Dopo un trimestre appena movimentato, siamo tornati sui massimi dei mercati azionari, o almeno così si dice a guardare i principali indici mondiali: l’S&P 500 sfonda quota 4.000 punti per la prima volta nella sua storia.
La domanda che è tornata sulla bocca di tutti è: quanto si salirà ancora? Oppure, quando ci sarà la prossima correzione?
Il bello è che nessuno sa la risposta, ma in molti si affannano a sfornare previsioni. Una banca tedesca ci ha “avvisati” di un’imminente correzione nei prossimi mesi, mentre il solito Roubini prevede tragedie con i treasury in rialzo… per fortuna Jamie Dimon (CEO di JP Morgan) ci allieta un pochino, afffermando che questo boom economico proseguirà fino almeno al 2023. Sembra strano per noi italiani, ma il resto del mondo sta già correndo veloce fuori dalla crisi Covid.
IL CONTESTO
Dietro ad ogni affermazione, c’è sempre qualche motivo. Certamente alcuni indicatori possono indicare livelli di eccessivo ottimismo (il Cape di Shiller, il Buffet indicator, ma anche i più semplici PE), e alcuni temi macro possono impattare sui mercati: rialzo tassazione sulla Corporate America e aspettative di inflazione su tutti.
Dall’altra parte c’è una ripresa più intensa del previsto e grandi risparmi delle famiglie che stanno tornando a spingere i consumi. Oltre alla valanga di stimoli monetari e fiscali. Il tutto potrebbe spingere l’occupazione, la crescita e anche un ritorno dell’inflazione. È sempre un circolo: gli ottimisti lo definiscono virtuoso, i pessimisti vizioso.
QUESTIONE DI METODO
Quindi chi ascoltare? Nessuno, o meglio, il nostro metodo che è frutto principalmente di tre elementi: obiettivi concreti da raggiungere, orizzonte temporale e profilo di rischio. Quando questi sono chiari e definiti, dobbiamo ignorare qualsiasi rumore.
Il mercato è dalla parte di chi sa aspettare e cogliere i frutti dell’interesse composto.
Per chi ha orizzonti più brevi, l’inflazione e il rialzo dei tassi, sono una buona notizia… si può tornare ad avere un po’ di rendimenti in porti più sicuri.
I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE
Portafoglio dinamico (80% azioni globali - 20% obbligazioni globali): +7,5% nel 2021, +5,7% nel 2020
Portafoglio moderato (60% azioni – 40% obbligazioni): +5,0% nel 2021, +5,3% nel 2020
Portafoglio prudente (40% azioni – 60% obbligazioni): +2,4% nel 2021, +4,8% nel 2020
Portafoglio molto prudente (20% azioni – 80% obbligazioni): -0,1% nel 2021, + 4,4% nel 2020
Portafoglio 60/40 (60% azioni usa - 40% obbligazioni usa): +2,5% nel 2021, +15,7 nel 2020,
Portafoglio All Weather (30% azioni – 55% obbligazioni – 15% oro): -3,7% nel 2021, +14,7% nel 2020
Portafoglio Golden Butterfly (40% azioni – 40% obbligazioni – 20% oro): +1,3% nel 2021, +13,9% nel 2020
Portafoglio Permanent (25% azioni – 50% obbligazioni – 25% oro): -4,4% nel 2021, +16,1% nel 2020