Principalmente, un anno di bassa volatilità sul mercato azionario, se si osservano i drawdown registrati dall’indice S&P500:
Naturalmente, l’indice è rappresentativo di un ampio paniere di titoli, al cui interno possiamo trovare singole azioni che si sono comportate molto bene, e altre invece che hanno registrato loss decisamente più importanti; tuttavia, se osserviamo il dato nel suo complesso, possiamo parlare di un anno di calma sul mercato, associata ad una performance maturata fra le più importanti degli ultimi anni:
Questo infatti il percorso dell’indice S&P500 nell’anno appena trascorso; certamente impressionante, spinto, forse, anche dalle politiche accomodanti portate avanti dalle Banche Centrali:
Un percorso quindi ampiamente positivo, ma che ha conosciuto anche fasi negative (come evidenziato nel grafico di seguito), e che ha messo alla prova quindi, come sempre, gli umori degli investitori, oltre ad alimentare ulteriormente il “Wall of Worries“, soprattutto nei confronti di chi pensava di liquidare le posizioni e prendere profitto temendo crolli imminenti:
Uno dei driver principali che ha accompagnato le Borse nel corso del 2021, insieme all’incertezza dettata dalle varianti del Covid-19, è certamente l‘inflazione, tornata prepotentemente sulla scena, con un rialzo improvviso che ha sorpreso tutti.
Transitoria o meno, l’inflazione ha stressato ulteriormente un mercato obbligazionario già alle prese con uno scenario di probabile rialzo dei tassi, che ha penalizzato la parte bond nel 2021. Se infatti parliamo di anno ampiamente positivo per le Borse, lo stesso non si può dire per l’asset obbligazionario, che ha chiuso uno dei suoi peggiori anni:
Questo infatti l’andamento della parte US Aggregate Bond, che chiude il 2021 in perdita, seppur marginale:
Anche l’ Oro ha faticato, sottoperformando lo stesso indice Obbligazionario USA (in riferimento al Vanguard Total Bond Market), per quanto proprio dall’ Oro ci si aspetti un andamento positivo nelle fasi di rialzo dell’inflazione:
La funzione di hedging nei confronti dell’inflazione, riconosciuta all’Oro, non ha infatti funzionato lo scorso anno, proprio in un momento in cui la stessa inflazione ha spiccato il balzo:
Hanno invece funzionato, sempre in ottica di copertura da scenari inflazionistici, i bond inflation linked, che hanno quindi aiutato e sostenuto i portafogli, nell’arco del 2021:
Da registrare invece l’anno complicato, parlando di criptovalute, vissuto dai Bitcoin, soggetti a forti oscillazioni e drawdown, a cui tuttavia un’investitore di questo specifico asset dovrebbe ormai essere abituato:
Quindi, dopo un rialzo impressionante di quasi il 30% messo a segno dall’indice azionario S&P500, cosa aspettarci per il 2022?
Come sempre, fare previsioni è molto difficile, e, forse, non è nemmeno compito dell’investitore, soprattutto se si è condiviso un percorso passivo sul mercato in ottica Life-Strategy; assistere come spettatori del mercato (soprattutto durante i ribassi, quando viene voglia di alzarsi dalla “sedia” e abbandonare la sala) resta un compito difficile ma facilmente più premiante rispetto alla cartomanzia finanziaria.
Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, può contattarmi per un consulto.