Investire in obbligazioni è certamente più sicuro rispetto ai titoli azionari non dal punto di vista della remunerazione ma bensì in termini di sicurezza. Acquistando azioni l’investitore parteciperà al rischio della società emittente, mentre sottoscrivendo obbligazioni presterà denaro che avrà indietro a scadenza insieme a degli interessi periodici.
Attenzione; acquistare obbligazioni è rischioso se lo si fa a scatola chiusa. Bisogna conoscere attentamente la situazione dello Stato o dell’azienda per scongiurare l’eventualità che non possa onorare il debito. Nello scenario odierno le obbligazioni continuano ad essere, uno degli strumenti preferiti sia per chi ha un basso profilo di rischio, sia per chi vuole rischiare qualcosa in più.
Il settore obbligazionario è uno dei più variegati in cui qualunque investitore può trovare uno strumento che sia in linea con le sue prospettive di rischio-rendimento. Scegliere però le migliori non è affatto facile, proprio perché sul mercato sono presenti prodotti diversi tra loro che possono presentare diverse prospettive di rendimento ma anche differenti prospettive di rischio
Che cosa sono le obbligazioni?
L’obbligazione è un titolo di credito “ per chi acquista” e uno di debito “ per chi vende”. Rientrano nei debiti di una società o di uno stato emessi al fine di finanziare le proprie attività. Chi le acquista ha la garanzia di riscuotere l’ intero capitale a scadenza più gli interessi previsti dal titolo obbligazionario.
In italia le obbligazioni si suddividono in due tipologie:
OBBLIGAZIONI STATALI, emesse da autorità statali al fine di finanziare la spesa pubblica.
OBBLIGAZIONI CORPORATE, emesse da aziende che ricercano capitali per poter finanziare le attività correnti.
È sicuro investire in obbligazioni?
Parlare di investimenti completamente sicuri non è corretto. Un investimento per sua natura non è mai sicuro, quindi l’investitore dovrà tenere a mente la possibilità di generare un profitto o una perdita.
Tuttavia, confrontandosi con esperti del settore si riuscirà a valutare l’affidabilità degli strumenti finanziari da inserire in portafoglio al fine di ridurre il grado rischio.
Obbligazioni indicizzate all’inflazione cosa sono?
L’inflazione è un problema crescente soprattutto nell’anno in corso, che sta mettendo a dura prova gli italiani ed i loro investimenti. Le obbligazioni indicizzate all’inflazione offrono rendimenti sull’andamento del tasso d’inflazione proteggendo i risparmi e dando anche la possibilità di generare una rendita attraverso l’aumento dei tassi d’interesse.
Questi titoli presentano lo stesso sistema di rimborso dei titoli di stato classici a cui si aggiunge una componente variabile, che cambia proporzionalmente al variare del tasso d’inflazione nazionale.
Le obbligazioni indicizzate all’inflazione italiane
Lo stato offre due tipologie di titoli obbligazioni indicizzate all’inflazione.
BTP ITALIA: Titolo con indicizzazione all’inflazione italiana. Emesso a giugno 2022 ha durata di 8 anni ed il suo collocamento è mirato al rifinanziamento dell’emergenza Covid-19. Il titolo offre un rendimento minimo dell’1,6% a cui va aggiunto il doppio premio fedeltà dell’1%.
A questo si aggiunge anche l’evoluzione dell’inflazione nazionale.
BTPi: Titolo indicizzato all’inflazione dell’Eurozona. Ha durata variabile che va dai 18 mesi ai 30 anni con cedole semestrali crescenti dallo 0,1% al 3,2% rivalutate sull’inflazione europea.
Conviene investire in obbligazioni indicizzate?
Davanti all’attuale situazione macroeconomica i titoli di stato indicizzati all’inflazione possono essere un ottimo strumento di protezione. Il basso rischio che presentano li rende adatti ad un’ampia fetta d’investitori.
Sono strumenti che premiano in periodi di alta inflazione mentre premiarono molto in caso di deflazione e proprio per questo aspetto bisogna sempre valutare le previsioni d’inflazione in base alla durata delle obbligazioni.
Prospettive future
Con l’aumento del costo del denaro, dei prezzi, dell’inflazione e con il relativo aumento dei tassi d’interesse le obbligazioni risultano essere interessanti. In particolare modo in Italia, abbiamo degli ottimi prodotti collocati sul mercato secondario, che potranno aiutare gli investitori a superare questo momenti di crisi contendendo le eventuali perdite causate dall’inflazione e dalla conseguente riduzione di potere d’acquisto.
Come sempre resto a disposizione dei lettori di MoneyController per fornire ulteriori informazioni.