Gli analisti finanziari per ovvie ragioni avevano inserito il settore del green tra i più validi in termini di prospettive di rendimento nell’anno in corso. Il 2020 è stato un anno eccezionale per il settore, che aveva accelerato una tendenza già in atto dopo l’avvio del Covid, mostrando una buona resilienza.
Il settore in Europa è costituito da grandi player con una capitalizzazione complessiva di oltre 500 miliardi di euro. Se la transizione energetica sarà un elemento imprescindibile per lo sviluppo socio-economico futuro, i player del settore più forti sono destinati ad ottenere importanti utili nel futuro e ciò generalmente sui mercati non passa inosservato.
Ma cosa è accaduto quest’anno? Come mai i titoli del settore dopo un buon avvio hanno generato sempre maggiori incertezze tra gli investitori, fino a segnare un trend di breve periodo di ribasso.
Il 2021 vede il settore sotto-performance nettamente il mercato. L’indice Morningstar European Utilities da inizio anno segna una performance positiva del 2% contro il 21% realizzato dal mercato azionario europeo. Va nettamente peggio all’indice settoriale mondiale, l’S&P Global Clean Energy la cui performance negativa supera il 20%.
Tra i player del settore europeo sul podio troviamo Iberdrola (Spagna), Enel e Orsted (Danimarca) che conservano un inevitabile vantaggio competitivo dovuto al fatto che hanno iniziato ad investire nel mondo delle rinnovabili da diversi anni, sin da quando era ritenuto sconveniente farlo da un punto di vista economico. Gli altri gruppi stanno investendo con forza nel settore, ma il gap nel breve è difficili da colmare.
Iberdrola ha un piano investimenti di 150 miliardi di euro da qui al 2025, che saliranno a 200 miliardi entro il 2030 che porterà in meno di 10 anni a triplicare l’attuale capacità installata rinnovabile portandola a 95 gw.
Per quanto riguarda la nostra ENEL è sicuramente tra i player più accreditati a livello europeo. Il record della capitalizzazione raggiunto nel mese di gennaio a 90 miliardi aveva di fatto creato molto entusiasmo sul titolo con azionisti ora un po’ delusi dalla repentina discesa degli ultimi trimestri. Proprio l’AD Francesco Starace si è espresso sul valore in borsa del titolo sottolineando che non è congruo rispetto alla valutazione dell’azienda.
E’ pur vero che gli azionisti ENEL possono dirsi poco delusi dal rendimento avuto negli ultimi anni. Trattasi spesso di risparmiatori cassettisti, che hanno ottenuto un lauto dividendo negli anni ed anche una rivalutazione importante. Nei prossimi tempi la società annuncerà il piano 2022-2024 e sarà importante comprendere la volontà di continuare ad investire nell’incremento della capacità come sta avvenendo tra i principali player europei.
Cosa aspettarsi dal futuro? Il tema centrale rimane il settore e gli utili capaci di generare nel tempo. Sicuramente vi è una focalizzazione in ogni parte del mondo sul tema del green e i forti incentivi messi in campo dai governi lo dimostrano. Se il settore saprà tenere duro ai forti investimenti da realizzare in questi anni potrebbe garantirsi un durata pluriennale di utili importi che porteranno ad un’inevitabile crescita le aziende principali del settore e l’indice in generale