Ci sono argomenti che tendiamo a rimandare, a tenere in un angolo della mente perché ci sembrano lontani o difficili da affrontare. Uno di questi è il tema della non autosufficienza. Nessuno ama pensare al giorno in cui potrebbe non riuscire più a svolgere da solo le attività quotidiane, ma è proprio per questo che diventa importante parlarne con lucidità e anticipo.
La perdita dell'autonomia personale è una realtà che può riguardare tutti, con l'avanzare dell'età o a causa di eventi imprevisti. E quando accade, i suoi effetti si riversano non solo sulla persona direttamente coinvolta, ma anche sull'intera rete familiare.
Cos'è davvero la non autosufficienza?
La non autosufficienza è la condizione in cui una persona, a causa di malattie o invecchiamento, non è più in grado di svolgere autonomamente alcune attività essenziali della vita quotidiana, come lavarsi, vestirsi, nutrirsi, muoversi o andare in bagno. Non si tratta solo di anzianità: patologie croniche o degenerative possono causarla anche in età adulta.
Chi si prende cura del non autosufficiente?
Quando la non autosufficienza entra in casa, il primo impatto ricade quasi sempre sulla famiglia. Figli, coniugi o fratelli si trovano costretti a riorganizzare la propria vita, spesso mettendo da parte il lavoro, il tempo libero e la serenità psicologica.
E poi c'è l'aspetto economico:
Una badante convivente costa in media tra 1.200 e 1.600 euro al mese.
Una struttura residenziale (RSA) ha costi che oscillano dai 2.000 ai 3.000 euro mensili, spesso non coperti interamente dal sistema sanitario pubblico.
A questi vanno aggiunti costi indiretti: medicinali, dispositivi, trasporti, adattamento dell'abitazione.
Le soluzioni pubbliche bastano?
Esistono forme di supporto pubblico, è vero: assegni di accompagnamento, servizi sociali, contributi regionali. Ma sono spesso insufficienti, legati a lunghe liste d'attesa, requisiti stringenti e importi modesti (l'indennità di accompagnamento è pari a circa 531 euro mensili nel 2025, indipendentemente dal reale fabbisogno).
Senza una copertura LTC, il rischio è tutto sulle tue spalle
In assenza di una copertura specifica, le famiglie si trovano a fronteggiare un "buco finanziario" enorme e improvviso. E qui entra in gioco la polizza LTC (Long Term Care), uno strumento assicurativo che eroga una rendita mensile nel momento in cui l'assicurato perde l'autonomia nelle attività di base.
Come funziona una polizza LTC?
Quando l'assicurato perde, ad esempio, almeno 3 delle 5 abilità della vita quotidiana (come lavarsi, vestirsi, spostarsi), la compagnia attiva la copertura e inizia a erogare una rendita mensile, solitamente tra i 1.000 e i 2.000 euro, a seconda del contratto.
Questa somma può essere utilizzata liberamente: per pagare una badante, coprire spese mediche, integrare una pensione, o semplicemente per mantenere una certa qualità della vita.
Due forme di pagamento: LTC a premio vitalizio e a premio temporaneo
Non tutte le LTC si pagano allo stesso modo. Esistono principalmente due modalità:
Polizza LTC a premio vitalizio
Si versa il premio annualmente per tutta la vita.
Vantaggio: il premio iniziale è spesso più contenuto.
Svantaggio: si continua a pagare anche in età avanzata, con il rischio di versamenti molto prolungati.
Polizza LTC a premio temporaneo (con pagamento limitato nel tempo)
Si versa il premio per un periodo prestabilito (es. 20 anni) ma la copertura resta attiva a vita.
Vantaggio: si "blinda" il costo in un periodo attivo della propria vita lavorativa.
Svantaggio: il premio annuo è tendenzialmente più alto rispetto al vitalizio.
La scelta dipende da età, budget, aspettative di vita e pianificazione finanziaria personale.
Perché pensarci ora?
Perché prima si stipula una LTC, più basse saranno le barriere d'ingresso:
I premi sono più bassi se si ha meno di 50 anni.
Si superano più facilmente i questionari sanitari.
Si protegge l'intera famiglia da un rischio che, nel 2025, ha una probabilità sempre più alta a causa della longevità crescente.
Pensare alla non autosufficienza non è semplice. Ma farlo prima che accada significa avere cura di sé stessi e delle persone che amiamo. Una polizza LTC non è un investimento. È una scelta di responsabilità, un modo per garantire dignità, libertà e serenità in uno dei momenti più difficili della vita.
Rimandare significa esporsi a un rischio potenzialmente devastante. Affrontarlo oggi, invece, significa scegliere consapevolmente di proteggere il proprio futuro.
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