importante verificare accuratamente la situazione patrimoniale del deceduto prima di accettare l'eredità. 3. Aspetti Relazionali - Tensioni familiari: La successione può far emergere conflitti latenti tra i membri della famiglia, con rivalità e risentimenti che possono intensificarsi. - Comunicazione insufficiente: Se il defunto non ha chiarito le sue intenzioni in modo esplicito (ad esempio, non redigendo un testamento o facendo donazioni poco trasparenti in vita), gli eredi possono trovarsi in disaccordo su come interpretare la volontà del defunto. - Esclusione di alcuni eredi: La decisione di escludere un familiare dall'eredità o di favorire un erede rispetto a un altro può generare contestazioni e fratture all'interno della famiglia. 4. Gestione del Patrimonio - Beni indivisibili: Se nell’eredità ci sono beni indivisibili (come immobili), può essere complicato decidere come distribuirli tra gli eredi. Questo può portare alla necessità di vendere i beni per poi dividere il ricavato. - Mancanza di liquidità: A volte il patrimonio ereditato può includere beni di valore (come immobili o opere d’arte) ma poca liquidità. Gli eredi potrebbero avere difficoltà a pagare le tasse di successione o altre spese correlate. 5. Internazionalità della Successione - Eredi o beni all'estero: Se il defunto possedeva beni all'estero o se alcuni eredi risiedono in Paesi diversi, possono sorgere complicazioni legali legate alla giurisdizione applicabile o alle norme fiscali straniere. Come prevenire queste insidie? - Redigere un testamento chiaro: Una pianificazione anticipata e dettagliata può evitare molti conflitti. È importante che il testamento sia conforme alle norme legali. - Conoscere la situazione patrimoniale: Verificare l’esistenza di eventuali debiti o ipoteche può proteggere gli eredi da sorprese indesiderate. - Consulenza legale e fiscale: Un avvocato esperto in successioni può fornire supporto nel rispettare le leggi e un consulente fiscale può aiutare a ridurre il peso delle imposte. Con una corretta pianificazione e assistenza, molte di queste insidie possono essere evitate o gestite in modo più efficace.
Continua a leggereCome può una donna raggiungere l'indipendenza economica?
Scritto il 12.09.2024Vista la limitata indipendenza economica delle donne in Italia, in termini di investimenti e risparmio, affidarsi a un consulente finanziario può essere fondamentale per diversi motivi: 1. Educazione Finanziaria Molte donne si sentono meno preparate rispetto agli uomini quando si tratta di investimenti, e un consulente finanziario può colmare questa lacuna. Offrendo formazione e consigli mirati, un professionista può aiutare a comprendere meglio i prodotti finanziari disponibili, le strategie di investimento e i rischi associati. 2. Pianificazione Personalizzata Ogni persona ha obiettivi finanziari unici, che si tratti di risparmiare per una casa, per l'istruzione dei figli o per la pensione. Un consulente può aiutare a creare un piano finanziario su misura che tenga conto di fattori come il reddito, il rischio e le aspirazioni personali. Questo è particolarmente utile per le donne, che potrebbero avere esigenze diverse dagli uomini, ad esempio una maggiore aspettativa di vita o carriere lavorative più discontinue. 3. Riduzione dell'Avversione al Rischio Le donne tendono ad essere più avverse al rischio negli investimenti, spesso limitandosi a strumenti finanziari conservativi come i conti di risparmio. Un consulente può aiutare a bilanciare la sicurezza con opportunità di crescita del capitale, suggerendo strategie di investimento adeguate alla propria tolleranza al rischio. 4. Indipendenza e Autonomia Farsi seguire da un consulente aiuta a sviluppare una maggiore indipendenza economica. Ricevendo consigli esperti e supporto continuo, le donne possono prendere decisioni finanziarie informate e diventare più autonome nella gestione dei propri soldi. 5. Gestione delle Fasi di Vita Le donne spesso affrontano transizioni finanziarie significative, come la maternità o la separazione/divorzio, che possono influenzare il loro reddito e risparmio. Un consulente può offrire supporto specifico per affrontare queste fasi, aiutando a riorganizzare il budget e garantire la stabilità finanziaria a lungo termine. In conclusione: Un consulente finanziario non solo offre competenze tecniche, ma funge anche da guida nel percorso verso una maggiore indipendenza economica. Affidarsi a un esperto può aiutare le donne a prendere il controllo del proprio futuro finanziario, costruire un piano solido e ottimizzare risparmi e investimenti, affrontando con fiducia le sfide economiche.
Continua a leggereFiglio, nipote, studenti, neo-assunti, minori, chi più di loro ha bisogno di una pensione di riserva?
Scritto il 26.05.2020E’ ormai certo che la pensione pubblica andrà integrata e per farlo c’è uno strumento mirato che genitori, zii, nonni possono attivare per figli e nipoti: il fondo pensione. Si tratta di uno strumento di investimento che è perfettamente indicato anche per i giovanissimi, dando il “meglio di sé” nel lunghissimo periodo ed essendo adatto ad ogni tipo di esigenza. I figli, nipoti minori, dovranno aderire come soggetti fiscalmente a carico, oppure dovranno essere aiutati dai genitori/nonni/zii semplicemente contribuendo al versamento al fondo pensione prescelto. In questo modo si ritroveranno un regalo utile e prezioso per non dire essenziale. Facciamo qualche esempio: Figlio fiscalmente a carico Nipote Figlio / nipote “parzialmente indipendente” Figlio fiscalmente a carico E’ possibile far aderire un figlio (minore o studente) in qualità di soggetto fiscalmente a proprio carico, a prescindere che sia iscritto anche il genitore (nel caso dei fondi pensione aperti e dei piani individuali pensionistici). Ma è troppo presto per un bambino? Non è mai troppo presto per costruire un risparmio utile e vantaggioso come una pensione integrativa. Il genitore costruisce non solo una pensione di scorta futura ma anche un capitale di protezione a cui il figlio potrà attingere in caso di necessità e per proteggere la futura famiglia. Iscrivendolo presto offre il tempo necessario per godere delle flessibilità del fondo pensione (8 anni) e per godere di un vantaggio fiscale maggiore (15 anni); l’aliquota che verrà applicata alla fine sulla prestazione pensionistica (15%), infatti, inizierà a scendere di 0,30 punti percentuali ogni anno a partire dal quindicesimo anno di partecipazione alla previdenza integrativa, arrivando fino al 9%. Regala un futuro “sconto” sulle tasse, perché una volta autonomo potrà avvalersi il figlio stesso della deducibilità fiscale dei contributi versati annualmente dal reddito IRPEF, nel frattempo se ne avvale il genitore stesso fino a un massimo di 5.164 euro. Con un orizzonte temporale molto lungo, la linea di investimento giusta e il meccanismo dell’interesse composto sulle performance contribuisce ad accrescere il risultato finale. Aiutare un nipote da parte di nonni e zii E’ più che appurato che il fondo pensione sia un regalo utile e prezioso. Nonni e zii possono senz’altro aiutare un nipote, sia ancora un bambino o uno studente con la complicità dei genitori, a contribuire al fondo pensione. Anche in questo caso valgono le casistiche per il beneficio o della deducibilità fiscale da parte del genitore o quello della detassazione totale di quanto versato direttamente per il nipote. Aiutare un figlio o un nipote neo-assunto Oggi come oggi muovendo i primi passi nel mondo del lavoro è probabile che il proprio figlio o nipote possa contare su un reddito ancora basso per la totale indipendenza. In questo caso se è un lavoratore dipendente può: versare il TFR maturando, senza quindi alcun esborso economico effettivo, scelta molto conveniente rispetto al mantenerlo in azienda contribuire eventualmente con quello che può unitamente all’aiuto di genitori, nonni o zii dedurre ogni anno dall’IRPEF i contributi versati Se invece è un libero professionista o un lavoratore autonomo non avrà il TFR, ma può contribuire per importi e frequenza a sua scelta, contando sull’aiuto della famiglia. A seconda che sia o meno in regime forfettario varrà o la detassazione totale dei contributi non dedotti o la deducibilità fiscale. Quanto ti serve per colmare il gap previdenziale? Studiamo insieme un'ipotesi di sviluppo di una pensione integrativa.
Continua a leggereI movimenti di Warren Buffet
Scritto il 21.05.2020La Berkshire Hathaway, quotata in Borsa, è la società di investimento di Warren Buffet. In tempo di covid ha registrato perdite per 50 miliardi di dollari e prezzi delle azioni in picchiata. Questa crisi ha fatto ricredere anche l’uomo d’oro di Wall Street Warren Buffet: se prima una delle sue convinzioni era basata sul fatto che un titolo azionario una volta comprato non lo avrebbe più venduto, che i titoli che entrano in portafoglio ci rimangono, oggi ha avuto la forza di cambiare opinione e la capacità di mutare strategia vendendo il cospicuo pacchetto azionario delle compagnie aere che aveva in portafoglio. L’oracolo di Omaha sembra voler rimanere per lo più liquido per il prossimo futuro. Facciamo un breve aggiornamento dei maggiori movimenti di portafoglio della Berkshire Hathaway: Notiamo solo un piccolo incremento delle posizioni delle Banche americane Us Bancorp e Pnc Financial. La vendita dei bancari come Goldman Sachs ha lo scopo di far rientrare al di sotto della soglia del 10% la presenza della Berkshire Hathaway come azionista nel Cda delle banche quotate in Borsa. Questo perchè, secondo la legge statunitense, nel caso in cui questa soglia superasse il 10%, soggetti come la Berkshire Hathaway verrebbero considerati una holding bancaria. Charlie Munger, vicepresidente della Berkshire Hathaway, dice: “vogliamo solo superare la tempesta, e preferiamo uscirne con una montagna di liquidità” …. Effettivamente l’incertezza di questo momento non ispira fiducia. Vista tutta questa liquidità che ha a disposizione ora il fondo, quali saranno le sue mosse prossimamente? Rientrerà negli stessi settori a prezzi più convenienti o cambierà proprio rotta?
Continua a leggerePERDERE I RISPARMI
Scritto il 11.05.2020Mi trovo spesso ad affrontare con i risparmiatori Il tema della PERDITA DI UNA BUONA FETTA DI RISPARMI, causa fai da te e trading online. Il “fai da te” è possibile, ma occorre istruirsi, applicarsi, non avere fretta, non seguire la massa (effetto gregge), fissare sempre degli obiettivi, e soprattutto conoscere le basi. Gli italiani e, soprattutto, le donne sanno poco di economia e finanza. Lo dimostrano studi e indagini. Giovani e meno giovani, tutti bocciati in educazione finanziaria”. Quando apro il giornale e mi imbatto in queste domande inviate dai lettori resto allibita. Perché? Perché tutto in solo prodotto? PAROLA D’ORDINE: DIVERSIFICARE! Una delle notizie più di spicco del weekend è l’oscuramento di 5 nuovi siti web, su ordine di Consob (di cui allego comunicato), che offrono abusivamente servizi finanziari. Nell’IT FORUM di Milano è stata evidenziata la crescita dell’utilizzo delle piattaforme di Trading Online. È evidente che il trading online è un terreno che offre, come pro, moltissime opportunità, ma di contro, può portare diversi rischi agli inesperti. Oltre il 70% delle persone che decidono di intraprendere questo percorso, utilizzando le piattaforme online, perdono i propri soldi. Il consiglio è sempre quello di istruirsi bene in merito prima di iniziare “la partita” … ed essere consapevoli dei rischi. La nostra ricchezza spesso rappresenta il lavoro e i sacrifici di una vita e quindi deve essere tutelata da ogni possibile rischio che in questo periodo storico può incombere su di essa vista la situazione eccezionale che stiamo vivendo. LA MANCANZA DI INFORMAZIONE VI PORTA A CADERE NELL’IGNOTO. UNA BUONA CONSULENZA VI FARA’ RAGGIUNGERE I VOSTRI OBIETTIVI.
Continua a leggereFASE 2: INTERROGATIVI SUL RISPARMIO
Scritto il 08.05.2020Durante il lockdown in tutti i mercati finanziari si è verificato un crollo dei prezzi. L’Italia prova a ripartire seguendo una progressiva riduzione delle misure applicate in quarantena, da lunedì siamo entrati in fase 2. In questo bagliore di speranza portato dalla fase 2, avete pensato se il vostro portafoglio è adeguato e che in quanto tempo si riprenderà? Come successo con la crisi del 2008, tanti portafogli si riprenderanno in tempi brevissimi, ma tanti non riusciranno a riprendersi perché non avranno la capacità di adattarsi a questa nuova realtà e anche perché da sempre hanno standard di efficienza mediocri. Una finestra sul mondo finanziario? Sicuramente abbiamo già qualche indicazione dal fatto che alcuni settori e asset stanno performando meglio di altri e stanno tornando ai livelli di pre-covid19. Nella fase 1 l’incertezza ha dominato i mercati, ha raggiunto livelli massimi facendo i conti con una pandemia senza precedenti. Ecco perché le Banche Centrali e i governi hanno cercato di placarla fornendo un supporto quasi illimitato all’economia per scongiurare una recessione…. che malgrado gli aiuti ci sarà. Per la fase 2 il Governo ha preparato una strategia sulla base delle ricerche e degli studi fatti durante la quarantena; e i risparmiatori cosa devono fare? Sicuramente esaminare i possibili scenari futuri e, come anticipato, verificare se il suo portafoglio ha le caratteristiche per riprendersi e cavalcare la risalita dopo la crisi. Chi legge “esaminare i possibili scenari di mercato futuri” penserà che il compito non è facile per diversi motivi: ci troviamo ancora in una condizione quasi sconosciuta, le incognite e gli interrogativi sono molteplici, il ruolo delle emozioni, le cattive abitudini. Vediamo quali sono le principali incognite: Le aziende più indebitate e i paesi emergenti riusciranno ad uscire incolumi dalla crisi oppure ci sarà un boom di fallimenti? Riuscirà il prezzo del petrolio a tornare ai livelli minimi richiesti dalle compagnie petrolifere per continuare le estrazioni? Che tipo di risalita potremmo aspettarci? Il PIl? Quale sarà il reale impatto sull’economia in termini di perdita di prodotto interno lordo? I rendimenti obbligazionari nel medio termine verranno spinti in alto dall’emissione di una quantità enorme di debito pubblico per fronteggiare l’emergenza? E’ veramente importante per il risparmiatore esaminare a fondo e subito il proprio portafoglio. Un consiglio: fatevi aiutare da un esperto, in questo momento il fai da te è sconsigliato. Se vuoi parlarne io sono a tua completa disposizione.
Continua a leggereLa tutela patrimoniale
Scritto il 28.04.2020In molti ancora oggi si domandano perché la PIANIFICAZIONE DEL PATRIMONIO FAMILIARE nelle sue varie sfumature sia importante. Fino a qualche anno fa era tipica solo della dimensione aziendale. Oggi? Oggi è cruciale anche dal punto di vista familiare. Quali sono gli obiettivi di una pianificazione patrimoniale? Salvaguardare l’interesse proprio e della propria famiglia nel tempo, evitare dispersioni del patrimonio, evitare sovraindebitamento e situazioni di difficoltà per i famigliari. Rispetto al passato, il concetto di FAMIGLIA è cambiato, l’evoluzione ci ha portato ai “nuovi modelli di famiglie”, non esiste più solo la “famiglia tradizionale”, anche se la Legge riconosce ancora come fondamento della famiglia il matrimonio. MATRIMONIO Secondo l’art.143 c.c. i coniugi sono tenuti a contribuire ai bisogni della famiglia in base alle proprie sostanze e capacità di lavoro professionale o casalingo. E’ molto importante sapere che i rapporti patrimoniali sono influenzati dalla scelta del REGIME PATRIMONIALE per i coniugi. Ricordiamo che durante il ciclo di vita della famiglia i coniugi possono decidere di separarsi o divorziare. Per la pianificazione dell’assetto patrimoniale di una famiglia o di un individuo occorre dunque tener conto: Della scelta del regime patrimoniale Delle conseguenze che potrebbe avere la separazione/divorzio rispetto ai beni ed alle proprietà comuni Dell’eventuale dovere di uno dei coniugi di corrispondere alimenti o mantenimento UNIONE CIVILE Le unioni civili e le convivenze di fatto non prevedono il negozio giuridico del matrimonio. Oggi viene considerata famiglia di fatto quella che ha lo stesso contenuto di convivenza che è alla base del matrimonio. Per il regime patrimoniale valgono le stesse regole del matrimonio (comunione o separazione dei beni). CONVIVENZA I conviventi di fatto sono per la legge due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale. La convivenza deve risultare dall’anagrafe del comune di residenza. Il contratto di convivenza permette di regolare i rapporti economici e patrimoniali e di scegliere il regime della comunione dei beni. La scelta degli strumenti assicurativo-finanziari per la tutela e protezione del patrimonio rappresenta un nodo cruciale nella vita finanziaria di ciascun cliente, è importante scegliere accuratamente per una pianificazione finanziaria accurata e previdente. L’evolversi dei nuovi assetti famigliari, delle leggi che li regolano, le diverse soluzioni finanziarie, portano alla necessità di un intervento della figura professionale del CONSULENTE FINANZIARIO, che faccia emergere i bisogni inespressi del cliente e che gli trasmetta la cultura della pianificazione successoria. Solo un consulente preparato e informato sui cambiamenti normativi e fiscali sarà in grado di fornire alla propria clientela un servizio continuamente rinnovato capace di cogliere le diverse esigenze al fine di costruire una pianificazione patrimoniale idonea e su misura.
Continua a leggereDove andrà la quotazione dell’ORO nei prossimi mesi di incertezza economica?
Scritto il 24.04.2020Cambiando canale ieri sera, la mia attenzione viene catturata dalla serie TV “la febbre dell’oro”. Dei moderni “minatori” ancora alla ricerca dell’oro, che alla fine della stagione tirano le somme sperando di vendere al prezzo più alto. …Prezzo più alto… mi riallaccio a questo per verificare oggi come sono le stime 2020 sul prezzo dell’oro. Sono, secondo gli esperti, in continua evoluzione, perché per il contenimento definitivo del coronavirus si dovrà attendere ancora a lungo. Con il passare degli anni l’oro ha sempre mantenuto il suo potere d’acquisto a lungo termine, anche in situazioni particolari. Come vediamo nel grafico, da gennaio in poi la quotazione ha messo a segno ottime performance. In queste situazioni di incertezza e volatilità dei mercati l’oro può essere una potenziale alternativa. Nonostante il metallo giallo non sia considerato come un investimento privo di rischio, è spesso utilizzato quando le condizioni di mercato sono più incerte o più volatili. L’oro viene considerato uno strumento molto utile per diversificare i portafogli, di solito si comporta molto bene quando le azioni scendono. Con il tracollo del prezzo del petrolio e l’aumento mondiale dei contagiati di coronavirus cosa è successo in casa degli investitori? Si è registrata una corsa verso la liquidità. Gli investitori lo utilizzano come una sorta di “assicurazione” per proteggere il capitale dai rischi e anche dall’inflazione. Nei prossimi mesi di incertezza economica, favorito anche dai tassi a zero, sarà ancora lui il bene di rifugio più affidabile. Ma è il momento giusto per entrare sul mercato? Oggi i prezzi sono molto alti (1755$), dovuti all’eccessivo entusiasmo. Chi ha obiettivi di lungo termine potrebbe aspettare la prima correzione di mercato per sfruttare l’occasione di comprare a prezzi più interessanti. Secondo le proiezioni degli esperti il prezzo dovrebbe raggiungere 1900$ … i più ottimisti lo vedono a 3000$ entro il 2022…
Continua a leggerePatrimoniale presto o tardi?
Scritto il 14.04.2020L'Italia ricorda più d'una di patrimoniale: a partire dal 1919 la prima introdotta dal governo Nitti, passando per le due del 1936 per la Guerra d’Etiopia e del 1940 per la Seconda Guerra mondiale, la quarta fu quella della repubblica del 1947 per la ricostruzione. In tempi più recenti si ha avuto una patrimoniale nel 1992, quando il Governo Amato, che temeva un crack finanziario introdusse nel corso di una notte un prelievo straordinario sui conti correnti del 6 per mille. Ultima della lista l'imposta di bollo sulle attività finanziarie e l'estensione dell'Ici-Imu sull'abitazione principale introdotte nel 2012 dal Governo Monti. Cos’è la patrimoniale? È un’imposta che colpisce il patrimonio, sia mobile che immobile: denaro, case, azioni, valori preziosi, obbligazioni. Può colpire sia le persone fisiche che quelle giuridiche e può essere fissa o variabile. Oggi il governo ha avanzato la proposta della “COVID-TAX”, fatta passare per un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati, per gli anni 2020 e 2021, che i risparmiatori con redditi superiori a 80.000 euro dovranno versare. La “covid-tax” verrà calcolata sulla parte eccedente la soglia degli 80.000 euro con criterio proporzionale. Per la somma versata dai contribuenti si ipotizza la DEDUCIBIITA’, e andrà da poche centinaia di euro fino a decine di migliaia di euro per i redditi superiori il milione…. Si parla di 1,3 miliardi annui di entrate. La tassa sarebbe pari a 200 euro, con la possibilità di detrarre 90 euro per il primo scaglione. Quali sarebbero le altre aliquote? chi guadagna da 90mila a 100mila euro pagherebbe di 331 euro al netto della deducibilità; chi guadagna da 100mila a 120mila euro pagherebbe 718 euro; chi guadagna da 120mila a 150mila euro pagherebbe 1.408 euro; chi guadagna da 150mila a 200mila euro pagherebbe 2.512 euro; chi guadagna da 200mila a 300mila euro pagherebbe 4.583 euro; chi guadagna da 300mila a 500mila euro pagherebbe 9.276 euro; chi guadagna da 500mila a un milione pagherebbe 54.001 euro. Può essere considerata la migliore proposta per risollevare un’economia stremata dai colpi inferti dal lockdown? In questo paese attanagliato da un'infinità di tasse e tributi incombe lo spettro di un nuovo prelievo di soldi sui nostri conti correnti. Le classi di reddito dei contribuenti italiani – Dichiarazioni 2018 su redditi 2017. Fonte: Dipartimento Finanze del Ministero Economia.
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