"Il risparmio senza obiettivo è pericoloso, rischia di diventare un accumulo compulsivo. Risparmiare per risparmiare. Un accumulatore seriale (che trae soddisfazione dall'accumulo e non dal valore che può ottenere grazie ai soldi risparmiati).
Noi non abbiamo capito il nostro potere (come risparmiatori-investitori).
Siamo stati indottrinati a pensare che le elezioni siano il nostro unico modo per eserciate il nostro potere. Un evento raro e manipolabile però.
Investire i nostri risparmi è il vero modo che abbiamo per esercitare il nostro potere (veicolandolo nell'economia, e in attività produttive)".
Certo, aggiungo io, diventa quindi ancora più importante rendere efficiente il processo risparmio-investimento.
Questo perchè, senza un metodo, non riusciamo ad esercitare correttamente il nostro potere di investitori, e finiamo per mettere i soldi in ciò che sta salendo, con la speranza che continui a farlo.
E’ importante quindi avere un guida al proprio fianco.
Continua Sibaldi, in quest’altro contributo video molto interessante:
"L'investitore è come Pollicino, non conosce la strada da percorrere per arrivare all'obiettivo, e si domanda quale percorso di sassi seguire. Quello giallo o quello azzurro?"
A questo punto meglio seguire il percorso consigliato da un consulente. Sì, ma quale consulente? Come fare a scegliere quello adatto?
"Una volta mi sono fatto visitare da un medico privatamente. Mi ha detto 'non è nulla, non si preoccupi'. Sono 300 euro, grazie. Da lui non ci sono più andato. Ma l'ho scoperto dopo(ex-post) quindi che non era il medico adatto a me".
Come poterlo scegliere quindi ex-ante, cioè prima?
Facciamogli delle domande. Quelle giuste.
Ovvero non "cosa farà il mercato domani", ma sulla base di cosa sceglie le soluzioni per me (opera in conflitto d'interesse oppure è libero nelle scelte?), come condivide e mi trasmette trasparenza, nel rapporto di consulenza, e quali sono le sue competenze. Partiamo da qui.
Facciamo le domande giuste e avremo le risposte giuste per noi.
Porre e porsi delle domande (quelle giuste) è quindi fondamentale.
Ce lo ricorda il Prof. Legrenzi, all’interno di questa intervista (che consiglio di guardare con attenzione).
° Perché è giusto investire?
° Perché siamo attirati dalla tranquillità del c/c, come deposito per i nostri risparmi?
° Cosa sappiamo e cosa non sappiamo? E cosa non sappiamo di non sapere?
https://www.youtube.com/watch?v=hv308pIywCQ
"L'incertezza sui mercati ci provoca paura, ci ferma. Umanamente è una mossa saggia, ci aiuta ad evitare pericoli. Ma finanziariamente, ci porta a lasciare i soldi fermi sul c/c, scelta poco saggia, perchè sul lungo termine siamo perdenti, in termini reali. Accumulare liquidità sul conto è una mossa istintiva per ridurre l'incertezza, perchè ci illude di non perdere soldi così, quando in realtà il modo migliore per assicurarci contro l'incertezza è stipulare appunto assicurazioni. Gli italiani sono poco assicurati, questo va a loro danno. Va anche detto che gli italiani non sono aiutati dai consulenti o dai mezzi d'informazione, che sono condannati a commentare il breve termine. Usciamo dal presente, anche se è contro-intuitivo.
Chi legge i miei libri e segue la finanza, sono quelli che ne hanno meno bisogno. Il grosso della liquidità abbandonata sui c/c è detenuta da persone che non hanno interesse ad approfondire le logiche di pianificazione finanziaria; questo per il noto effetto Dunning-Kruger, meno so, meno credo di aver bisogno di sapere".
Chi avesse piacere ad approfondire i temi evidenziati, e costruire la propria consapevolezza finanziaria, può contattarmi per un consulto.